Olgiate: la storia del paese legata alla ferrovia Milano-Lecco nel libro di Cogliati e Brusetti


Uno spaccato di storia brianzola dal 1800 ad oggi, un viaggio sui binari della linea ferroviaria che ha cambiato profondamente il paesaggio e la società in cui viviamo, fino all'ultimo importante capitolo del raddoppio ferroviario. Non a caso il volume "La ferrovia Milano - Lecco nella gran linea delle Alpi" è stato promosso e presentato al pubblico a cura dell'amministrazione di Olgiate Molgora, il paese che più di ogni altro è stato toccato dai lavori.


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Davanti ad un ricco pubblico presso la sala civica comunale hanno raccontato l'opera gli autori Lorenzo Brusetti e Massimo Cogliati, il sindaco Alessandro Brambilla, l'assessore provinciale Antonio Conrater, i rappresentanti della realizzazione editoriale Mauro Cameroni e Manlio Magni e l'ingegnere Pierluigi Tuscoz dell'impresa Todini, realizzatrice dell'opera.

Il tavolo degli oratori, in piedi il sindaco Alessandro Brambilla


"Il doppio intento del libro è quello di ripercorrere le vicende storiche e politiche che hanno portato alla realizzazione della linea ferroviaria sul nostro territorio e lasciare una traccia della lunga trafila vissuta dalla nostra amministrazione  e legata al raddoppio ferroviario"
ha spiegato il sindaco Alessandro Brambilla. "Tutti gli enti coinvolti si sono impegnati al massimo perché l'opera fosse realizzata, dal 2001 ci sono stati oltre 120 incontri con i rappresentanti di Regione, Provincia, Todini e Rfi. Tanti disagi hanno vissuto i cittadini e tante abitazioni sono state abbattute per dare a Olgiate il doppio binario, ringrazio tutti coloro che lo hanno reso possibile e mi auguro che questa opera rimanga in futuro come simbolo del nostro impegno in questo senso".

Il pubblico

L'assessore Antonio Conrater ha evidenziato come il raddoppio ferroviario sia la più importante opera per il territorio degli ultimi 50 anni e il rappresentante dell'editore Cattaneo ha illustrato il libro come una pietra miliare nella storia dell'amministrazione olgiatese, che racconta il presente affondando le radici nel passato. I due autori, alternandosi, hanno ripercorso al contrario (da oggi all'Ottocento) lo sviluppo della linea ferroviaria Milano - Lecco, raccontando aneddoti e curiosità sconosciuti ai più.

Da sinistra Mauro Cameroni in rappresentanza dell'editore, l'assessore provinciale Antonio Conrater,
Manlio Magni curatore editoriale e l'ingegnere Pierluigi Tuscoz dell'impresa Todini


"Nel 1934 i podestà della zona e delle bergamasca già auspicavano un raddoppio ferroviario nella tratta Monza - Calolziocorte, in modo da collegare più efficacemente le grandi e medie aziende distribuite lungo la ferrovia. Ma poi la comodità del trasporto su gomma ha prevalso e non se ne è fatto più nulla.


L'assessore alla cultura Isabella Lavelli, presentatrice della serata


Dopo la Seconda Guerra Mondiale i gravi danni alle ferrovie subiti durante i bombardamenti sono stati riparati ma non si è investito molto in questo campo, fino a quando con lo sviluppo del pendolarismo negli anni Cinquanta la ferrovia è tornata ad essere importante per il territorio, con tutte le conseguenze del caso come il grave incidente a Monza nel 1960 in cui morirono quasi 20 persone".



Tornando indietro al secolo precedente, gli autori hanno analizzato le ragioni primordiali della nascita della linea ferroviaria. "I grandi personaggi del potere economico e politico di allora plasmarono i trasporti in base alle loro necessità, per trasportare le merci nelle fabbriche o spostarsi da una tenuta all'altra" hanno spiegato gli autori. "La loro idea di collegamento andava molto al di là della Lombardia, dall'Inghilterra alle ricche Indie attraverso l'Italia e l'Egitto. Cominciarono così a sorgere binari e stazioni, che determinarono lo spostamento del centro storico dei paesi dalla chiesa alle vicinanza dei binari. Prima dell'unità d'Italia tra le numerose idee di collegamento tra Milano e Lecco e poi oltre le Alpi prevalse quella di un gruppo di potenti e industriali tra cui Angelo Villa Pernice (sposo della figlia di Cesare Cantù) e Luigi Prinetti di Merate, che ottennero la concessione per realizzare la Monza - Calolzio. Dopo l'unità d'Italia fu necessario collegare pezzi di binari nati per esigenze locali con l'estero e all'opzione di passare dallo Spluga fu preferita quella del traforo del San Gottardo, la cui realizzazione causò migliaia di morti".

Gli autori Lorenzo Brusetti e Massimo Cogliati

Ci sono voluti oltre 70 anni per realizzare il raddoppio ferroviario immaginato dai podestà, ma ora l'opera è finalmente compiuta. "Per alcuni comuni come Cernusco e Olgiate i disagi sono stati molti, la frazione di Ocellera è stata completamente stravolta" ha spiegato l'ingegnere Pierluigi Tuscoz della Todini. "Ma questa opera rappresenta una fase di sviluppo per questo territorio e spero che rimanga nella sua storia come qualcosa di davvero positivo".

Il volume è in vendita presso le edicole di Olgiate e, a breve, sul sito dell'editore Cattaneo
R.R.
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