A una banchina generalmente affollata con persone che corrono lasciandosi alle spalle le aree parcheggio, a nord e a sud dei binari, questa mattina ha fatto riflesso una stazione di Paderno completamente deserta.
L'unico segnale di “vita” è stato l'altoparlante che annunciava l'arrivo del treno e invitava a mantenere il distanziamento sociale, rispettando le regole. Il 7.22 per Milano e il 7.38 giunto da Carnate, erano praticamente vuoti. Una decina le persone salite e scese per recarsi verso il capoluogo meneghino oppure per raggiungere l'altra sponda dell'Adda.
Ad attendere chi doveva fare la spola per Calusco c'era la navetta che, per il momento, non ha avuto un incremento di corse nonostante il dimezzamento dei posti a disposizione. Per via della necessità di mantenere le distanze, sul bus potranno salire un massimo di 10 persone, disposte a scacchiera. L'11ma resta a piedi e quindi perde il treno. Problema che per il momento non si è posto poiché le persone che l'hanno utilizzata sono state un paio al massimo.
Al deserto della stazione si affianca l'abbandono e lo stato di trascuratezza della stessa.
Nelle aiuole poste all'ingresso della banchina e lungo i binari l'erba cresce incolta ed ha raggiunto un'altezza ragguardevole. I rovi hanno avvolto le ringhiere e le staccionate in cemento. I binari sono “semi-nascosti” da rigogliosi ciuffi d'erba con macchie di colore regalate dai papaveri che resistono stoicamente al passaggio dei convogli.
Procedendo lungo la banchina in direzione Carnate si arriva alla zona che costeggia l'area utilizzata a deposito di materiale: anche qui erba e rovi hanno coperto dei cumuli di terra e sono a ridosso del marciapiede dove sosta l'utenza.
Niente a che vedere con l'ordine e la cura che regnavano quando la stazione era presidiata da personale in pianta stabile, una volta con anche l'abitazione sopra il casello e quindi un osservatorio privilegiato per sorvegliare che tutto fosse sotto controllo.
In nome di una “automatizzazione” che avrebbe portato benefici si è sacrificato anche quello che funzionava.
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