Rovagnate: la chiesa di S.Francesco torna al suo splendore, ma servono altri sponsor

"La memoria dell'uomo è fondata su pietre di antichi ricordi... E senza passato un uomo potrà mai trovare il proprio futuro?". Questo l'interrogativo posto dal Comitato per il restauro della Chiesetta di San Francesco in Galbusera Bianca a Rovagnate sul depliant distribuito per raccogliere fondi in favore dell'opera che dal lontano 1992 sponsorizzano.


Il gruppo, legato alla Comunità Pastorale Sant'Antonio Abate della Valletta, sta infatti portando a termine, in questi mesi, il primo lotto di lavori previsto per far tornare al suo antico splendore il piccolo "gioiello" architettonico rappresentato da quella che, nelle carte antiche, viene denominata "chiesetta oratorio di Galbusera", una costruzione la cui datazione si perde nei secoli. Già nel Catasto Teresiano del 1721 veniva infatti indicata la presenza di una costruzione adibita al culto religioso, incastonata sul versante soleggiato del Parco del Curone, all'interno del "tenimento delle Galbusere", la Bianca e la Nera, così distinte in base al colore dell'uva coltivata nei terreni di pertinenza.


"L'attuale chiesetta di San Francesco in Galbusera Bianca risale al 1841 per quanto riguarda la struttura muraria principale" - viene riportato sulla relazione prodotta, a partire da una ricerca di Giovanni Zardoni, dallo studio di architettura Amborsini - Macchi, progettisti dei lavori di ristrutturazione completa avviati nel 2009 - "Gli stucchi e gli affreschi sono invece più recenti, quali l'epigrafe in marmo bianco posta sopra il portale pare confermare. Si trova in un contesto rurale ed è parte del complesso agricolo di Galbusera Bianca.


Il pregevole immobile è un edificio isolato, senza costruzioni in aderenza ed è composto da un corpo centrale che accoglie la navata, con antistante portale, e da un volume laterale di dimensioni ridotte che ospita la sacrestia". Proprio il corpo centrale dell'edificio è stato sottoposto in questi due anni ad un intervento di recupero. In evidente stato di abbandono, spogliata dei suoi arredi interni, la chiesetta è stata acquisita nel 2005 per usucapione da parte della Parrocchia di Monte che ne ha così rilevato la proprietà dal signor Paolo Besana in possesso di tutta l'area dal 2003.


All'atto notarile ha poi fatto seguito, come previsto dall'iter burocratico, l'autorizzazione per il restauro giunta dalla Soprintendenza solo il 16 dicembre 2008. I lavori, seguiti dall'architetto Roberto Spreafico e, per quanto riguarda la sicurezza e i rapporti con la Parrocchia, dal geometra Francesco De Cani, hanno interessato dapprima la copertura per poi passare alle murature e agli intonaci per un investimento totale pari a circa 130.000 €, 30 dei quali finanziati dal Parco del Curone e 25 dalla Fondazione Cariplo. Importante, poi, fino a questo punto, anche l'appoggio di altri enti e, in modo particolare, delle donazioni in morte lasciate da anziani residenti nel piccolo centro abitato delle Galbusere e di Bagaggera, ultimi che hanno potuto, in gioventù, apprezzare la bellezza dell'edificio.


Ora un ulteriore sforzo viene chiesto ai parrocchiani e ai cittadini tutti: l'intento del comitato è infatti quello di poter terminare i lavori mettendo mano anche alla piccola sacrestia laterale in modo tale da poter offrire ai visitatori del Parco e a coloro che in questi anni hanno dimostrato attaccamento verso il piccolo sito di culto, la possibilità di poter tornare ad apprezzare ancora anche questa minuscola "perla di memoria".

A. M.
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