Calco, il padre del giovane scomparso: Giovanni è in grado di sopravvivere per settimane nei boschi. Noi lo aspettiamo

"Giovanni è cresciuto nei boschi saprebbe tranquillamente vivere arrangiandosi anche per diverse settimane. È stato abituato fin da bambino a stare in mezzo alla natura e all'ambiente selvatico, per questa ragione non avrebbe difficoltà a trovare dei rifugi sicuri e a non farsi identificare". A parlare è Luigi Sottocornola il papà di Giovanni il 24enne di Calco che da oltre 40 giorni non dà più notizie di sé. All'indomani della trasmissione "Chi l'ha visto?" andata in onda mercoledì e che ha dedicato uno spazio proprio al meratese, il genitore parla del figlio con la speranza appunto che questa sua capacità di adattamento a stili di vita anche difficili sia quello che l'ha salvato e che quindi faccia ben sperare di ritrovarlo in vita.

Giovanni Sottocornola

"Giovanni è sempre stato un ragazzo molto solitario, senza compagnie o amici" ha proseguito il papà "fin da piccolo le sue attenzioni sono state concentrate sullo studio e anche adesso che andava all'università era davvero molto bravo, cercava la perfezione". E potrebbe essere stata proprio questa ricerca del massimo dei voti e di un curriculum senza "pecche" ad avere causato un momento di destabilizzazione nell'animo del 24enne. "Si era laureato nella triennale di Ingegneria al Politecnico di Lecco e poi aveva iniziato la specializzazione. Nell'ultimo esame aveva preso un voto sotto la media e per lui è stato un duro colpo. Diceva che aveva rovinato il suo andamento e che sarebbe rimasto indietro rispetto al gruppo di lavoro dei suoi compagni. Questo per lui è diventata un'ossessione, lui cercava sempre di avere il massimo dei voti, era la sua ambizione e questo calo del rendimento è stato per lui uno smacco". Al tempo dedicato allo studio Giovanni affiancava quello per lo sport. Frequentava infatti la palestra StreetGym di Calco ed era un vero atleta dalle grandi prestazioni riuscendo a compiere degli esercizi complessi alle pertiche e alle barre. "Era molto forte, riusciva a fare l'esercizio dell'asta della bandiera (human flag, ndr) restando aggrappato solo con le dita".

Da adolescente aveva militato anche nella Virtus Calco. Insomma un ragazzo con la testa sulle spalle, solitario, appassionato di studio e di sport e la cui scomparsa ha gettato nello sconforto la famiglia ma anche l'intera comunità di Calco che per giorni si è data da fare a cercarlo. " Vogliamo solo che Giovanni torni a casa. Qualunque cosa sia successa si può sistemare e a tutto c'è una soluzione. Noi lo stiamo aspettando e non vediamo l'ora di riabbracciarlo" ha concluso papà Luigi che da quel giorno non chiude occhio e la notte resta ad ascoltare qualunque rumore o guaito del cane anomalo possa magari annunciargli il ritorno del figlio.
Luisa Biella
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