Verderio: è morto Paolo Mapelli ultimo presidente della ''coop circolo famigliare'', sopravvissuta grazie alla sua lungimiranza
Se Verderio inferiore ha ancora il suo punto vendita Coop, organizzato in maniera impeccabile con una gestione e un servizio a misura di persona, con attenzione all'anziano e alla comunità nel suo genere, lo deve sicuramente anche a Paolo Mapelli che, con la sua visione lungimirante, fece di tutto affinchè i cambiamenti in essere portassero l'esercizio ad unirsi a una realtà più grande per non scomparire.

Paolo Mapelli
Con il suo nome se ne va davvero un pezzo di storia del paese, quella parte intraprendente, capace di rimboccarsi le maniche a dispetto di fatica ed orari, pronta a mettersi al servizio della popolazione, specie quella più anziana che ha bisogno di attività di vicinato per poter soddisfare i bisogni primari e al tempo stesso avere un posto di aggregazione per sentirsi viva.

Classe 1938, nativo di inferiore, di professione era stato un macellaio. Come la maggior parte dei suoi concittadini era legato alla “coop – circolo famigliare di Verderio”. Dopo la morte del presidente Pietro Mapelli, le redini nell'ottobre 1981 erano passate a lui e da quel momento erano iniziati diversi lavori e interventi per tenere al passo con i tempi l'esercizio commerciale.
Nel 1997 c'era stato il primo ampliamento seguito da un secondo nel 2006. La coop di Inferiore però, diversamente dalle altre sul territorio, pur ingrandendosi era sempre riuscita a mantenere la sua autonomia e la sua portata “famigliare”.

Nel 2014 c'era stata l'unione con il circolo cooperativo san Giuseppe di superiore e pur non essendoci più lo scopo sociale, a seguito di questi ampliamenti, l'anima della sezione di inferiore era rimasta immutata, grazie sicuramente allo spirito del suo presidente, sempre presente in loco e con l'occhio attento e vigile a che tutto fosse a portata di cliente. Con lo stesso occhio vigile e lungimirante “Paolino” come lo chiamavano tutti aveva capito che la sopravvivenza era legata all'affiliazione con realtà più grandi e più solide, oltre che più organizzate. Da qui nel 2017 l'entrata a far parte delle “Cooperative di consumo unite” di Mapello. Un'operazione necessaria per dare solidità alla realtà verderese che, da parte sua, annoverava una serie di proprietà immobiliari importanti (l'attuale punto vendita, il bar di via Roma, il ristorante a superiore dove una volta c'era il circolo san Giuseppe).


Alla guida di tutto ciò fino a quella data c'era stato Paolo Mapelli con i membri del suo consiglio, determinati a dare continuità a una realtà storica della comunità.

Il 13 marzo dello scorso anno, Paolino aveva avuto i sintomi del Coronavirus ed era stato ricoverato in ospedale. Dieci giorni dopo il fratello Gino, altro volontario storico del paese, si era ammalato ma la gravità del suo stato di salute non gli aveva lasciato scampo ed era il morto il 27 marzo. Paolino aveva continuato a combattere, tenace e determinato come sempre, e dopo un paio di mesi di ospedale e di terapia intensiva, ne era venuto fuori tra lo stupore degli stessi medici. Nelle scorse settimane, però, i valori del sangue avevano dato brutti segnali e venerdì sera mentre era ricoverato al Mandic è morto.

Lascia la moglie Carla, altro pilastro fondamentale della coop per la quale aveva tenuto la contabilità per tanti anni in forma gratuita, il figlio Fausto, i fratelli e i tanti amici che con lui hanno condiviso un cammino ricco e vissuto in pienezza. I funerali si svolgeranno nel pomeriggio di oggi, lunedì 25 gennaio, alle ore 15 nella chiesa dei santi Nazaro e Celso a inferiore.

Paolo Mapelli
Con il suo nome se ne va davvero un pezzo di storia del paese, quella parte intraprendente, capace di rimboccarsi le maniche a dispetto di fatica ed orari, pronta a mettersi al servizio della popolazione, specie quella più anziana che ha bisogno di attività di vicinato per poter soddisfare i bisogni primari e al tempo stesso avere un posto di aggregazione per sentirsi viva.

Classe 1938, nativo di inferiore, di professione era stato un macellaio. Come la maggior parte dei suoi concittadini era legato alla “coop – circolo famigliare di Verderio”. Dopo la morte del presidente Pietro Mapelli, le redini nell'ottobre 1981 erano passate a lui e da quel momento erano iniziati diversi lavori e interventi per tenere al passo con i tempi l'esercizio commerciale.
Nel 1997 c'era stato il primo ampliamento seguito da un secondo nel 2006. La coop di Inferiore però, diversamente dalle altre sul territorio, pur ingrandendosi era sempre riuscita a mantenere la sua autonomia e la sua portata “famigliare”.

La sede dell'ex circolo san Giuseppe a superiore
Nel 2014 c'era stata l'unione con il circolo cooperativo san Giuseppe di superiore e pur non essendoci più lo scopo sociale, a seguito di questi ampliamenti, l'anima della sezione di inferiore era rimasta immutata, grazie sicuramente allo spirito del suo presidente, sempre presente in loco e con l'occhio attento e vigile a che tutto fosse a portata di cliente. Con lo stesso occhio vigile e lungimirante “Paolino” come lo chiamavano tutti aveva capito che la sopravvivenza era legata all'affiliazione con realtà più grandi e più solide, oltre che più organizzate. Da qui nel 2017 l'entrata a far parte delle “Cooperative di consumo unite” di Mapello. Un'operazione necessaria per dare solidità alla realtà verderese che, da parte sua, annoverava una serie di proprietà immobiliari importanti (l'attuale punto vendita, il bar di via Roma, il ristorante a superiore dove una volta c'era il circolo san Giuseppe).

La sede storica di via Roma

L'attuale bar Sole e Luna
Alla guida di tutto ciò fino a quella data c'era stato Paolo Mapelli con i membri del suo consiglio, determinati a dare continuità a una realtà storica della comunità.

Il 13 marzo dello scorso anno, Paolino aveva avuto i sintomi del Coronavirus ed era stato ricoverato in ospedale. Dieci giorni dopo il fratello Gino, altro volontario storico del paese, si era ammalato ma la gravità del suo stato di salute non gli aveva lasciato scampo ed era il morto il 27 marzo. Paolino aveva continuato a combattere, tenace e determinato come sempre, e dopo un paio di mesi di ospedale e di terapia intensiva, ne era venuto fuori tra lo stupore degli stessi medici. Nelle scorse settimane, però, i valori del sangue avevano dato brutti segnali e venerdì sera mentre era ricoverato al Mandic è morto.

Lascia la moglie Carla, altro pilastro fondamentale della coop per la quale aveva tenuto la contabilità per tanti anni in forma gratuita, il figlio Fausto, i fratelli e i tanti amici che con lui hanno condiviso un cammino ricco e vissuto in pienezza. I funerali si svolgeranno nel pomeriggio di oggi, lunedì 25 gennaio, alle ore 15 nella chiesa dei santi Nazaro e Celso a inferiore.
S.V.