Lo ha ribadito durante ogni apparizione ufficiale nell’ambito della riqualificazione del Ponte San Michele, in ultimo lo scorso 8 novembre quando il traffico viario è tornato a percorrere l’antico viadotto sull’Adda. Il sindaco di Calusco Michele Pellegrini e la sua Amministrazione premono affinchè un nuovo attraversamento, in sostituzione a quello finito sotto i ferri nel settembre del 2014, venga realizzato il prima possibile. Per questo ieri sera, durante il consiglio comunale, il gruppo di maggioranza ''Per Calusco'' ha proposto un ordine del giorno perché la richiesta arrivi ancora più forte al mittente (RFI e Regione su tutti), poi approvato all’unanimità dall’assise. Un intervento, quello atteso in consiglio comunale, che – da quanto è filtrato – ricalcherà quello che lo stesso Pellegrini ha letto durante l’incontro che si è svolto nella sala consigliare venerdì scorso proprio per parlare di ''un altro ponte''. ''A Calusco, a tutta la zona dell'Isola serve che venga costruito un ponte, ripristinato un asse di collegamento adeguato a sostegno dello sviluppo economico attuale e futuro, tra la provincia di Bergamo, quella di Lecco e i Monza Brianza'' è in concetto di partenza, quello su cui tanto insiste il gruppo che governa il paese più a sud dell’Isola Bergamasca. ''E' inconfutabile che serva un ponte con un doppio senso di marcia stradale e ferroviario a doppio binario per permettere di allungare tale linea doppia da Ponte San Pietro sino a Carnate'' ha proseguito Pellegrini. ''In tal senso si è mossa l'Amministrazione comunale di Calusco già l'indomani della chiusura del Ponte San Michele il 15 settembre 2018, riesumando un progetto del 1980 dell'ing Fabrizio De Miranda. Il progetto ci è stato ripresentato nel 2018, ottimizzato, aggiornato alle esigenze tecniche e costruttive odierne e presentato anche all'assessorato regionale competente."

Il consiglio comunale di Calusco
"Questo progetto incontrerebbe appieno le esigenze del territorio in quanto completerebbe due corsie stradale e due piste ciclo-pedonali al livello superiore e due binari al livello inferiore salvaguardando il mantenimento e collegamento alle attuali stazioni ferroviarie. Il Ponte San Michele, riconosciuto come patrimonio Unesco, rimarrebbe fruibile al transito pedonale e mantenuto da RFI come testimonianza storico-culturale''. Nonostante il riferimento esplicito al progetto De Miranda, vincitore peraltro all'epoca di un concorso nazionale per l'attraversamento dell'Adda bandito da Regione Lombardia e Ferrovie dello Stato, Pellegrini sostiene nella sua posizione di non essere a favore di un progetto in particolare, ma che determinate caratteristiche – la vicinanza al San Michele, il fatto che siano due le corsie di percorrenza si per le auto che per i treni – devono essere rispettate. ''Noi non sponsorizziamo nessuna potenziale soluzione che deve essere trovata in un costruttivo confronto con tutte le parti coinvolte, ma non transigeremo sul fatto che il nuovo Ponte, la soluzione finale, debba essere localizzata il più vicino possibile al Ponte San Michele attuale e che contempli un transito sia viario che ferroviario'' sostiene in conclusione il sindaco Caluschese. ''Un ponte solo ferroviario causerebbe un danno irreparabile a tutte le attività artigiane e commerciali del territorio, come constatato e subito dai nostri cittadini in questi ultimi 14 mesi di chiusura del Ponte San Michele. Non siamo insensibili alle istanze dei Comuni a sud dell'Isola, ma il nostro Ponte tra massimo 20 anni non sarà più agibile (se non solo pedonalmente) e la localizzazione di Bottanuco significherebbe avere 3 ponti, più quello potenziale della Pedemontana a Sud e/o a Nord. Pertanto sarebbe opportuno che Regione Lombardia chiarisse al più presto la fattibilità o meno dell'ultimo tratto con relativo ponte della Pedemontana in modo da poter sostenere tutti la localizzazione del nuovo ponte stradale e ferroviario a nord dell'Isola''.
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