Bellusco: ''A chi il GP? A noi''. Invernizzi critico con la Lega

La polemica politico-artistica sul prossimo GP d'Italia, stavolta era difficilmente pronosticabile, ma la politica brianzola è riuscita a sfoderare questo colpo inaspettato, portando sul terreno della bagarre niente meno che il futurismo e quel legame da sempre controverso con il fascismo. L'alterco è nato nei giorni scorsi da una frase sui social dell'ex presidente della Provincia ed ex sindaco di Bellusco, Roberto Invernizzi, che ha ironizzato sulla sua pagina personale con il commento "A chi il Gran Premio? A noi!'', con riferimento fin troppo evidente ai discorsi al popolo di mussoliniana memoria. Un'uscita che evidentemente non è andata giù ad alcuni esponenti della Lega, che attualmente guida sia la Provincia che la Regione.

Roberto Invernizzi

''Qualcuno ha pensato bene di costruire, sopra a questa immagine, una ridicola polemica legata all’apologia di fascismo. Spero che faccia retromarcia prima di imbarcarsi in misere figuracce sia sulla storia dell’arte che su quella dell’automobilismo sportivo. Non vorrei infatti che la furia iconoclasta resti priva di controllo e si finisca per chiedere la chiusura del Museo del Novecento a Milano''.
Così il capogruppo in Regione della Lega Andrea Monti, in risposta a Invernizzi. L'eterno dibattimento sulle implicazioni dell'avanguardia con il regime ha insomma trovato l'ennesimo suolo fertile per una contesa a distanza. Alle diverse reazioni virtuali, tra cui questa di Monti, è quindi seguita la controreplica di Invernizzi che ha ironizzato nuovamente, stavolta sul tempo trovato da alcuni politici per alimentare le polemiche.

Il manifesto organizzativo finito sotto la lente polemica:

M.L.
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