COVID, FIBRA OTTICA E AMMINISTRAZIONIÈ chiaro a tutti quanto le misure di contenimento della diffusione del Coronavirus abbiano cambiato le nostre abitudini di vita. Con l’isolamento abbiamo imparato a lavorare da casa, a seguire lezioni online, a gestire le relazioni con i propri cari attraverso uno schermo. Tutto questo è stato possibile grazie alla rete internet.
Allo stesso tempo abbiamo toccato con mano quanto sia complicato avere più di un figlio che partecipa alle lezioni online, magari contemporaneamente al papà e alla
mamma che fanno smart working, dovendosi così divedere i device, i tempi e gli spazi in casa.
Anche quando una famiglia riesce a superare questi ostacoli deve affrontarne un altro: la potenza della rete. Se la propria connessione non raggiunge e non va oltre i 5 Mb, come lo è per una parte dei cittadini di Merate, allora tutto diventa più difficile.
Quest’inverno, nel corso dell’Assemblea di Cassina alcuni cittadini avanzarono delle richieste precise agli amministratori circa la posa della fibra, manifestando la necessità di una connessione veloce, ma le risposte dell’amministrazione sono state molto vaghe: “non è nostro compito”, “dipende tutto dalle compagnie telefoniche”, “non possiamo fare nulla”.
Quando si parla di voler trasformare Merate in una Smart City, si ha la sensazione che ci si fermi alle parole, perché se si volesse passare ai fatti, l’Amministrazione avrebbe dovuto contattare, richiedere, trovare accordi con la miglior compagnia telefonica, per poter dotare tutta la città della fibra ottica, così come hanno fatto numerosi amministratori in Italia.
Nell’era digitale, la banda larga è da sempre considerata un fattore cruciale,
un'infrastruttura essenziale e necessaria per lo sviluppo economico di un territorio. Dal divario fra chi ha accesso ad Internet e chi no, deriva un’esclusione dai vantaggi socioeconomici e culturali.
Obiettivo di ogni Amministrazione dovrebbe essere quello di favorirne l’accesso per quei gruppi di persone che ne sono escluse, ad esempio perché abitano in territori non raggiunti dalla fibra.
Questo è quanto accaduto a Calco, dove il Sindaco ha recentemente annunciato che a breve in Paese verrà posata la fibra, risultato conseguito grazie ad un suo personale interessamento presso uno degli enti gestori.
E mentre a Calco arriva la fibra, a Merate ci sono ancora zone della città non sono coperte.
Perché tutto questo? Due Comuni due stili? Due visioni diverse? Evidentemente sì.
Nel prossimo futuro è plausibile ipotizzare che si lavorerà sempre di più da casa, si terranno sempre più lezioni da remoto e gli acquisti avverranno sempre di più online.
E’ pertanto importante non farsi trovare impreparati e intervenire subito per garantire a tutti i cittadini di Merate pari opportunità di accesso alla rete veloce. Anche questo significa prendersi cura del cittadino, dare a tutti le stesse opportunità ed esercitare un’azione di democrazia.
Cambia Merate
Aldo Castelli, Patrizia Riva, Gino del Boca,
Alessandro Pozzi, Roberto Perego