Grembiulini e compasso? Passati di moda, ora le amicizie si rinsaldano in Confraternita con un buon piatto di bollito misto
Si chiama "Confraternita del bollito misto" e vanta una storia ultraventennale, nata da quattro amici seduti a un ristorante di Milano davanti appunto a un piatto di carne fumante, desiderosi di rinsaldare la loro amicizia "quella vera e non legata a interessi economici e carrieristici". Da allora i soci si sono moltiplicati, così come le cene, i conviviali, gli eventi (sportivi, culturali,...) raccogliendo nomi più o meno noti, dotandosi di un uno stemma e una divisa, uno statuto, delle regole, degli appuntamenti fissi (una volta al mese da ottobre a novembre) e poi naturalmente anche del rito dell'investitura.
Ad accomunare tutti c'è il bollito quel piatto di carne fumante, condito da varie salse che si gusta nella stagione fredda in qualche locanda o ristorante tipico, dove la convivialità è di casa e va di pari passo con il legame stretto tra gli aderenti.
Lo testimoniano due soci d'eccezione, il confratello cavalier Giulio Gallera, assessore regionale al welfare, avvocato che ha preferito la carriera politica, tanto da essere tra i forzisti della prima ora a Milano, e il confratello cavalier Paolo Favini, direttore generale dell'Asst di Lecco, anch'egli in quota Forza Italia. Se del primo non si conosce la data di ingresso, per il secondo stando alla gallery pubblicata sul sito, in data 21 febbraio 2019 all'osteria Ronchetti di Milano sarebbe avvenuta la sua investitura, con tanto di rito inginocchiato davanti al Gran Maestro.
Che tra i due ci fosse un'amicizia di lunga data e molto stretta lo testimoniano le numerose "puntate" dell'assessore Gallera in casa di Favini, per presentare iniziative, progetti, strumentazioni in qualche caso non passate affatto sottotraccia per via dell'imponente dispiegamento di decine di uomini e mezzi delle forze dell'ordine. Gli stessi che ora vorremmo per le strade a presidiare le notti dei contribuenti brianzoli.
Dunque in chiusura di questa prima parte di anno sociale della Confraternita, un po' particolare per via del coronavirus, si scopre che a legare Giulio Gallera e Paolo Favini non c'è solo la simpatia politica ma anche la passione per un buon piatto fumante di bollito misto, con i suoi tagli diversi. Ma del resto si sa...sui gusti politici o culinari che sia non si discute.