Sartirana: il bilancio del disastro, 3,5 tonn. di pesce morto. Ossigeno solo in superficie, in posto volontari e pescasportivi. Silea deve ancora asportare i bidoni pieni di “rifiuti speciali” 



Dopo tre giorni si sono di fatto concluse le operazioni di ''soccorso'' al Lago di Sartirana. Quest'oggi, infatti, le motopompe della Protezione civile non saranno attivate e i pescatori volontari, dopo aver lavorato incessantemente martedì, mercoledì e giovedì, finalmente riposeranno.

Nell'acqua, del resto, le carcasse di pesci rimaste sono ben poche rispetto all'enorme quantità estratta nei giorni precedenti. Al riguardo è arrivata la conferma che in totale sono stati recuperati circa 2,5 tonnellate di cadaveri (2.380 kg per la precisione) nella sola giornata di mercoledì. Martedì erano stati 750 kg e ora attendono di essere presi in carico da Silea e smaltiti altri 300 kg circa.





In totale, dunque, a causa della scarsa ossigenazione delle acque sono morti pesci per almeno 3,5 tonnellate.
Un disastro ambientale la cui causa è attualmente al vaglio dell'idrobiologo Alberto Negri, tornato giovedì pomeriggio a Sartirana per accertare che le motopompe utilizzate hanno effettivamente contribuito a rigenerare l'ossigenazione della superficie.




Analisi saranno effettuate nei prossimi giorni anche sui pesci, come spiegato da Giorgio Fumagalli, presidente della società di pescatori La Briantea di Sartirana, l'unico presente tra l'altro venerdì mattina a verificare la situazione dopo aver saputo dal suo vice che qualche pesce di una certa dimensione è tornato a farsi vedere - vivo - in superficie.
A.S.
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