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Scritto Sabato 22 febbraio 2020 alle 09:39

Imbersago: la battaglia per eradicare la poliomelite con l'aiuto e l'impegno di tutti

Nel 1988, i casi di poliomielite verificati in tutto il mondo sono stati più di 350.000. A distanza di trent'anni esatti, nel 2018, solo 33. Per raggiungere questo risultato straordinario è stata fondamentale la cooperazione tra diverse realtà, che proprio nel 1988 hanno unito le forze per formare quella che, con affetto, viene chiamata la "santa alleanza", composta dall'Organizzazione Mondiale della Sanità, l'Unicef, i Centri statunitensi per il Controllo e la Prevenzione delle Malattie, la Fondazione Bill & Melinda Gates ed il Rotary Club, che hanno fondato così la campagna chiamata "Global Polio Eradication Initiative".

Cesare Cardani, Giuseppe Martinelli e Giuseppe Navarini


Questo pezzo di storia è stato ripercorso nella serata organizzata dal Rotary Club di Merate, durante una cena solidale per ribadire l'importanza del progetto avviato oltre trent'anni fa. A fare gli onori di casa è stato il presidente Giuseppe Martinelli, supportato dalla presenza del Governatore del distretto 2042 Giuseppe Navarini; è stata invece la presidentessa di Inner Wheel, Orietta Bernardini, a ricordare con le sue parole le origini del progetto: "Nell'ormai lontano 1985, il rotariano Sergio Mulitsch ha iniziato una campagna di vaccinazioni a tappeto con l'obiettivo di debellare ufficialmente la poliomielite" ha spiegato ai presenti, aggiungendo che, ad oggi, la malattia è presente solamente in tre stati del mondo, l'Afghanistan, il Pakistan e la Nigeria; "Il Rotary deve essere orgoglioso di aver portato a termine uno dei più grandi programmi umanitari mai intrapresi da un'organizzazione privata" ha concluso, lasciando la parola all'atteso relatore della serata, Cesare Cardani. Ingegnere aerospaziale, docente di Strumentazione Aeronautica ed aiuti alla navigazione presso il Politecnico di Milano, presidente del Rotary Club di Tradate nel biennio 1985-1986, Cardani è oggi il responsabile del progetto "End Polio Now". Il professor Cardani, con un intervento estremamente significativo, ha ricordato ai presenti l'unicità di quanto compiuto in questi anni dal Rotary e dalle altre realtà coinvolte nella campagna, nata in seguito all'eradicazione completa del vaiolo. "La poliomielite è una malattia infettiva con effetti invalidanti tali da pregiudicare la vita di milioni di persone" ha ricordato il professore, parlando del morbo noto anche come "paralisi infantile", che colpisce soprattutto i bambini al di sotto dei cinque anni. La poliomielite non si diffonde tramite un vettore, che potrebbe essere ad esempio un animale, ma si trasmette da persona a persona; "Fuori dagli esseri umani, dunque,  il virus sopravvive pochissimo" ha chiarito Cardani, "ed è per questo motivo che è possibile eradicarlo attraverso il vaccino".

Da sinistra: Antonio Groppelli del Rotary di Monza, Cesare Cardani, Orietta Bernardini, Giuseppe Martinelli, Giuseppe Navarini
e Enzo De Concilio, presidente del Rotary Club dell'Isola Bergamasca

È stato con lo scopo di offrire un futuro normale a milioni di bambini nel mondo, dunque, che il Rotary, si è adoperato per vaccinare quante più persone possibili: "Alla fine degli anni Settanta sono state fatte le prime vaccinazioni di massa tramite la somministrazione del vaccino orale" ha ricordato Cesare Cardani, illustrando come il Rotary sia stato un pioniere. "Nel 2000, 550 milioni di bambini hanno ricevuto l'antipolio per via orale", ha spiegato il docente, presentando ai presenti dei numeri record che rappresentano il traguardo raggiunto dal Club. La forza che ha portato alla quasi totale scomparsa della poliomielite, dunque, è attribuibile anche al fatto che il vaccino venga distribuito oralmente e soprattutto che possa essere somministrato dal cosiddetto "personale laico", e non, cioè, solamente da figure mediche. Le progressioni della diffusione della malattia vanno verso lo zero: alla fine del 2020, anche la Nigeria verrà dichiarata ufficialmente "polio free", lasciando solo due paesi endemici nel mondo. "Eppure" ha detto Cardani "non abbiamo ancora raggiunto il traguardo, e dobbiamo impegnarci per sostenere la campagna ancora per anni e anni".

Il responsabile del progetto End Polio Now Cesare Cardani

Nel corso della serata, i membri del Rotary Club intervenuti sull'argomento hanno tenuto a ricordare che, a meno che la malattia non venga ufficialmente eradicata, entro 10 anni potrebbero verificarsi fino a 200.000 nuovi casi in tutto il mondo. "Le possibilità che la poliomielite ritorni a colpire i bambini di tutta la terra sono molto alte, a meno che non vengano raggiunti dal vaccino" ha detto ancora il professor Cardani, aggiungendo che dall'inizio della campagna sono stati spesi un miliardo e cinquecento milioni di dollari all'anno per le vaccinazioni. I rotariani hanno poi toccato quello che è il punto dolente della questione: è necessario destare l'interesse di tutta l'opinione pubblica sul problema, è fondamentale ottenere l'appoggio di quante più persone possibili. È stato questo l'ultimo appello lanciato nel corso della serata conviviale, in cui i presenti si sono assunti l'onore e l'onere di farsi ambasciatori di questo messaggio. "Dobbiamo mantenere alta l'attenzione su questo argomento" ha concluso Cesare Cardani "se vogliamo che i nostri nipoti e i figli dei nostri nipoti non debbano affrontare questo problema".

Al microfono il Governatore del distretto 2042 Giuseppe Navarini

Quella avviata anni e anni fa dal Rotary Club, dunque, è una campagna per la salute del mondo intero, volta a finanziare il progresso sociale ed economico delle persone sparse in tutto il globo, ed è la dimostrazione che l'attenzione di un piccolo gruppo, palesata anche attraverso i piccoli gesti quotidiani, è un grande passo per l'umanità. Il messaggio lanciato durante la serata è stato chiaro e rivolto a tutti: ciascuno deve contribuire e fare la differenza, approfondendo l'argomento, spargendo la parola sull'esistenza della malattia e sulle possibilità di vaccinare, e, soprattutto, facendo delle donazioni.
G.Co.
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