La caccia non è uno sport

La caccia è solo un'attività vigliacca di chi crede di affermare la propria virilità, la propria mascolinità girando per i boschi bardato come un marine, accompagnato da cani latranti e con in mano un fucile che costa migliaia di euro, per uccidere creature innocenti come uccellini, lepri, cinghiali, che non hanno altra difesa che scappare terrorizzati. Gli uccelli, che Giacomo Leopardi definiva le creature più felici della Terra, perché volano liberi nel vento ammirando dall'alto i più variegati e colorati paesaggi: campi, boschi, fiumi, vigneti, case, campanili. Ci vorrebbe uno psicologo per capire la soddisfazione, l'autogratificazione di chi toglie la vita agli essere più indifesi del mondo, quelli a cui San Francesco parlava e predicava.

La caccia diventerà uno sport quando anche gli animali potranno avere un fucile per difendersi e giocare ad armi pari. Fino allora, per questi che comicamente si autodefiniscono "amanti della natura" mentre sono solo dei violenti, sarà solo una mattanza praticata da chi non ha altri mezzi per sfogare la propria aggressività se non ammazzando uccellini di pochi grammi e spesso nascondendosi nei roccoli, non si capisce se per tendere vili agguati o perché hanno vergogna a mostrarsi per quello che sono.