Montevecchia: i ricordi di chi conosceva Carlo Cavenaghi. Riconoscenza per gli sforzi da volontario

Carlo Cavenaghi
Negli ultimi anni una delle sue principali battaglie è stata per la riduzione delle coperture in eternit insieme con l’associazione Gente di Pianezzo. “Qualche giorno fa Carlo mi ha telefonato e mi ha detto: ‘Ho perso la mia battaglia’. È stata una delle telefonate più difficili della mia vita – ammette con commozione Guido Torello, presidente di Gente di Pianezzo – Pochi come lui sono sensibili a difendere il Parco e la sua fragilità – Ci mancherà molto. Le sue battaglie saranno le nostre”. Anche grazie al contributo di Cavenaghi è stato attivato ormai quattro anni fa lo Sportello Amianto a Olgiate Molgora, e poi a Montevecchia su sua iniziativa è stato replicato. “Qualche tempo fa l’amministrazione di La Valletta Brianza ha contattato Carlo per chiedergli di mettere in campo qualcosa come lo Sportello Amianto nel loro Comune. Spero che questo sarà il suo ultimo seme a rendere dei buoni frutti” prosegue Torello. Sempre per sensibilizzare su questo argomento a tutela della salute e dell’ambiente, Cavenaghi aveva aiutato a organizzare svariati convegni. Il primo a Montevecchia con il Gruppo Aiuto Mesotelioma era stato a sua firma.

Non solo l’amianto. La tutela naturalistica lo aveva condotto a prendere parte al Comitato “No al pozzo” contro le trivelle petrolifere nel Parco del Curone. Un’adesione spontanea data la sua presenza attiva come Guardia Ecologica Volontaria quando, come coordinatore, c’era Sergio Limonta. “In queste occasioni è sempre difficile trovare le parole giuste – dice Limonta – Carlo era un amico sincero perché con lui si era creato un rapporto bello e diretto. Mi sono sempre trovato bene con lui. Oltre all’impegno per la promozione della tutela ambientale, ricordo il suo lavoro grosso quando si è dato da fare nel raccogliere le osservazioni delle GEV per il nuovo Piano Territoriale di Coordinamento del Parco”.

Carlo Cavenaghi e Giovanni Zardoni
Giovanni Zardoni, attuale coordinatore delle GEV, gli riconosce il suo forte impegno. “Carlo Cavenaghi è stata una Guardia Ecologica Volontaria molto attiva e determinata. Finché la salute glielo ha concesso era uno di quelli che faceva più ore di servizio. In passato ha dato una mano anche al precedente Coordinatore GEV, Sergio Limonta, nella predisposizione dei turni di servizio delle GEV. Aveva una naturale vocazione alla comunicazione, soprattutto social, tanto che a volte lo dovevo quasi frenare… ma faceva tutto a fin di bene, preso dall’entusiasmo della difesa dei valori naturalistici del Parco. Nell’ultimo periodo, quando le condizioni di salute non gli consentivano più il servizio attivo, tanto più in tempi di pandemia, viste le cure che stava facendo, si era molto dedicato ad una sorta di ‘animazione social’ condividendo in alcuni gruppi facebook non ufficiali legati al Parco informazioni e fotografie dell’area protetta”. Cavenaghi e Zardoni si erano visti l’ultima volta di recente, giovedì scorso, nemmeno una settimana fa. “Mi aveva segnalato l'aggravarsi delle sue condizioni di salute ma ci aveva tenuto a ricevere i nuovi calendari del Parco del 2021, che gli avevo quindi consegnato di persona. Mi aveva spiegato che l’unica cosa che ormai riusciva a fare era ‘l’animazione social’ ed in effetti la svolgeva quotidianamente, fino a tre giorni fa. Proprio ieri avevo notato il suo silenzio nelle ultime ore e avevo temuto che non stesse bene… e così purtroppo è stato. Carlo è stato attivo fino all’ultimo minuto”. Infine la proposta di Zardoni di mettere in piedi un momento di ricordo per Cavenaghi e non solo. “Appena la pandemia lo consentirà organizzeremo sicuramente un evento per ricordare sia Carlo Cavenaghi che Lorenzo Milani, un’altra valente GEV scomparsa lo scorso anno, nonché Sandro Massimo Maggioni, autore delle foto storiche del calendario 2021, che pur non essendo una GEV era un amante e fondatore del Parco, scomparso anche lui qualche mese fa”.

Carlo Cavenaghi è stato anche tra i fondatori della ProMontevecchia, che lo ricorda con questo messaggio: “Ci siamo visti sabato mattina, erano le 11.30. Facevi fatica, tanta fatica, ma ci hai tenuto a salutarci, noi della ProMontevecchia. Perché è vero che è figlia tua questa Associazione. Hai messo tutto te stesso nella sua fondazione e tu mi dicesti "quel ragazzo lo vedo bene come presidente, sta prendendo appunti da tutta la riunione" Ora spetta a me questo momento così difficile. Sabato mattina l'ho vissuto proprio come il tuo desiderio di dirci "Arrivederci". Sei sempre stato attento ai bisogni del territorio, soprattutto da un punto di vista naturalistico ed ecologico, con te abbiamo imparato a conoscere tutto quello che ci circonda e a prendercene cura. Grazie. Ci hai insegnato anche a rispettarci come persone, cercando sempre un confronto rispettoso, senza mai alzare la voce, dobbiamo prendere anche questo come impegno per il futuro, te lo dobbiamo! Cercheremo di onorare il tuo ricordo con la nostra attività”.
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M.P.