Sartirana: migliaia di carcasse di pesci raccolte nella riserva. L'Arpa registra un crollo dell'ossigeno, i problemi dal 1967

E' una conta impietosa quella che i pescatori stanno compiendo da questa mattina sulle rive del lago di Sartirana. Silenziosi, con lo sguardo mesto per il disastro che si è consumato, irreparabile, stanno raccogliendo le carcasse di tinche, scardole, gobbi, lucci, carpe depositate qualcuna ancora a pelo d'acqua, altre sul fondale dopo l'agonia iniziata questa notte attorno alle 3.

"Si tratta di diverse centinaia?" domandiamo. "Centinaia? Migliaia vorrà dire" la risposta laconica del vicepresidente Fipsas Mario Bandera che con l'infaticabile presidente meratese Giorgio Fumagalli sono calati in acqua, percorrendo avanti e indietro il tratto del bagnolo dove il vento, nella notte, ha spinto le acque cariche di carcasse di pesci.


https://youtu.be/7UM-mtW-g2U

Nei bidoni grigi "dell'umido" i pescatori e gli "affezionati" del lago stanno stipando a centinaia lucci grandi e piccoli (segno che la riproduzione era ancora attiva nel lago), scardole anche di ragguardevoli dimensioni, tinche e carpe ben oltre i 10 chilogrammi di peso. In un paio di occasioni, una lieve ventata di ottimismo, durata giusto una manciata di minuti, ha attraversato i presenti per due scardole ripescate ancora vive e che sono state nuovamente liberate nell'acqua. Un disastro dalle dimensioni importanti non solo per il numero di morti ma perchè ha coinvolto tutte le specie presenti nel lago, non risparmiandone nessuna. È stata una morìa generale e diffusa.

Restano da capire le cause. La tesi più probabile è che a seguito delle piogge il fondale del lago si sia smosso movimentando anche altri elementi che avrebbero portato a un calo drastico di ossigeno nella notte tra lunedì e martedì.

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Questo pomeriggio personale dell'ARPA ha effettuato i campionamenti con la sonda. Il tasso di ossigeno nell'acqua rilevato è stato di 0,8 mg/lt. Un valore bassissimo che nei giorni scorsi, però, durante un precedente rilevamento era a 9, dunque su livelli totalmente diversi, segno che qualcosa improvvisamente questa notte è mutato. Anche la concentrazione di PH è risultata piuttosto alta.

https://youtu.be/vlbhVJ-hHHw

La morìa di questa notte è probabilmente una delle più gravi dopo quella del 1967. Oggi i pescatori e gli affezionati del lago tra i vari aneddoti e ricordi, rammentavano quella volta che a ottobre il lago era diventato totalmente scuro, di un blu profondo e i pesci erano morti a quintali. Allora però l'acqua circolava ed era alta, non come adesso: bassa e putrida.

"Fino a quando non riusciremo a ritrovare il rispetto per la natura e per gli animali, questi ecosistemi sono destinati alla morte" ha raccontato uno dei presenti "per i pesci abbiamo meno rispetto perchè non li sentiamo e non li vediamo e quindi ci sembra che nell'acqua non ci sia nulla. Mentre della fauna terrestre ci accorgiamo perchè la vediamo e la sentiamo. Ma è una catena: non avendo cura della fauna acquatica inesorabilmente faremo un danno a tutto il resto dell'ecosistema che non avrà più nutrimento e sarà destinato all'estinzione".

S.V.
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