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Scritto Lunedì 29 luglio 2019 alle 17:54

 Lomagna, che confusione non si riesce proprio a discutere...

Con grande rammarico prendo atto del fatto che anche l’attuale amministrazione, come la precedente, non sia proprio in grado di rispondere alle sollecitazioni esterne, prendendole come spunto per discutere, e ampliare la propria visione.

Sentendo i commenti su quest’ultimo Consiglio Comunale degli uni e degli altri mi pare di intravedere nel gruppo di maggioranza una volontà di compattezza che travalica quello che dovrebbe essere buonsenso, linearità e chiarezza verso la cittadinanza.

Partiamo quindi da un dato di fatto: troppe deleghe nelle mani di poche persone sono un evidente segnale di accentramento.

Lasciando da parte la retorica del “sono persone di esperienza” io credo che la gestione di una amministrazione debba essere condotta certamente con una buona dose di esperienza, ma soprattutto con idee nuove, fresche e non inquinate dalla mentalità burocratica del “non si può fare” che a Lomagna mi sembra non mancare proprio, purtroppo però anche in questo caso l’intero consiglio ha giocato il ruolo di comparsa e i consiglieri sono stati solo delle “belle statuine”, lasciando recitare la parte solo ai due protagonisti degli opposti schieramenti.

Credo che nelle intenzioni della minoranza alla base della mozione presentata vi fosse la volontà di mettere sul tavolo della discussione le modalità di presunta poca chiarezza di un componente che in questa amministrazione ha un ruolo più che centrale e che l’intento fosse quello di provare a stabilire un contatto su cui costruire collaborazione condivisa.

La risposta, nei fatti, è stata invece portata solo sulle modalità; “la mozione non è una mozione”; “l’articolo del TUEL...”.

Vorrei dire, rivolgendomi al nuovo sindaco, di non cedere alla tentazione di portare sempre tutto sul piano delle modalità burocratiche, perché questo non fa altro che sminuire pensieri e progetti, che invece dovrebbero, a mio parere, rimanere sempre centrali nell’operato di una amministrazione.

Non era compito del sindaco quello di derubricare la mozione di sfiducia, per quello abbiamo un segretario che puntualmente agisce in questo senso. Il suo compito era quello di raccogliere la sollecitazione e provare a capire come si sarebbe potuti andare verso una posizione condivisa migliorando le possibilità di collaborazione e tessendo quella rete collaborativa tra minoranza e maggioranza, fondata sulla fiducia.

Mi pare chiaro che l’atteggiamento degli schieramenti in campo, soprattutto nella maggioranza, sia quello di diffidenza e silenzio, per far passare meno informazioni possibili all’esterno.

Il “caso Fiocchi” ne è un esempio chiarissimo:

la maggioranza, ha portato avanti una linea, di fatto traballante, con una compattezza da fare invidia ad un esercito napoleonico, ma poi nei fatti la proposta si è sgretolata da sola lasciando gli ufficiali dell’esercito assolutamente impreparati ad affrontare le conseguenze di una tale disfatta.

In verità ci piacerebbe vedere un Sindaco più in ascolto, per essere davvero il Sindaco di tutti e lasciare fuori dall’amministrazione quei componenti che invece giocano la loro partita in completa solitudine convinti solo che “sia giusto agire così” e che non sia necessario giustificare a nessuno le proprie scelte.
Giuseppe Valentino
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