Osnago: l'avventura di Ottone Galimberti e della fidanzata Belen tra aeroporti e covid. Entrati in Italia senza test ma per uscire...

Mentre in Italia ci viene proibito di uscire di casa o di recarci da un comune all'altro, è possibile scorrazzare in aereo per l'Europa e non solo, senza problemi.  Addirittura sembrerebbe che il nostro Paese sia più preoccupato che nessun cittadino possa “esportare” il virus del fatto che qualcuno possa portarmelo a casa.
Ha i contorni di una vicenda surreale quella vissuta da Ottone Galimberti, giovane imprenditore della tessitura “Carlo Lamperti” di Osnago, che ha sperimentato sulla propria pelle tre diversi episodi al limite dell'assurdo e che purtroppo la dicono lunga sul pressapochismo con cui ancora oggi viene gestita l'emergenza sanitaria da Covid-19 nel nostro Paese.
E’ lo stesso imprenditore a raccontarci i fatti che lo hanno visto protagonista con la fidanzata Belen, spagnola di Valencia di 23 anni.
“Alcuni mesi fa mi sono recato in Turchia dove abbiamo un'azienda e avevo in mente di trattenermi per un mese. Al momento di prenotare i voli, in biglietteria mi avevano informato che se mi fossi trattenuto più di cinque giorni al rientro avrei dovuto sottopormi al tampone e osservare la quarantena fino a quando non avessi ricevuto l’esito negativo. Quando sono rientrato dopo un mese, all'aeroporto di Malpensa ho lasciato l'aereo senza alcun controllo. E così è stato anche al posto di Polizia…Nessuno ci ha misurato la febbre e neppure ci ha chiesto da dove provenissimo. Sapevo che avrei dovuto rispettare la quarantena fino a dopo aver ottenuto l'esito del tampone, ma la semplicità con cui ho potuto rientrare in Italia mi ha sorpreso non poco”.
Le sorprese non erano però finite.
“Ad attenderci in aeroporto c'era mio padre, ma prima di raggiungerlo ho notato una lunga fila di passeggeri che si sottoponevano al tampone e ho così pensato di approfittarne. Dopo aver atteso il mio turno, una volta giunto davanti all'operatore mi è stato chiesto da dove provenissi. Ho risposto ovviamente che arrivavo dalla Turchia. Per tutta risposta mi è stato detto che dovevano sottoporsi al controllo solo i passeggeri in arrivo dalla Spagna, dalla Croazia e non ricordo da quale altro Paese, in ogni caso non dalla Turchia. A dir poco sorpreso a quel punto ho raggiunto mio padre e sono rientrato a casa, dove l’indomani mi sono sottoposto di mia iniziativa al tampone e sono rimasto in quarantena fino a quando non mi è stato comunicato l'esito negativo”.
Dopo qualche giorno Ottone ha ricevuto la visita della fidanzata che decollata da Valencia è atterrata a Orio al Serio. Entrambi erano rassegnati al fatto che prima di lasciare l'aeroporto, la fidanzata avrebbe dovuto superare dei controlli, probabilmente anche un tampone, come era accaduto ai passeggeri giunti a Malpensa poche settimane prima. E invece…
“Belen è scesa dall'aereo e ha raggiunto l'uscita senza alcun tipo di controllo sanitario, pochi minuti dopo l'atterraggio abbiamo potuto riabbracciarci… ovviamente con non poca sorpresa”.
La giovane aveva programmato di fermarsi una settimana, ospite del fidanzato a Osnago. Quando si è avvicinato il giorno del rientro, si è organizzata per poter tornare a casa senza problemi.


Ottone Galimberti e la fidanzata Belen

“Ci era stato detto che era necessario esibire un tampone negativo effettuato non oltre le 72 ore precedenti al volo. Quindi in vista del volo, Belen si era sottoposta al test che è risultato negativo. Il giorno della partenza l'ho accompagnata io stesso a Orio per prendere il volo. Ci siamo salutati e a quel punto non potendo entrare in aeroporto mi sono diretto verso casa”.
Nessuno dei giovani immaginava che il destino, ma forse anche Cupido se vogliamo dare un taglio romantico alla vicenda, avesse in serbo uno scherzo.
“Non ero ancora arrivato a Osnago quando mi ha telefonato Belen per avvisarmi che…era stata lasciata a terra. Ai controlli non avevano ritenuto valido il test rapido anti Covid e quindi non l'avevano imbarcata. Come lei c'erano anche altri viaggiatori che erano stati lasciati a piedi. A quel punto sono tornato a Orio a riprenderla e siamo rientrati a Osnago nuovamente insieme”.
Il contrattempo ovviamente ha creato una serie di disagi alla ragazza, che era attesa a Valencia dai genitori e aveva una serie di impegni di studio.
“Quello che mi sorprende è il fatto che non fosse un cittadino italiano in partenza per Valencia ma una cittadina spagnola che doveva rientrare nel proprio Paese. Non solo: le informazioni che ci erano state fornite erano scarne, soprattutto nessuno ci aveva avvisati che era necessario eseguire un test molecolare e che quello rapido non sarebbe stato accettato. Senza contare che non è affatto facile avere il risultato di un test molecolare in 72 ore”.
Ci sono voluti una decina di giorni per organizzare il rientro in Spagna di Belen, tra la prenotazione del volo e l'effettuazione del tampone molecolare. Nei giorni scorsi i due fidanzati sono ripartiti nuovamente alla volta di Orio, con tanto di tampone molecolare. All'aeroporto sono andati in scena nuovamente i saluti, baci e abbracci e Belen si è avviata verso il controlli, felice di poter esibire il tampone richiesto.
“Dopo la precedente esperienza eravamo un po’ preoccupati, Belen era anche nervosa e temeva che un altro contrattempo avrebbe potuto impedirle di tornare in Spagna, e invece…”.
Sorpresa tra le sorprese la giovane ha superato tutti i controlli ed ha raggiunto l’aeromobile senza che nessuno le chiedesse proprio nulla, come se il Covid non esistesse e il tampone molecolare non servisse più.
“Quando mi ha telefonato per comunicarmi che era riuscita ad imbarcarsi ho tirato un sospiro di sollievo, ma quando mi ha detto che non c'era stato alcun controllo mi sono veramente cadute le braccia. In un primo momento ho preso la vicenda con filosofia ma poi ripensandoci non ho potuto evitare di chiedermi in che Paese viviamo. Preferisco non fare commenti, ma ognuno da quanto ci è capitato può trarre le sue conclusioni”.
“Per assurdo sembra quasi che in Italia ci si preoccupi maggiormente di non esportare il virus – ha concluso sconsolato il padre Heini Galimberti – piuttosto che di importarlo. Per entrare nel nostro Paese ci sono certamente meno problemi che a uscire, anche se poi Belen ha potuto ripartire senza controlli di nessun tipo. Oltre al danno la beffa”.
Angelo Baiguini
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