Merate, un lettore: città ''ambientalista'' ma si spoglia del verde. Grossolana incoerenza


Non si ferma il moto di sconcerto sollevatosi attorno all'abbattimento dell'ultimo ampio spazio verde rimasto sulla tangenzialina meratese, nella zona dove hanno sede asilo nido, scuola dell'infanzia e CDD. La soluzione individuata dai tecnici provinciali per riqualificare quell'area, insieme all'intera arteria, sembra non soddisfare tanti cittadini. A riprova di ciò scrive anche Franco Orsenigo, che considera la scelta una assurdità rispetto all'impronta ambientalista che gli amministratori locali hanno voluto dare al messaggio di benvenuto rivolto a coloro i quali varcano il territorio della città.

La decisione dell’Amministrazione comunale di Merate di sacrificare degli alberi per far posto ad un parcheggio rappresenta una sorta di corto circuito o, quantomeno, un paradosso ed una grossolana contraddizione per chi ha puntato sull’ambiente per dare il benvenuto alle persone che arrivano da fuori.


Infatti sui nuovi cartelli stradali posti lungo le arterie principali si legge testualmente: “Benvenuti a MERATE. Città del Lago di Sartirana – Riserva protetta”. Dunque, non il suo straordinario patrimonio storico composto dal Castello, la Torre oppure le tante ville patrizie di importanti famiglie nobiliari bensì Natura e Ambiente. Il progetto di riqualificazione non rappresenta nulla di originale (tagliare alberi per fare parcheggi) ponendosi al soldo di una mobilità non più sostenibile fatta ancora per dare sempre maggior spazio alle automobili con conseguente inquinamento atmosferico. La qualità dell’aria nelle nostre città e paesi impone scelte che vadano nella direzione della mitigazione dell’impatto negativo di Pm10, polveri sottili e anidride carbonica e un contributo determinante lo fornisce il nostro patrimonio boschivo e forestale. In questo senso non va dimenticata la grande importanza del verde urbano proprio in virtù della sua collocazione. I cambiamenti climatici suggeriscono come anche i piccoli gesti contribuiscano concretamente ad intraprendere la strada del cambiamento. Ecco perché diventa importante salvaguardare il verde. Fosse anche un singolo albero. Non va dimenticato nemmeno l’importante ruolo che anche poche piante possono avere nel fornire connessioni ecologiche per la fauna selvatica andata perduta a causa della frammentazione degli habitat a seguito dell’urbanizzazione del territorio. Infine importanti studi scientifici hanno dimostrato gli effetti benefici sulla salute dell’uomo derivanti dalla presenza degli alberi.
Insomma, non è accettabile che si compia una strage di alberi messa in atto proprio da una Amministrazione che professa, ma a questo punto dovremmo forse dire millanta, ambientalismo ed ecologismo.


Franco Orsenigo
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