Merate: la scuola d'arte pura e applicata rende ''omaggio'' agli infermieri e ai medici del Mandic con un video di opere d'arte

“Abbiamo voluto tutti assieme unirci in un abbraccio con queste persone che ci hanno aiutato in questi mesi terribili, mettendo a repentaglio la loro stessa salute. E lo abbiamo voluto fare con la nostra arte”. Così la direttrice della scuola d'arte pura e applicata di Merate, Maria Trivulzio, ha riassunto il fine sotteso al video pubblicato nei giorni scorsi con una serie di opere realizzate dagli allievi nel periodo del lockdown e dedicati a medici e infermieri.


“Come scuola non abbiamo mai chiuso, in realtà” ha spiegato la direttrice e insegnante di una delle realtà più “antiche” della città e tra le più vivaci e attive, sempre pronta a promuovere iniziative improntate al bello e a mettersi a disposizione per la città “abbiamo trovato un modo alternativo di portare avanti i nostri corsi utilizzando i diversi strumenti tecnologici e riuscendo a proseguire con i nostri progetti. Di fronte a tutto quello che stava accadendo di così drammatico abbiamo pensato di dire la nostra e siamo partiti dalle immagini che scorrevano in televisione. Gli allievi dei vari corsi sono stati invitati a rappresentare quanto si sentivano dentro, dandone una personale interpretazione e sono stati guidati dagli insegnanti lungo questo percorso che si è concluso con 24 lavori confluiti in un video”.


Il presidente della scuola Ernesto Passoni e la direttrice Maria Trivulzio

E così bambini e adulti hanno impresso su tela, con tempere, acquarello o pastello, o modellando la ceramica il loro grazie a medici e infermieri.
Infermieri bardati con “scafandri” che li rendevano irriconoscibili, chinati su malati allettati, volti coperti con mascherine e con liberi solo gli occhi per raccontare il dramma che si stava consumando in corsia, mani rugose che afferravano quelle di giovani medici impotenti di fronte a tanto dolore. E' uno scorrere di immagini che bene raccontano la tragedia portata dalla pandemia e che si focalizzano su tutti coloro che in questi mesi hanno curato, accompagnato, regalato un sorriso ai malati soli nei letti di ospedale.
La scuola d'arte a loro ha voluto rendere il suo omaggio con gli strumenti di cui dispone e caricandoli anche dei sentimenti personali degli allievi, grandi e piccini.
Non si tratta però dell'unico gesto compiuto. Nel corso del lockdown, infatti, sono state realizzate diverse opere e poi vendute. Il ricavato è stato donato all'ospedale di Merate.
Sempre al Mandic queste opere, una volta che sarà possibile organizzare manifestazioni, saranno esposte a fruizione di tutti.
S.V.

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