Cernusco: nel libro ''Kanipè'', l'esperienza di Anna Faldi all'insegna del dog-trekking
"Kalipè" è il termine che si utilizza nella zona dell'Himalaya per augurare 'buon cammino' a chi intraprende il suo percorso verso le montagne, con l'auspicio di poter proseguire 'con passo corto e lento'. Il titolo scelto dalla cernuschese Anna Faldi per il suo libro, pubblicato all'inizio del 2021, è un'assonanza con questa parola, "Kanipè", e vuole essere un augurio di buon cammino a uomo e cane. Anna, che nella vita fa l'agente di viaggio, è una grande appassionata di montagna e del mondo cinofilo. Con l'arrivo della pandemia, il settore del turismo è stato purtroppo messo in ginocchio, ed è stato per lei naturale cercare qualcosa con cui riempire le giornate. Volontaria nel gruppo di Protezione Civile di Lomagna, Anna è anche educatrice cinofila, e si occupa di dare lezioni sulla gestione degli amici a quattro zampe.
Oggi, la famiglia Faldi è composta da tre splendidi cani: Willy e Cody, due meticci salvati, e Naira, esemplare di pastore belga Groenendael, che è anche stata campionessa italiana di bellezza. Pensando dunque ai suoi trascorsi tra guinzaglio, camminate e cime, Anna si è rimboccata le maniche, mettendo nero su bianco i suoi consigli per chi sta iniziando ad approcciarsi all'esperienza in montagna con un cane. "É stato un bel lavoro, mi è piaciuto soprattutto riordinare i concetti, renderli chiari e fluidi utilizzando un linguaggio semplice" ha detto, spiegando che l'obiettivo è stato fin da subito quello di scrivere un libro alla portata di tutti, pieno di consigli specifici corredati dalla sua esperienza.
Particolarmente sensibile alla gestione del cane durante la passeggiata, Anna ha spiegato che, sia sul territorio come in alta montagna, i padroni si comportano a volte con spregiudicatezza, nei confronti delle altre persone ma anche della natura circostante. "Penso che sia fondamentale saper gestire in maniera oculata il nostro animale, mostrando rispetto per l'ambiente e la fauna selvatica, ma anche per chi potrebbe non gradire il trovarsi di fronte un cane libero". La prima regola è dunque il rispetto, che Anna e il marito mettono in pratica grazie ad un addestramento mirato dei loro tre cuccioli, tenuti sempre al guinzaglio e liberati solo in zone appartate e senza rischi, dove il gioco e la corsa sono vissuti come momento di gratificazione. "Un altro punto a cui prestare attenzione è la difficoltà del trekking, perchè spesso non ci rendiamo conto che ciò che a noi sembra facile, per un cane non allenato potrebbe essere molto stancante e dannoso".
"Mi piace pensare al dog trekking come ad un'attività democratica e adatta a tutti, dove l'unico criterio da mettere in pratica è la sicurezza" ha concluso Anna, ricordando che "per noi dog trekker, il mondo non è sotto i nostri piedi, ma dentro ai nostri passi".
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G.Co.