Robbiate: in un libro a firma della prof.ssa Galaffu ''racchiusi'' i 25 anni del Grappolo

La professoressa Maria Cecilia Galaffu
Ci sono storie che meritano di essere raccontate, e una di queste è certamente quella dell'associazione Il Grappolo di Robbiate. Ad accorgersene, riuscendo a convincere chi ne ha fatto parte per lunghi anni che quel velo di umiltà che ricopre chi vuole solo fare del bene senza apparire ogni tanto può essere dismesso, è stata Maria Cecilia Galaffu, una docente ora in pensione con diversi anni di insegnamento anche all'Istituto Viganò di Merate.
Legata da circa un decennio al sodalizio, che tra gli altri si prende anche cura di suo fratello disabile, la professoressa si è proposta di raccogliere aneddoti, esperienze e vissuto del Grappolo per realizzare un libro in occasione dell'anniversario della fondazione festeggiato nel 2020. 25 anni di volontariato sono così stati racchiusi in un centinaio di pagine in cui Galaffu ha ripercorso le principali tappe dell'associazione e nelle quali il concetto preminente è quello che il Grappolo è da sempre innanzitutto un luogo in cui si impara l'amicizia. ''Frequento l'associazione dal 2013, da quando ho iniziato ad occuparmi di alcune iniziative rivolte alla disabilità'' ha spiegato l'autrice del libro. ''Insieme a mio fratello, che è una persona disabile, abbiamo seguito in particolare le attività del sabato di musica e arte terapia, delle quali mi è stato chiesto qualche anno fa di diventare come una sorta di coordinatrice. Quando è nato il progetto dei pomeriggi insieme mi sono accorta di quanto fossero importanti quelle attività per i disabili di una certa età e quanto fossero poco conosciute. Da qui l'idea di realizzare un pamphlet che potesse pubblicizzarle che si è però presto trasformata in quella di una pubblicazione più vasta''.
Una volta ricevuto il consenso dal direttivo, la professoressa Galaffu ha avviato uno scrupoloso lavoro di ricerca aiutata dagli archivi dell'associazione e dalle sue memorie storiche, dal presidente Giancarlo Visigalli ai soci più anziani.


La copertina del libro

''Non stato così immediato perchè chi ha fatto parte del Grappolo per tanti anni ha un po' il timore di raccontarsi e mettere in piazza un impegno che a loro è sempre venuto naturale'' ha proseguito la docente. ''Ho dedicato quasi un anno a questo lavoro, incontrando i volontari, il direttivo, alcuni genitori e anche qualche componente del gruppo giovani, una delle pagine più positive a mio avviso nella storia del Grappolo, che ci porta anche a fare alcune considerazioni sul motivo per il quale al giorno d'oggi le iniziative di cura e attenzione verso la disabilità non abbiano più tanta considerazione da parte dei più giovani''.



Il presidente del Grappolo, Giancarlo Visigalli

I capitoli del libro raccontando gli esordi dell'associazione, dall'accompagnamento dei primi disabili, alla fine degli anni '90, fino al consolidamento dell'attività con chilometri e chilometri macinati sui mezzi man mano acquistati, passando poi alle numerose attività organizzate anche a favore della terza età, e arrivando ai progetti più recenti di musica e arte terapia e dei pomeriggi insieme. Non avendo potuto festeggiare il 25esimo anniversario con il consueto pranzo del volontario per via del Covid, il libro curato dalla professoressa Galaffu rimane l'unico segno concreto dell'importante ruolo che ancora oggi il Grappolo riveste nella cura rivolta alla disabilità.
A.S.

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