Inventa la tua storia. L'ippogrifo di Mattia, studente di Robbiate, e il viaggio sulla luna
Ospitiamo il bellissimo racconto di Mattia, uno studente delle scuole medie di Robbiate, che in questo periodo di quarantena, impossibilitato a incontrare i suoi amici e a scorrazzare con la sua bicicletta, ha immaginato l'incontro con un ippogrifo alato che lo ha portato sulla luna facendogli sperimentare l'ebrezza del volo e "una felicità che si era un po' allontanata" per via delle restrizioni imposte dal coronavirus.
Un viaggio bellissimo e affascinante che Mattia ha raccontato con dovizia di particolari, coinvolgendoci appassionatamente nella sua fervida immaginazione e facendoci arrivare tutto d'un fiato alla fine del racconto. "Il mondo non può esistere senza la fantasia e senza i sogni, non smettere mai di viaggiare con lei, perché in certe situazioni solo lei saprà portarti lontano e farti superare anche i momenti più difficili. L'uomo che non ha fantasia non ha ali per volare" gli dice l'ippogrifo prima di salutare Mattia e ripartire in volo.
Facciamo allora appello alla fantasia di tutti, grandi e piccini, per condividere i vostri viaggi in un mondo che non c'è e che fa sognare, oppure in un mondo che c'è ma che ora non si può raggiungere e che volete raccontarci. Mandateci la vostra storia. Saremo felici di pubblicarla e di condividerla con i nostri lettori. Perchè a tutti fa bene sognare.
Un viaggio bellissimo e affascinante che Mattia ha raccontato con dovizia di particolari, coinvolgendoci appassionatamente nella sua fervida immaginazione e facendoci arrivare tutto d'un fiato alla fine del racconto. "Il mondo non può esistere senza la fantasia e senza i sogni, non smettere mai di viaggiare con lei, perché in certe situazioni solo lei saprà portarti lontano e farti superare anche i momenti più difficili. L'uomo che non ha fantasia non ha ali per volare" gli dice l'ippogrifo prima di salutare Mattia e ripartire in volo.
Facciamo allora appello alla fantasia di tutti, grandi e piccini, per condividere i vostri viaggi in un mondo che non c'è e che fa sognare, oppure in un mondo che c'è ma che ora non si può raggiungere e che volete raccontarci. Mandateci la vostra storia. Saremo felici di pubblicarla e di condividerla con i nostri lettori. Perchè a tutti fa bene sognare.
Manda la tua storia a redazione@merateonline.it, se vuoi corredala anche di fotografie, oppure al numero 340.957.40.11.
MATTIA, Scuole Medie di Robbiate
Mi trovo in quarantena a casa mia ormai da due mesi e mezzo. Ogni tanto esco in giardino e faccio due passi oppure prendo lo skateboard e vado su e giù dalla discesa che porta ai box, ma sinceramente questa situazione comincia a pesarmi. Vorrei poter prendere la mia bici che da tempo è nei miei pensieri e sfrecciare per tutto il paese arrivando anche dai miei amici per esempio ad Imbersago, dove tempo fa mi ritrovavo con loro.
Sono sul mio balcone pensieroso e mentre guardo il cielo, all'improvviso, si avvicina un grande cavallo alato che mi guarda negli occhi e sembra che punti proprio me.
Mi osserva e mi fa un cenno come a volermi dire: "Vieni, sono qui per te! …".
Io sorpreso mi avvicino e allungo una mano per accarezzarlo, lui si abbassa come in un inchino e mi fa capire che posso salire in groppa chissà come per dirmi che insieme potremmo volare via.
E' un momento strano, surreale, non capisco cosa stia succedendo, ma in realtà non sto troppo a pensare e d'istinto salgo su di lui.
Lui fa come una larga curva e punta dritto al cielo azzurro senza una nuvola e io mi ritrovo al comando tenendo le sue redini.
Guardo sotto di me e vedo tutto diventare piccolo, sempre più piccolo. Il mondo si sta allontanando.
Sono affascinato da ciò che accade, non sento nemmeno il freddo, ma capisco che stiamo salendo sempre più in alto.
L'ippogrifo si gira verso di me, mi guarda per un istante ed è come se mi strizzasse l'occhio.
Forse vuol dirmi che siamo complici di una fantastica avventura.
Non ho timore, perché la sensazione di libertà che non provavo più è più forte della paura.
All'improvviso dopo aver volato per un po', si gira di nuovo e mi dice: "sai dove andiamo?".
Per un momento resto sorpreso nel sentirlo parlare e poi gli dico: "Non ne ho la più pallida idea" e lui continua: "sulla luna".
“Wow” … chi l'avrebbe mai detto? Più saliamo e più le nuvole aumentano e ormai sotto di me non vedo più nulla. Il viaggio sembra infinito e ad un certo punto ci sfiorano dei fasci di luce che potrebbero essere meteoriti, ma è come se fossimo protetti da una magia.
Mi ritrovo in quella che forse è la galassia, circondato da stelle brillanti, pianeti, polveri e miliardi e miliardi di puntini. In lontananza la vedo, lei, ma non è come la vedo dalla Terra, è una sfera con alcune zone più scure. Chissà cosa ci aspetta ...
Appena sfioriamo il suolo, l'ippogrifo rallenta dolcemente e si ferma in modo da farmi scendere, ma appena tocco il suolo torno in volo, non riesco a stare coi piedi a terra per la gravità.
Mi viene in mente il film Apollo 11.
L'ippogrifo allunga un'ala e mi afferro a lui così da poter riuscire ad avanzare.
Iniziamo il nostro cammino. Sulla luna vedo delle rocce e vari geyser.
Dai geyser escono fontane d'acqua altissime, calde e il loro vapore mi offusca la vista.
Ad un certo punto, quando riesco a mettere a fuoco, proprio dietro di loro vedo delle persone muoversi e venirmi incontro. Sto sognando, si sto sognando, credo. Ad uno ad uno spuntano i miei amici, quelli che in questi giorni di quarantena ho visto e sentito solo on-line nelle partite di fortnite oppure nelle video-lezioni dei nostri professori e d'un tratto vedo che sono tutti in bicicletta e penso forse così riescono a rimanere incollati a terra.
Un mio amico mi passa la mia bici e gli altri mi fanno un cenno di seguirli. Cominciamo a gironzolare, devo dire che è strano andare in bici sulla luna, mi viene in mente la scena del film di E.T. quando all'improvviso, seguiti dalla polizia, tutti i ragazzi si alzano in volo; proprio in questo istante comincio a sentire la felicità per ciò che sta succedendo, una felicità che fino ad oggi si era un poco allontanata.
E' un viaggio bellissimo questo, mi fermo un istante e mi rivolgo ai miei amici dicendo di aspettarmi un momento. Ingrano la marcia veloce e torno indietro. Là in fondo c'è lui, l'ippogrifo alato, è ancora li e mi guarda. Pedalo veloce, lo raggiungo e mi fermo davanti a lui dicendogli: "Grazie, hai realizzato i miei sogni!" e lui guardandomi mi dice: "Il mondo non può esistere senza la fantasia e senza i sogni, non smettere mai di viaggiare con lei, perché in certe situazioni solo lei saprà portarti lontano e farti superare anche i momenti più difficili. L'uomo che non ha fantasia non ha ali per volare". Così lo guardo e gli dico: "Me lo ricorderò per sempre, sei un grande amico, addio!".
Lui mi sorride, si gira e riparte in volo con quelle sue grandi ali.
L'ippogrifo
Sono sul mio balcone pensieroso e mentre guardo il cielo, all'improvviso, si avvicina un grande cavallo alato che mi guarda negli occhi e sembra che punti proprio me.
Mi osserva e mi fa un cenno come a volermi dire: "Vieni, sono qui per te! …".
Io sorpreso mi avvicino e allungo una mano per accarezzarlo, lui si abbassa come in un inchino e mi fa capire che posso salire in groppa chissà come per dirmi che insieme potremmo volare via.
E' un momento strano, surreale, non capisco cosa stia succedendo, ma in realtà non sto troppo a pensare e d'istinto salgo su di lui.
Lui fa come una larga curva e punta dritto al cielo azzurro senza una nuvola e io mi ritrovo al comando tenendo le sue redini.
Guardo sotto di me e vedo tutto diventare piccolo, sempre più piccolo. Il mondo si sta allontanando.
Sono affascinato da ciò che accade, non sento nemmeno il freddo, ma capisco che stiamo salendo sempre più in alto.
L'ippogrifo si gira verso di me, mi guarda per un istante ed è come se mi strizzasse l'occhio.
Forse vuol dirmi che siamo complici di una fantastica avventura.
Non ho timore, perché la sensazione di libertà che non provavo più è più forte della paura.
All'improvviso dopo aver volato per un po', si gira di nuovo e mi dice: "sai dove andiamo?".
Per un momento resto sorpreso nel sentirlo parlare e poi gli dico: "Non ne ho la più pallida idea" e lui continua: "sulla luna".
“Wow” … chi l'avrebbe mai detto? Più saliamo e più le nuvole aumentano e ormai sotto di me non vedo più nulla. Il viaggio sembra infinito e ad un certo punto ci sfiorano dei fasci di luce che potrebbero essere meteoriti, ma è come se fossimo protetti da una magia.
Mi ritrovo in quella che forse è la galassia, circondato da stelle brillanti, pianeti, polveri e miliardi e miliardi di puntini. In lontananza la vedo, lei, ma non è come la vedo dalla Terra, è una sfera con alcune zone più scure. Chissà cosa ci aspetta ...
Appena sfioriamo il suolo, l'ippogrifo rallenta dolcemente e si ferma in modo da farmi scendere, ma appena tocco il suolo torno in volo, non riesco a stare coi piedi a terra per la gravità.
Mi viene in mente il film Apollo 11.
L'ippogrifo allunga un'ala e mi afferro a lui così da poter riuscire ad avanzare.
Iniziamo il nostro cammino. Sulla luna vedo delle rocce e vari geyser.
Dai geyser escono fontane d'acqua altissime, calde e il loro vapore mi offusca la vista.
Ad un certo punto, quando riesco a mettere a fuoco, proprio dietro di loro vedo delle persone muoversi e venirmi incontro. Sto sognando, si sto sognando, credo. Ad uno ad uno spuntano i miei amici, quelli che in questi giorni di quarantena ho visto e sentito solo on-line nelle partite di fortnite oppure nelle video-lezioni dei nostri professori e d'un tratto vedo che sono tutti in bicicletta e penso forse così riescono a rimanere incollati a terra.
Un mio amico mi passa la mia bici e gli altri mi fanno un cenno di seguirli. Cominciamo a gironzolare, devo dire che è strano andare in bici sulla luna, mi viene in mente la scena del film di E.T. quando all'improvviso, seguiti dalla polizia, tutti i ragazzi si alzano in volo; proprio in questo istante comincio a sentire la felicità per ciò che sta succedendo, una felicità che fino ad oggi si era un poco allontanata.
E' un viaggio bellissimo questo, mi fermo un istante e mi rivolgo ai miei amici dicendo di aspettarmi un momento. Ingrano la marcia veloce e torno indietro. Là in fondo c'è lui, l'ippogrifo alato, è ancora li e mi guarda. Pedalo veloce, lo raggiungo e mi fermo davanti a lui dicendogli: "Grazie, hai realizzato i miei sogni!" e lui guardandomi mi dice: "Il mondo non può esistere senza la fantasia e senza i sogni, non smettere mai di viaggiare con lei, perché in certe situazioni solo lei saprà portarti lontano e farti superare anche i momenti più difficili. L'uomo che non ha fantasia non ha ali per volare". Così lo guardo e gli dico: "Me lo ricorderò per sempre, sei un grande amico, addio!".
Lui mi sorride, si gira e riparte in volo con quelle sue grandi ali.
