le relatrici di economia insieme al prof. Fabio Tonoli e a Francesca Perrot del Rotary
I relatori delle conferenze si sono invece alternati in più incontri, tenuti sia nelle classi che nell'aula magna Borsellino. In particolare, in rappresentanza delle facoltà economiche erano presenti delle ex studentesse, ora laureate in Bicocca, Bocconi e Cattolica, che hanno esposto il loro punto di vista riguardante il passaggio dalle scuole superiori all'università e soprattutto hanno raccontato il loro inserimento nel mondo del lavoro.
Il professor Remo Sala
Per la sessione di Ingegneria, invece, la scelta non poteva che ricadere su una delle eccellenze italiane, il Politecnico di Milano ed il suo campus distaccato a Lecco. L'ing. Marco De Capitani del Rotary Club e il professor Remo Sala, ricercatore e docente al Politecnico, hanno introdotto la conferenza presentando ai futuri maturandi dei dati: il 97% degli ingegneri trova lavoro entro un anno dalla laurea, il 90% di questi ha lavoro coerente con in piano di studi, e l'88%, infine, sceglierebbe di nuovo la facoltà di ingegneria.
Anna Airoldi
Gabriele Sirtori
Cinque neolaureati o laureandi si poi sono messi in gioco, raccontando la loro esperienza nel mondo dell'ingegneria. In particolare, l'ingegnere biomedico Anna Airoldi ha raccontato che cosa l'abbia spinta a scegliere una specializzazione nel campo della biomeccanica e dei biomateriali, indirizzando la sua scelta verso uno stage nel mondo della chirurgia robotica mentre Gabriele Sirtori ha illustrato il suo piano di studi da ingegnere aerospaziale e soprattutto le particolarità della laurea magistrale in aeronautica che sta frequentando.
Tommaso Balsamo, Chiara Di Pasquale e Alessandra Gervasoni
La parola è passata poi a Tommaso Balsamo, ventiseienne laureato in Ingegneria dei Materiali della tecnologia e a Chiara Di Pasquale, ingegnere meccanico specializzata nel ramo di meccatronica e robotica, entrambi ora dipendenti della CGT. Anche Alessandra Gervasoni ha raccontato la sua testimonianza di studentessa iscritta al secondo anno di Ingegneria della produzione industriale. Quello che è emerso chiaramente dai racconti di tutti i laureati è stato che per arrivare in fondo ad un percorso universitario è necessario avere una grande passione per ciò che si sta studiando. La mattinata di oggi è sicuramente servita ai futuri maturandi per farsi un'idea più chiara e vederci meglio tra le numerosissime facoltà che l'università italiana propone.