SAN VITO LO CAPO E’ SALVO. MARINA BAY ALZA BANDIERA BIANCA, MA IL DIRITTO SOCCOMBE ALL’ARBITRIO

di Alberico Fumagalli
giornalista e residente



Premessa.

Due amici che mi vogliono bene mi hanno consigliato di togliere dall'articolo le dichiarazioni di Marina Bay perché potrei essere frainteso e oggetto di reazioni insultanti. Non l'ho fatto. Sono consapevole di non vivere in un paese di premi Nobel, ma neppure di stupidi certificati. Io non sono il portavoce di un partito e neppure quello di un Comitato o di una Associazione. Io sono un giornalista, racconto fatti e, se del caso, esprimo la mia opinione che, nella vicenda Marina Bay, è stata chiarissima sin dal primo articolo e dal primo titolo. Se però sono invitato a una conferenza stampa è pacifico che riferisca, sia pure in forma sintetica, le dichiarazioni di chi l'ha indetta. Questo fa un giornalista. Chi non vuole capire deve preoccuparsi di se stesso non del sottoscritto.

Da sinistra l’avv. Agatino Scaringi e l’ing. Pietro Inferrera in apertura di conferenza stampa



Addio case sorgenti dal mare

E' fatta e questa volta in termini ufficiali e definitivi. Venerdì 22 maggio 2020 alle ore 11.30 del mattino, nella sala conferenza dell'Hotel Cristal di Piazza Umberto 1° a Trapani, dinnanzi a una decina di giornalisti convocati per una conferenza stampa, il projet manager di Marina Bay srl, l'ingegner Pietro Inferrera ha formalmente comunicato che dopo la dichiarazione di conclusione del procedimento per inerzia della parte proponente, comunicata con lettera del 27 marzo 2020 a firma del sindaco Giuseppe Peraino ed annunciata nel Consiglio comunale del successivo 21 aprile 2020, la società ritira il progetto, rinuncia al contenzioso amministrativo e civile e non citerà il Comune di San Vito Lo Capo per i danni patrimoniali subiti. Inferrera era assistito dal legale della società, l'avvocato Agatino Scaringi. C'ero anch'io. Riassumo con parole mie le loro dichiarazioni- " Questa è la nostra politica - ha tenuto a precisare Inferrera - volevamo unicamente che il nuovo e meno impattante progetto venisse esibito prima al Consiglio comunale e poi alla popolazione sanvitese. Era un impegno che il sindaco si era assunto. Avremmo rispettato qualunque decisione fosse emersa. Non ci è stato consentito. Ne prendiamo atto, dispiaciuti, ma consapevoli che la città non vuole alcun intervento privato nell'area del porto. Non intendiamo affrontare altre spese e trascinare una vertenza per mesi, se non per anni. Finisce qui. Investiremo da un'altra parte". L'avvocato Scaringi ha rimarcato l'illegittimità del comportamento dell'amministrazione comunale di San Vito Lo Capo che, a suo dire, è risultato difforme dalla normativa nazionale e regionale, dalla procedura e dai singoli e distinti ruoli degli Enti e degli Uffici Pubblici coinvolti nella valutazione del progetto. "Dovessimo ricorrere al Tar - ha proseguito - vinceremmo a mani basse, tale è l'evidenza delle violazioni commesse. Tant'è: Marina Bay ha deciso di abbandonare ed è quello che oggi vi comunichiamo". Sconcerto tra i giornalisti che si attendevano altro, anche perché la resa e l'abbandono delle armi è stata comunicata dai due relatori con toni dimessi, termini concilianti, continenza di linguaggio, nessuna accusa specifica, nessun vittimismo precostituito, quasi dispiaciuti del disturbo arrecato negli ultimi tre anni. La città non ci ha voluto e noi ce ne andiamo. " Oggi l'area portuale - ha tenuto ad aggiungere Inferrera - appare disadorna, trascurata e impraticabile. Abbiamo rinunciato all'albergo, al parcheggio e alla realizzazione della massicciata che contraddistingue un approdo turistico. Avremmo concesso le strutture in affitto o subaffitto agli imprenditori locali e creato un indotto di almeno 50 lavoratori reclutati sul posto. Si sarebbe trattato di un investimento iniziale di 27 milioni di euro, senza albergo e parking scesi a 21. E' arrivato un chiaro no politico che ha recepito l'altrettanto inequivoco no della popolazione. Ne prendiamo atto. Non abbiamo mai voluto imporre la nostra volontà. Abbiamo cercato un dialogo che si è unilateralmente interrotto immediatamente dopo avere comunicato al sindaco che il nuovo progetto era pronto.". Assente l'amministratore unico di Marina Bay srl, il geologo Mauro Giuseppe Cimino. Presente, ma defilato, il socio di maggioranza, il geometra trapanese Salvatore Ciaramita. Poche le domande dei giornalisti, inclusa quella sull'identità del potenziali finanziatori, rimasta inevasa. Quando uno se ne va gli si augura buon viaggio e fine. Ora, premesso che la verità non verrà mai fuori, perché nè Peraino e ancor meno Inferrera la raccontano giusta - ci sono cose che non si possono dire e alle quali la trasparenza si genuflette- con questa mia quarta e ultima puntata di un reportage giornalistico che mi sono sentito in dovere di scrivere, voglio cercare di capire e spiegare ai miei lettori quali sono state le strategie adottate e poi abbandonate perché ne facciano tesoro se ad altri, in futuro, verrà l'acquolina in bocca sempre che il Comune non decida - come tutto lascia intendere - di fare quello che ha sempre promesso e mai mantenuto: riqualificare l'area portuale con iniziativa e denari propri e /o pubblici. Sarò breve perché, benchè vi sia molto da dire, gli articoli lunghi si leggono mal volentieri. Faccio solo una premessa: tutto quello che scrivo è supportato da documentazione ufficiale e può essere smentito non da parole, ma solo da documentazione di segno opposto. Che dubito esista. Quando il progetto arriva a Palazzo La Porta, nel gennaio 2018, è in carica l'amministrazione Rizzo. L'incartamento viene recepito malissimo. Non è un progetto di approdo turistico quello che Marina Bay ha prodotto in Regione, ma la realizzazione di un vero e proprio quartiere marinaro aggiunto, inclusa una massicciata mangia spiaggia. Le critiche sono pesanti. Nel Consiglio comunale dell'8 febbraio 2018 il consigliere Diego Ruggirello lo definisce " un'offesa per tutto il territorio comunale" e il consigliere Maria Letizia Poma sottoscrive. Il consigliere Elena Valenza lo classifica come " uno scempio alla natura e al territorio".



Il 7 febbraio 2018, 1921 cittadini ed operatori turistici, coordinati da Melchiorre Miceli, presentano e sottoscrivono una petizione nella quale il progetto viene definito " un ecomostro. Appare inverosimile il sol fatto che esso sia stato presentato e non riesce a celare la speculazione edilizia che lo ispira ". Il motto finale è di quelli che non lasciano spazio ad interpretazioni: " la spiaggia tra i due moli deve rimanere sgombra, libera, sabbiosa e fruibile così com'è ora".

 


Comincia la manfrina



Cominciano i tira e molla, i temporeggiamenti, le interlocuzioni, il tutto per tastare il terreno perché Marina Bay srl si rende conto di avere esagerato. Il 30 maggio 2018 la Regione, preso atto che non sono stati presentati progetti concorrenti, invita la società a contattare il Comune per affrontare e risolvere di comune accordo le " criticità riscontrate". Il 3 agosto 2018 il sindaco Peraino, nel frattempo succeduto a Rizzo, si dichiara disponibile a un incontro, ma non prima di ottobre. Anche la Regione accetta di presenziare, ma non prima di novembre. L'incontro avviene il 27 novembre 2018, ma è un nulla di fatto ed a Marina Bay srl non rimane che diffidare il sindaco Peraino a convocare la Conferenza di Servizi " attesa la colpevole e ingiustificata inerzia del Comune". In difetto chiede che sia la Regione ad agire in surroga ai non esercitati doveri comunali, con riserva di azione giudiziaria per il risarcimento dei danni subiti. Siamo al 17 dicembre 2018. Il Comune reagisce e lamenta di non poter convocare la Conferenza perché non ha ricevuto dalla Regione tutta la documentazione. Ha ragione. Peraino vi aggiunge un poco di manfrina. Il 20 dicembre 2018 chiede alla Regione chiarimenti sul fatto che il progetto interessa e coinvolge anche aree del demanio comunale. Riceverà documenti e risposta il 6 marzo 2019. Il 4 aprile 2019 il sindaco chiede alla Regione di avere l'elenco completo dei partecipanti alla Conferenza di Servizi cui inviare la documentazione. Le risposte le ha già, si trovano nei testi di legge, ma il caso è nuovo e delicato, la prudenza non è mai troppa e infatti il 17 maggio 2019 decide di dotarsi dell'ausilio di un legale specializzato in pianificazione territoriale. Ora, invito i lettori a capire una cosa: l'unico - ripeto, l'unico - luogo deputato ad esaminare, valutare, approvare o respingere il progetto è la Conferenza di Servizi che vede la presenza con potere di voto di dodici Enti Pubblici. Il Comune di San Vito Lo Capo l'organizza, ma esprime un solo voto, quello in materia di compatibilità del progetto con il Piano Regolatore vigente. Questa Conferenza non si terrà mai. Nè il primo e ancor meno il secondo progetto saranno mai discussi e votati. Il 90% della popolazione sanvitese non ha visto il primo e il 100% non conoscerà il secondo. Sono e restano due progetti fantasma. Neppure la mera curiosità è soddisfatta. Finalmente il 31 maggio 2019 la Conferenza di Servizi viene decisa e diramato l'invito agli 11 Enti ed Uffici che la compongono, 12 con il Comune. La data prescelta è quella del 14 agosto 2019. Peraino dirà che lo ha fatto apposta. Dice di averla indetta "artatamente" per quella data. Andate sul dizionario a vedere il significato di tale termine che appare premonitore di successivi comportamenti. A ferragosto sono tutti al mare, non è proprio l'ideale per indossare giacca e cravatta.


Luglio, col bene che ti voglio....

Marina Bay srl non ci casca. Con lettera del 30 luglio 2019 chiede ed ottiene il differimento della Conferenza per avere il tempo di definire un nuovo progetto di minore impatto che possa ottenere la condivisione dell'amministrazione comunale. E' da questo momento che tutto s'ingarbuglia. Prestate attenzione. Peraino potrebbe dire un no grande come una casa, ribadire che mai l'area portuale verrà assegnata all'uso esclusivo del privato, ne per uno e ancor meno per 49 anni, portare a discussione il mastodontico progetto originario e convogliare il voto dei componenti la Conferenza a sostegno del NO secco suo e delle 1921 firme raccolte. Non lo fa, anzi fa di più. Il 3 agosto 2019, in un videomessaggio della durata di 8 minuti si autocompiace di avere fermato l'ecomostro e preannuncia un nuovo progetto che la Giunta condividerà e presenterà prima al Consiglio comunale e poi alla popolazione per averne un assenso o un dissenso. Il pensiero di Peraino è chiaro, sottile e prospettico. Vuole vedere fino a che punto Marina Bay srl si piegherà all'interesse pubblico, relegando ai confini quello privato. Spiegherà l'ingegner Pietro Inferrera che negli incontri avuti nella stanza del Sindaco, presente gli assessori, non si è fatto il mercato delle vacche. A Peraino in buona sostanza si è detto. " quello che volete facciamo, quello che non volete non facciamo".


La Giunta del Comune di San Vito Lo Capo. Da sinistra Valenza, De Luca, Peraino, Spada e Ciulla.



Peraino però commette un errore o imprudenza o scelta che dir si voglia. Non stabilisce la data della nuova convocazione della Conferenza di Servizi. Immaginate una partita di calcio sospesa per nebbia e rinviata sine die. Scoppierebbero tumulti. E' come se il sindaco ritenesse la prima convocazione, poi sospesa, come mai avvenuta. Ma c'è il progetto originario che non è mai stato ritirato da Marina Bay srl. Lo sarà solo, nei fatti, a presentazione del nuovo progetto per il quale nessuno termine/scadenza viene assegnato. E' un po' come dire: quanto siete pronti ne parliamo. E Marina Bay se la prende comoda. Lascia trascorrere cinque mesi e 15 giorni senza produrre alcunchè. Fateci caso: nel 2017 impiega tre mesi a confezionare il mega progetto protocollato in Regione e qui ne butta via quasi sei per un progetto minore che consiste nell'espungere da quello originale tutta una serie di edificazioni. Perché questa rilassatezza e perché nessuna sollecitazione formale da parte del sindaco?


Il "papello" tradito

Arriviamo così al 16 gennaio 2020 quando viene siglato quello che io scherzosamente definisco " il primo "papello" istituzionale ". A Palazzo La Porta s'incontrano 10 persone. Per il Comune ci sono il sindaco, i quattro assessori, il presidente del Consiglio comunale e il capogruppo di maggioranza. Per la società l'amministratore unico Cimino, Ciaramita, Inferrera e l'ing. Andrea Greco. L'incontro è richiesto da Marina Bay, ma con ogni probabilità anche sollecitato dal Comune stante il silenzio e il tempo trascorso. La conclusione è da barzelletta. Lo dico con rispetto, ma anche con sconcerto. La società viene sollecitata a produrre il nuovo master plan - nel verbale sottoscritto è definito " evoluzione progettuale" -, ma ancora una volta non si assegnano tempi e neppure si indica una data finale oltre la quale il progetto s'intenderà rinunciato. Non c'è una scadenza. Ci si accontenta della promessa che " a breve " tutto sarà depositato. C'è di più. Si chiede a Marina Bay srl di essere autorizzati a presentare il nuovo progetto al Consiglio comunale e alla cittadinanza. Se saranno due si, si convocherà la Conferenza di Servizi. Da questo momento - ovvero dal 17 gennaio 2020 al 26 marzo 2020 - quello che accade lo sanno unicamente il sindaco e l'ingegner Inferrera e nessuno dei due lo svela. Il 16 marzo 2020 Marina Bay srl invia alla Regione e al sindaco Peraino una lettera interlocutoria, di mera cortesia, con la quale comunica che il nuovo progetto è pronto, ma che sarà rimesso al Comune solo al termine della pandemia che proibisce spostamenti e a maggior ragione la sua illustrazione alla cittadinanza. La lettera ha una sua logica solo se si è avuto sentore che in Comune le cose stanno per cambiare. Ma se ti arriva questa dritta, il master plan lo invii immediatamente, se è pronto. La pandemia c'era anche il 21 aprile 2020 quando è stato mandato, 35 giorni dopo. Per un disguido la lettera, inviata via Pec arriva in Regione, ma non a Palazzo la Porta. Vi arriverà, rispedita il 27 marzo 2020, pochi minuti prima che il sindaco Peraino firmi la lettera con la quale dichiara concluso l'iter della Conferenza di Servizi per inerzia della società proponente. E' la famosa " pietra tombale " dichiarata il 21 aprile 2020 in Consiglio comunale con corollario di applausi a scena aperta. Mentre la seduta di Consiglio è in corso perviene via Pec il nuovo master plan che Peraino considera carta straccia perché tardivo. Al progetto è acclusa una lettera di contestazione della decisione sindacale, tenuto conto anche della sospensione di ogni termine procedurale decisa dal Presidente del Consiglio per effetto della pandemia in atto. La minoranza consigliare, nella persona del capogruppo Gaspare Scola, chiede ed ottiene due settimane dopo copia della corrispondenza intercorsa negli anni, rilascia dichiarazioni alla stampa ed esprime dubbi sulla legittimità del comportamento del sindaco, il quale da parte sua si chiude in un mutismo assoluto e rifiuta interviste ai giornalisti. L'aveva fatto anche con me. E' un suo tic. Preferisce i monologhi. Sotto questo profilo denuncia una propensione ad un autoritarismo di maniera che anziché indurre all'indifferenza provoca curiosità.


Gaspare Scola, capogruppo della minoranza consigliare


Che cosa ha fatto cambiare idea al sindaco Peraino da indurlo a dichiarare esaurita una procedura di legge, mai aperta e che non compete a lui chiudere? Perché questo gesto che sa di prepotenza e di prevaricazione? Che cosa lo ha indotto a fare una giravolta di 360° gradi rispetto all'accordo sottoscritto con la società soltanto 72 giorni prima? Se il nuovo master plan è tardivo si ritorna in Conferenza e si boccia quello originario. Se non è tardivo si torna in Conferenza, si fa ritirare il primo e si valuta il secondo. Invece no: si accantona il primo e si ignora il secondo che nessuno vedrà mai perché dato come non consegnato. Mi auguro venga restituito al mittente piuttosto che gettato in un cassetto dell'archivio. La stessa Marina Bay ha diffidato la sua pubblicizzazione e /o divulgazione se non inserita nella procedura di legge che Peraino ha però già ritenuto conclusa, rivendicandone l'esclusiva proprietà intellettuale.


E allora che è successo? Peraino ha avuto una crisi di coscienza spontanea o indotta? Marina Bay ha commesso una ingenuità che ha irritato il sindaco? Sono giunti segnali, inviti, suggerimenti o altro da ambienti di varia origine e natura perché il caso venisse portato a conclusione immediata? In ogni caso la decisione del sindaco appare arbitraria. Egli non ha titolo per fare quello che ha fatto, ma il silenzio degli altri componenti la Conferenza e oggi la rinuncia di Marina Bay dicono che ha preso la decisione giusta. Giusta, ma illegittima. Non sarà più neppure necessario individuare il dottore in legge cui affidare la difesa del Comune di San Vito Lo Capo da un'azione di risarcimento " di un danno patrimoniale grave e certo ", perchè la società vi ha rinunciato. Lo aveva deciso la Giunta Comunale con deliberazione numero 48 del 5 maggio 2020, consapevole del prevedibile contenzioso e, per l'effetto, dichiarata immediatamente esecutiva. E invece la partita termina senza essere disputata. Un arbitro, peraltro non designato, ha deciso il risultato senza neppure uscire dallo spogliatoio.


Mi accoltelli e ti ringrazio

Marina Bay si ritira rinunciando all'onore delle armi. Riceve una coltellata alla schiena, se la tiene e dice grazie. Spostate la macchie di sangue, siamo tutti contenti, incluso chi scrive. Un giovane amico, uomo serio e motivato, aveva previsto questa conclusione e mi aveva detto che " il fine giustifica i mezzi". La mia risposta era stata che ero d'accordo, ma solo se i mezzi legali non avessero prodotto l'effetto desiderato. In questo caso i mezzi legali sono stati rinunciati, ignorati e infine calpestati. Ecco la ragione del simbolo di San Vito listato a lutto. Nella vicenda Marina Bay srl non ha vinto il diritto. Ha prevalso l'arbitrio. La società ha rinunciato perché si è accorta di non avere le spalle larghe e i potenziali investitori in calo di interesse dopo il ridimensionamento del progetto. Volevano risultati, non fastidi. L'ingegner Inferrera nega recisamente, ma io ho il diritto di pensarla così. Aggiungasi che l'eco avuto dalla vicenda in ambito regionale, nazionale e comunitario e i rimbalzi sui principali quotidiani nazionali non lasciavano spazio a sbocchi positivi. ll sindaco Peraino ha ricevuto una spintarella, è inciampato a sua volta, ha sgambettato l'avversario e gli ha dato il colpo di grazia. Concludo. Plaudo anch'io al risultato ottenuto dal sindaco Peraino che, immagino, saprà spendere bene in ambito politico, e chiedo a ciascuno dei miei concittadini che mi leggono: " ma voi come reagireste se foste vittima di un sopruso compiuto a vostro danno da un pubblico ufficiale o da un amministratore locale che è venuto meno, senza motivo, alla parola data? Gli direste buongiorno, grazie e scusi il disturbo?". Il dott. prof. Giuseppe Peraino, per la terza volta sindaco di San Vito Lo Capo ha prevalso. Ha ottenuto quello per il quale si sono spesi - poco ascoltati e pochissimo coinvolti - il Comitato No Marine Bay, l'Associazione degli operatori turistici e Lega Ambiente con ottime e condivise ragioni. Ha tutelato l'unicità di questo posto meraviglioso cui adesso deve però dare una non indifferente botta manutentiva. Se catturi il campo nemico, poi lo difendi, presto e bene. Detto questo, mi sia permesso ribadire che del comportamento che il sindaco ha tenuto nei confronti di Marina Bay non vado fiero. Pacta sunt servanda. I patti si rispettano, a maggior ragione se è la legge che traccia il percorso, unico e chiaro. Il nemico lo si sconfigge avendolo di fronte, non aspettando che ti giri le spalle. Alcuni, forse molti, non saranno d'accordo con questa mia conclusione. Il loro è un diritto, come lo è il mio. E' la distinzione che ci differenzia, nelle grandi come nelle piccole cose. Dignità inclusa.

 



Alberico Fumagalli


Ps: con questa quarta puntata che si aggiunge alle tre precedenti concludo il mio reportage giornalistico. Le prime tre puntate si possono leggere qui sotto.


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