Montevecchia: l'abbraccio della comunità per il suo nuovo pastore, Don Fabio Biancaniello

L'ingresso a Montevecchia come parroco per don Fabio Biancaniello risale a un mese fa, ma con la messa domenicale del 6 dicembre ha ricevuto i saluti ufficiali della sua nuova gente.

Ad accompagnarlo sull'altare c'erano Monsignor Maurizio Rolla, vicario episcopale per la Zona episcopale III (Lecco); don Adelio Brambilla, originario di Montevecchia e attualmente parroco di Milano 2 (Segrate) dopo essere stato padre spirituale di don Fabio in seminario; don Costantino Prina, parroco di Osnago e decano del decanato di Merate, che è stato docente di italiano di don Fabio ai tempi della scuola media, nel 1981; il montevecchino don Bruno Maggioni, parroco in Valsassina (responsabile dell'Unità pastorale di Casargo, Margno, Crandola e Vegno).

Secondo il rituale, all'inizio della funzione religiosa, da loro don Fabio ha ricevuto le chiavi del tabernacolo, gli olii santi e la stola viola per la riconciliazione.

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"Senza essere più di tanto conosciuto, io sono stato accolto. Mi sono posto in maniera normale, come sempre, fratello in mezzo a fratelli. In questo mese ho trovato persone che mi hanno accolto. E questa è una delle cose più belle del mondo - ha dichiarato il neo parroco di Montevecchia - Devo ringraziare per tutti questi doni semplici che ho ricevuto e chiediamo al Signore che ci faccia camminare insieme in continuità alle belle cose fatte da don Enrico e soprattutto in fraternità, sapendo che la fraternità è un dono ma è anche un lavoro. Ogni tanto c'è da lavorare per essere fratelli e il signore ci aiuterà".

Don Fabio

Così come l'arrivederci al predecessore don Enrico, che aveva osservato il ministero sacerdotale sul colle per otto anni, anche il benvenuto a don Fabio è stato all'insegna della sobrietà. Le rigide misure di prevenzione dal contagio per Coronavirus hanno obbligato a evitare ogni forma di saluto caloroso e di momento conviviale. Sul cancello dell'oratorio è stato appeso un lungo striscione con la scritta "Benvenuto don Fabio", mentre all'altare è stata consegnata una cesta piena di umili doni, frutti della terra. Il sacerdote aveva già iniziato a conoscere a fine ottobre le catechiste e la comunità educante, in attesa della prima messa celebrata a inizio novembre.

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In rappresentanza di tutti i fedeli, il cerimoniere Domenico Piazza ha rivolto in avvio un saluto speciale: "Il suo essere in mezzo a noi ci sprona a perseguire il credo evangelico, la cui essenza dell'accoglienza del fratello è il perdono. Non mancheranno mai la nostra preghiera, il nostro affetto e soprattutto il nostro aiuto concreto, tipico della gente montevecchina. Ci basterà sapere e sentire che un uomo di Dio sta camminando qui con noi".


Prima dell'inizio della messa il sindaco Franco Carminati, rimasto poi per tutta la funzione con la fascia tricolore in prima fila, ha rappresentato l'amministrazione comunale di Montevecchia e la sua comunità. "Abbiamo un unico fine ed un unico mondo su cui dare il nostro contributo - ha detto il primo cittadino - Ieri ho risposto al telefono e il sentirmi chiamare Franco e riconoscere la voce di Fabio dava già il senso più profondo della nostra collaborazione". Carminati ha poi portato un messaggio di vicinanza all'ex parroco don Enrico, che non ha partecipato alla cerimonia odierna.

La pagina del Vangelo di Marco letta durante la messa riguardava l'ingresso trionfale di Gesù a Gerusalemme. L'ha commentata don Fabio nell'omelia: "In queste giornate così difficili ci viene ricordato che se metteremo al centro la Parola, essa sarà efficace e noi potremo essere fedeli a Dio. Il Signore dice che c'è anche nell'imprevisto, a cui ci stiamo abituando, ma ci dice anche dobbiamo invocarlo". Il parroco ha infine esortato a sentirsi sempre convertiti e a rendersi profeti.

 

La cerimonia si è conclusa con i saluti di don Adelio Brambilla, che ha augurato al nuovo parroco di Montevecchia di avere scioltezza nella vita di fede. "Senza che ci sia esperienza della misericordia di dio che ci scioglie da tutto quello che ingrippa e intristisce i nostri giorni non c'è possibilità di vita di fede" ha spigato don Adelio.

Don Bruno Maggioni ha tenuto a presenziare quest'oggi nonostante la neve della Valsassina e un dolore alla mandibola per augurare a don Fabio "la contentezza di risvegliarsi ogni giorno a Montevecchia guardando questo panorama stupendo e accorgersi che Gesù c'è e che lui sia contento di essere qui". Gli ha poi donato la copia della predica del cardinale arcivescovo Giovanni Colombo, quando il porporato era stato ospitato a Montevecchia nel 1983.

Don Adelio Brambilla, don Costantino Prina, don Fabio Biancaniello,
Monsignor Maurizio Rolla, il sindaco Franco Carminati, don Bruno Maggioni

In questo ultimo mese don Fabio ha iniziato a conoscere i fedeli, dal vivo o tramite incontri in videoconferenza. Sulle piattaforme digitali sono cominciate le catechesi e gli incontri della comunità educante. Gli audio delle messe sono stati trasmesse in diretta attraverso un'applicazione e, in via straordinaria, la celebrazione di oggi è stata mostrata in simultanea su YouTube grazie alla collaborazione dei volontari dell'oratorio di Cernusco Lombardone.

M.P.
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