Merate: con la Semina il professor Leone parla delle conseguenze del covid sull'UE

Come è cambiata l’Europa in questi mesi di pandemia? Come si è mossa l’Ue per far fronte alla crisi economica già in atto? Per spiegare le strategie e le politiche di sostegno agli Stati, l’associazione culturale La Semina ha deciso di organizzare un incontro con Mario Leoni, laureato in Giurisprudenza presso l'Università la Sapienza di Roma in Scienza delle finanze con una tesi sull'Unione monetaria europea e membro del Comitato federale del MFE, che ha illustrato le misure messe in campo dall'Ue. Durante il webinar, dal titolo "La reazione dell'Unione europea alla crisi Covid19. L'Italia e l'Europa davanti alle nuove sfide per la ripresa", sono stati affrontati numerosi aspetti politico-economici che spesso vengono ignorati.

La crisi pandemica ha messo in evidenza le carenze strutturali degli Stati nazionali ad affrontare problemi transnazionali. Come nel 2008 per il collasso economico e finanziario, la crisi dovuta al Covid ha messo a dura prova la tenuta dell'Unione e la pandemia ha rimesso in discussione il progetto europeo. Davanti all'impatto simmetrico della crisi economica vi è stata una risposta asimmetrica da parte dei governi nazionali: tuttavia l'Ue ha attivato strumenti di salvaguardia del sistema economico e monetario europeo, rendendo più agevole il ricorso degli Stati nazionali a interventi mirati nelle singole economie domestiche.

“La crisi economica ha messo a dura prova l’Unione europea. Dopo le prime due settimane di incomprensione del fenomeno, oggi l'Ue ha messo in campo alcune misure per riproporre una ripartenza in un quadro più ampio. Tuttavia, queste misure sono oggetto di discussione tra diversi Stati. L'Italia e la Spagna, ad esempio, vorrebbero estendere l’intervento dell’Unione europea ricorrendo a sovvenzioni e finanziamenti” – ha spiegato Leone.


Due le principali misure che la Commissione propone per mobilitare gli investimenti: Next Generation Eu, un nuovo strumento per la ripresa da 750 miliardi che mira a rafforzare  il bilancio dell’Ue con nuovi finanziamenti raccolti sui mercati finanziari per il periodo 2021-2024, e un bilancio a medio termine dell’Ue rafforzato per il periodo 2021-2027 con 1100 miliardi di euro.

“Oltre a questi due principali misure, la Commissione ha messo in campo altri strumenti per un totale di oltre 2mila miliardi di euro. Questa ripresa si basa su tre i pilastri: sostenere la ripresa degli Stati membri, rilanciare l’economia sostenendo gli investimenti privati e soprattutto trarre insegnamento dalla crisi”. Il dispositivo europeo per la ripresa prevede sovvenzioni e prestiti, mediante l'attuazione dei piani nazionali degli Stati membri in linea con gli obiettivo individuati nel semestre europeo, che comprende la transizione verde e il digitale: per attuare questa politica sono previsti, per il bilancio 2020-2021, 560 miliardi.

Leone ha poi spiegato la base giuridica del bilancio dell'Unione e la procedura legislativa. “C’è una campagna attualmente in corso del Movimento federalista europeo per costruire una vera e propria capacità fiscale dell’Ue, che serve per costruire il primo tassello un'unione politica. Ad oggi non esistono infatti delle imposte comunitarie”.


Il relatore ha analizzato anche  la situazione italiana, prima della pandemia. Il relatore ha sottolineato come la Bce, soprattutto durante la presidenza di Mario Draghi, abbia avuto un ruolo decisivo per sostenere gli Stati membri prima e dopo della crisi pandemica. “L’Italia, prima del Covid, non aveva certo una situazione rosea: il nostro Paese oggi ha un debito pubblico del 136%. Inoltre, quota 100 e reddito di cittadinanza sono state due misure, secondo l’Ue, dispendiose da sostenere. Fino ad oggi il reddito di cittadinanza è costato 6 miliardi di euro”. Leoni ha poi criticato i 3mila navigator che, di fatto, non stanno svolgendo un lavoro “utile alla collettività”.

Infine, l'ospite della Semina  ha puntato il dito contro il blocco di Visegrad (Polonia, Repubblica ceca, Slovacchia e Ungheria), "tutti Paesi che mettono in discussione lo Stato di diritto”.
B.V.

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