Per adesso, seppure formale, lo
stato di agitazione degli addetti alla sanificazione delle strutture ospedaliere e degli ambulatori del lecchese, gestiti dall'ASST, è in vigore. Sindacati e operatori sono in attesa di essere convocati a giorni dall'azienda ospedaliera e dalla nuova società che gestisce il servizio,
la tedesca Dussmann, sperando che le parti abbiano finalmente raggiunto un accordo sul capitolato d'appalto, dove ballano alcune centinaia di migliaia di euro. Un gentlemen agreement basato su promesse che, se non verrà rispettato, scatenerà uno sciopero. E' questa l'incerta situazione in cui procede in questi giorni il servizio di pulizia degli
ospedali di Merate, Lecco e Bellano e di un
centinaio di ambulatori del territorio. A novembre il passaggio dall'azienda di Ferrara Copma, che gestiva l'appalto da oltre 15 anni, nelle mani di Dussmann Service, vincitrice di una gara indetta dall'ASST che, stando a quanto ha spiegato
Roberto Pennati, il sindacalista della Uiltucs che ha seguito la vicenda, avrebbe previsto alla base del capitolato una serie di riduzioni tali per cui la società tedesca si è vista costretta a ridurre le ore effettuate dai dipendenti - circa 230 persone, quasi tutte donne - che di conseguenza, dopo essere state assunte dal nuovo gestore, si sono visti ridurre anche lo stipendio. Qualcuno da 20 ore settimanali si è ritrovato a doverne lavorare 14, ha spiegato Pennati, altri da 30 o 35 a non più di 27, e gli unici ad essere esonerati dal taglio sono stati gli operatori già assunti in precedenza con un cumulo di ore contenuto. ''Il passaggio da una società all'altra è avvenuto tra fine ottobre e inizio novembre'' ha spiegato Pennati. ''Quando ci siamo accorti che, a causa della diminuzione di alcuni servizi ordinari deciso da ASST, Dussmann ha di conseguenza dovuto assumere gli operatori riducendo loro l'orario di lavoro, abbiamo subito indetto lo stato di agitazione. Dovendo garantire un servizio imprescindibile per delle strutture pubbliche sanitarie, non abbiamo potuto indire scioperi ma siamo stati convocati dal Prefetto. Qui si è presentata la direzione amministrativa dell'ASST che aveva promesso sarebbero state fatte delle analisi per integrare il capitolato, in modo che la società potesse di nuovo aumentare le ore. Noi abbiamo quindi sospeso lo stato di agitazione''. Sono di settimana scorsa, invece, i contatti che i sindacati - oltre alla Uiltucs, la vicenda è seguita da Filcams della CGIL e la Fisascat di Cisl - hanno intrattenuto con l'azienda la quale ha riferito che l'ASST ancora non ha integrato il capitolato d'appalto, mantenendo perciò limitato il budget a disposizione per svolgere i servizi. Pennati ha spiegato che mancano all'appello alcune centinaia di migliaia di euro. Servizi come la raccolta del materiale biologico, la sanificazione delle siringhe o il doppio ripasso degli ambulatori - li ha citati come esempio il sindacalista - vengono ovviamente garantiti anche se la loro gestione non è formalmente regolamentata, né tantomeno sostenuta da un finanziamento proprio nel capitolato. Gli operatori ex Copma, dunque, continuano a garantire tutti i servizi, ma con la riduzione dell'orario di lavoro non possono che farlo più in fretta. ''Dussmann non ha ancora potuto contrattualizzare alcuni servizi, ma non per questo non vengono effettuati'' ha chiarito Pennati. ''Al momento lo stato di agitazione c'è ma è come se fosse sospeso. Stiamo aspettando di essere convocati dopo che durante un secondo incontro in prefettura, che si è svolto venerdì scorso, l'ASST ci ha garantito che entro metà dicembre saremo riconvocati e ci verranno presentate le integrazioni. Se la promessa non verrà mantenuta, questa volta ci muoveremo con ogni probabilità per indire uno sciopero''.
Di seguito il comunicato unitario dei sindacati lecchesi sulla vicenda:

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