Ancora sui lavori e sui problemi strutturali di Villa Gallavresi a Verderio 1) A fronte del preventivo di spesa di
€ 379.305,31 Iva compresa, secondo le cifre parziali dichiarate dal Sindaco si ottiene un consuntivo di (301.320,97 + 11.448,61 + 10.887,28 + 7.834,88 + 9.933,06 + 90.587,31) =
€ 432.012,11 Iva compresa.
Un aumento di spesa di € 52.706,80 (+ 13,89%) per
non essere riusciti a realizzare il principale obiettivo previsto dai lavori, la realizzazione della biblioteca al piano primo:
uno spreco di denaro pubblico e un fallimento politico completo. Ma alla determina n. 120 del 08.05.2019 fatta dal RUP dei lavori è allegato il "quadro economico definitivo" che invece indica in
€ 438.745,48 Iva compresa il totale complessivo dei lavori e spese tecniche inerenti il progetto VG, con una residua disponibilità di soli € 1.254,52 rispetto allo stanziamento iniziale di € 440.000 per il progetto in questione.
È evidente che qualcosa non torna tra le cifre del Sindaco e quelle del RUP, tenuto anche conto che stranamente nel consuntivo finale non sono conteggiate i costi del progetto di fattibilità tecnico- economica, delle prove di carico e della certificazione di idoneità strutturale del solaio piano primo della Villa (altri 20.000 € circa).
2) Non si capisce perché il Sindaco si lamenti del fatto che i vari tecnici incaricati dall'AC per il progetto non gli hanno comunicato la cronistoria delle norme tecniche nel tempo superate. Il progetto di posizionare la biblioteca al piano primo è del 2017 quando erano in vigore da ormai 8 anni le NTC2008 e l'idea di lasciare la biblioteca al piano secondo-sottotetto è stata prospettata il 26.03.2019 in regime di NTC2018: quando entra in vigore una norma tecnica le precedenti vengono superate e di fatto annullate, se non appositamente richiamate o prorogate. Se non lo avessi indicato nel mio intervento del 24 aprile pubblicato su merateonline con tutta probabilità ancora oggi il Sindaco ignorerebbe la vigenza nel 1990-1992 del DM 12.02.1982 riguardo i carichi di esercizio richiesti per la biblioteca.
Ma il Sindaco nel suo intervento non ammette di aver sbagliato nell'affermare una cosa completamente falsa (
"quando sono stati fatti i solai, nel '91-'92, non c'era la norma dei 6 kN al metro quadrato, in vigore ora') perché
"confermo di avere fatto questa affermazione e l'ho fatta in quanto non ero a conoscenza...". E la colpa è del giornalista che ha posto male la domanda "al telefono" o appunto è dei tecnici che, senza essere richiesti in merito, non gli hanno comunicato spontaneamente la cronistoria del susseguirsi delle norme tecniche delle costruzioni dal risorgimento d'Italia ad oggi. Perchè "lui" no, lui non può sbagliare, mai, lui non sbaglia mai nemmeno nello scegliere dei collaboratori che possono sbagliare... - e tantomeno non può mai ammettere di averlo fatto, ne andrebbe della sua assoluta autorità.
3) Invece anche il sottoscritto qualche volta sbaglia, e nel caso di Villa Gallavresi ha avuto l'umiltà di ammetterlo - senza essere richiesto di farlo - in un documento pubblico liberamente consultabile da tutti i cittadini e durante un Consiglio Comunale (DCC n. 7 del 08.01.2018), il momento più importante per l'operato politico di un Consigliere. A differenza di chi si ritiene infallibile per grazia divina (ma sembra che nemmeno più il Papa si ritenga tale) tutti sbagliano, anche i tecnici incaricati che l'amministrazione comunale ritiene i migliori, ma l'importante è avere l'umiltà e il coraggio di riconoscere l'errore in tempo prima di fare scelte ancora più sbagliate e quindi pericolose, e se ci viene data la possibilità riuscire a correggerci e da quel momento operare nel modo corretto nell'interesse unico della pubblica incolumità e dell'interesse pubblico.
Come si capisce facilmente dalla mia mail (privata) resa pubblica dal Sindaco
, le mie affermazioni sono derivate dall'assunto sbagliato che lo stesso Sindaco ha sempre affermato, così come "altri Consiglieri del gruppo ne erano convinti": la biblioteca ubicata al piano sottotetto della Villa era assolutamente e regolarmente autorizzata da quando è stata costruita, e anche dal punto di vista dei VVF esisteva l'autorizzazione per questo - altra cosa non corrispondente a verità: esisteva un fascicolo aperto ma senza alcuna autorizzazione e tantomeno il rilascio del Certificato Prevenzione Incendi (CPI) per l'uso della biblioteca.
Qui invece per una volta il Sindaco dice il vero, al di là della grammatica-sintassi rivedibile:
"Nella iniziale fase di confronto all'interno del gruppo consiliare "SIAMO VERDERIO", nel periodo 2015-2016 a cui faceva ancora parte Ezio Colnaghi, era mai emerso che la biblioteca in villa Gallavresi non fosse mai stata a norma". Quando poi ad aprile 2017 lo stesso arch. Colnago ha evidenziato il problema della non corretta destinazione d'uso del solaio piano primo e secondo mi sono reso conto dell'errore, e siccome ritengo di non essere tra gli stupidi a differenza di questi ho avuto l'umiltà e la forza di cambiare opinione per rimediare all'errore commesso che, sia detto forte e chiaro, NON HA AVUTO ALCUNA INFLUENZA O CONSEGUENZA NEGATIVA sul progetto dei lavori redatto dal tecnico ufficialmente incaricato.
4) Sulle elucubrazioni tecniche ancora raccontate dal Sindaco riguardo l'attendibilità della prova di carico fatta effettuare dall'arch. Colnago e la possibilità di "limitare l'uso" di una struttura originariamente realizzata in modo non conforme alle norme vigenti per la destinazione d'uso per cui è destinata - sono costretto a rimandare alle mie "considerazioni" protocollate il mattino del 20 maggio, quando ancora non potevo essere a conoscenza dell'intervento del Sindaco pubblicato nel pomeriggio su merateonline. Per chi volesse leggerle sono allegate
qui. La lettera del Sindaco (prot. 5062 del 13.05.2019) a cui le mie considerazioni si riferiscono è stata indirizzata all'ing. Colombo Alberto, incaricato della verifica di sicurezza di VG ed effettuata ad aprile 2019, e contiene una serie di contestazioni tecniche del Sindaco che sono in parte riportate nel mio scritto.
È impossibile cercare di far comprendere a chi non vuol capire che dal punto di vista strutturale prevedere oggi la biblioteca al piano primo di Villa Gallavresi
non è "il semplice spostamento della biblioteca dal 2° al 1° piano, alle attuali condizioni" ma un nuovo progetto di una nuova biblioteca da realizzare dove il solaio esistente non è stato originariamente progettato per questa destinazione e che, dalla verifica di legge effettuata, è risultato oggi non idoneo a portare in sicurezza il sovraccarico minimo di 6 kN/mq richiesto dalla legge ma soltanto 3,8 kN/mq. Tenuto in debito conto che anche il solaio piano secondo, dove la biblioteca era ubicata in violazione alle norme di legge, fin dai tempi della sua costruzione non è mai risultato idoneo alla destinazione d'uso della stessa biblioteca. Così come è impossibile far capire a chi non vuole capire, norme di legge alla mano, che quanto emerge dalla
"verifica di sicurezza" come necessario rinforzo strutturale "statico" del solaio che si intende oggi destinare a nuova biblioteca e che non sia già idoneo all'uso previsto - deve essere eseguito immediatamente o comunque prima dell'utilizzo della struttura come biblioteca. Invece possono essere diverse le modalità e le tempistiche di esecuzione degli interventi strutturali che dovessero rendersi necessarie a seguito della verifica di
"vulnerabilità sismica" dell'edificio.
Nel suo commento di pag. 8-9 alla relazione dell'ing. Colombo il Sindaco dimostra, o finge, di non aver ancora compreso la differenza tra l'obbligo dell'immediato (e comunque prima del suo utilizzo) adeguamento strutturale necessario per il nuovo progetto strutturale di cambio di destinazione d'uso (esattamente come deve essere per l'ampliamento o il sopralzo di edificio esistente) e la possibilità concessa dalla legge di programmare gli interventi di miglioramento a adeguamento derivanti dalla verifica di vulnerabilità sismica, a seconda della tipologia (statico-gravitazionali oppure sismiche) e della gravità delle deficienze strutturali riscontrate.
Questo è un problema pericoloso per i cittadini, perché da quanto si legge nella risposta del Sindaco ci sono amministratori che dimostrano, o fingono, di non comprendere norme tanto importanti per la pubblica sicurezza e che di conseguenza non operano secondo la legge per la tutela della pubblica incolumità e dell'interesse pubblico. È sintomatico della considerazione e della sensibilità su questo aspetto la seguente frase, relativa alla vigente normativa antisismica che prevede già dal 2003 di valutare e provvedere all'adeguamento sismico degli edifici pubblici: "
purtroppo la stessa norma non fa distinzione di valori limiti tra le zone sismiche 1 e 2 rispetto alla 3 (che comprende anche il Comune di Verderio) e la 4, meno sismiche". (evidenza mia) Significa:
"purtroppo per legge siamo tenuti a mettere in sicurezza gli edifici pubblici come un centro culturale, associativo, svago, biblioteca e sala civica contro il rischio di danni alle persone che lo frequentano".
"Rammento che in Italia ci sono tantissime biblioteche, anche universitarie, nella situazione di quella di Verderio; si sono adottate misure cautelative, con provvedimenti restrittivi dell'uso della struttura, anche se formalmente i solai non soddisfano un sovraccarico di almeno 611,82 Kg/m2". Al di là della precisione degli 820 grammi di sovraccarico, tipica del burocrate precisino che nulla ha a che vedere con le modalità dei calcoli strutturali,
"formalmente" è un volontario tentativo di prendere in giro i cittadini:
se per questi edifici sono state adottate limitazioni al loro uso, significa che non erano "realmente" in grado di soddisfare i requisiti della portata minima utile prevista dalla legge. E di queste biblioteche che indica, dica il Sindaco se sono state poste su strutture originariamente progettate e costruite in modo corretto secondo le norme o se invece, come il secondo piano di Villa Gallavresi, sono state in origine realizzate in difformità alle norme e utilizzate in modo improprio senza avere fin dall'inizio i requisiti di legge per essere destinate all'uso.
Per tutte le sue affermazioni di tipo tecnico contrarie a quanto sostenuto e dimostrato dal sottoscritto, qui e altrove
il Sindaco non ha mai indicato in quale Legge, DPR, DM o altro, articolo comma lettera della normativa di legge vigente sta scritta la norma di riferimento per quanto da lui affermato. Fino a quando non riuscirà a farlo, per le norme tecniche vigenti in Italia tutti i suoi elaborati verbali avranno il valore di
"chiacchiere e distintivo", quest'ultimo per la consapevolezza che provengono dalla figura istituzionale comunale più importante deputata alla tutela dei cittadini.
5) "Finalmente la villa Gallavresi ha una uscita di sicurezza e la sua realizzazione è un adeguamento alle disposizioni in materia di sicurezza per l'esodo delle persone, anche per ottemperare a quanto previsto nella lettera prot. n. 1941/91 del 09.07.1991 del Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco - Comando provinciale di Como che "come criterio integrativo di buona tecnica antincendio" segnalava la necessità di prevedere "per il piano terreno e il primo piano almeno una uscita di sicurezza contrapposta all'ingresso principale". E' evidente a tutti, tranne che a Ezio Colnaghi, che questa scala è al servizio sia del piano primo che del piano secondo, che non c'è alcuna necessità di un suo sopralzo per accedere al 2° piano, anche perché non fattibile data la struttura della villa, il tipo e le dimensioni della copertura del 2° piano, tenuto conto che una scala di sicurezza fino al secondo piano è possibile solo sul lato frontale (vedasi quanto riportato a pag. 1, comunque non autorizzato dalla Soprintendenza)". La
sottolineatura è mia, il
grassetto nell'originale.
In effetti qui c'è qualcosa che
davvero non riesco a capire.
In caso di evacuazione di emergenza, chi dovesse trovarsi al piano secondo non potendo lanciarsi nel vuoto con o senza paracadute direttamente sulla scala esterna - perché non esistono aperture dal piano secondo verso la scala - dovrà cercare la via di fuga scendendo forzatamente dalla scala interna posta in angolo di Nord-Est, e una volta arrivato al piano primo che cosa dovrebbe fare secondo il nostro Sindaco, che lì lo aspetta con l'elmetto dell'esperto di procedure di emergenza antincendio? Invece di proseguire semplicemente la sua fuga, secondo il buon senso e come da istinto di sopravvivenza, scendendo l'altra rampa di scale fino al piano terra e quindi uscire all'aperto in luogo sicuro,
per dimostrare a tutto il mondo che la scala esterna di emergenza è effettivamente al servizio anche del piano secondo, dal pianerottolo scale del piano primo DEVE ATTRAVERSARE TUTTO IL PIANO PRIMO PER RAGGIUNGERE LA NUOVA SCALA DI EMERGENZA situata dalla parte diametralmente opposta nell'angolo di Sud-Ovest!! Considerando che in questo attraversamento del piano primo troverà con tutta probabilità gravi ostacoli e pericoli (magari l'incendio in corso e crolli di elementi della biblioteca o della strutture già aggrediti dal fuoco, fumo tossico etc...) e si muoverà in senso opposto alla corrente di persone che sta invece correttamente fuggendo da quella zona del piano primo proprio verso la scala comune interna, seguendo il giusto percorso delle vie di fuga previste nel progetto approvato dai VVF...
Ma vuoi mettere?? sfidare così il destino per poter finalmente usare la nuova e bella (?) scala di emergenza del piano primo partendo dal piano secondo !!
Più sotto il Sindaco di dichiarerà
"preoccupato" per le mie valutazioni di 3 anni fa poi corrette e che comunque non hanno inciso in modo negativo nei progetti e nei lavori poi eseguiti. Ma come invece dovrebbe sentirsi un cittadino nel pensare di mettere il suo destino nelle mani di questo tipo di amministratori che nello stesso periodo hanno perseverato nel pensare, decidere e operare secondo i criteri come quelli espressi qui sopra "per la tutela" della pubblica incolumità ? Forse rispondendo come un mai dimenticato attore comico
"ma mi faccia il piacere!". Quando il Sindaco Origo firmerà (se non l'ha già fatto) la "SCIA ai fini della sicurezza antincendio" dovrà certificare il rispetto delle previsioni del progetto approvato dal VVF, dichiarando la piena conformità delle opere seguite a tale progetto. Ora, dal progetto approvato dai VVF risulta che la scala di emergenza realizzata presso l'angolo di Sud Ovest della Villa
è strettamente necessaria per la destinazione d'uso di biblioteca prevista sull'intero piano primo. Se poi per motivi tecnici o per pareri vincolanti di Enti superiori certe opere non si riescono a fare o non sono ammesse il Sindaco deve ammettere che la sua onnipotenza può avere dei limiti oggettivi: sta di fatto che con la sue stesse parole sopra riportate
il Sindaco sta affermando che la biblioteca non potrà mai essere ubicata al piano secondo, non potendo essere raggiunto dalla scala di emergenza esterna come seconda obbligatoria via di fuga per la biblioteca contrapposta a quella della scala interna comune ai vari piani.
6) Quasi in chiusura alcune valutazioni "off topic" del Sindaco:
"Tra l'altro, alcune delle sue valutazioni sopra riportate, sono state successivamente dallo stesso corrette, sconfessate "per una errata valutazione della normativa", il che mi preoccupa se fatta da un professionista, ingegnere strutturista, conosciuto e che opera da diversi anni sul territorio". Come Sindaco, a tutela dei propri cittadini, avrei evidenziato in modo più esplicito, con maggior forza e con vero coraggio questo punto, inviando anche una lettera personale di segnalazione di "grave e immediato pericolo" a tutti i proprietari e committenti delle costruzioni con opere strutturali da me progettate e dirette o collaudate in ormai più di 30 anni di professione.
"l'ex professor Ezio Colnaghi (avendo svolto in passato il ruolo di docente in un istituto delle scuole superiori)" Questa sottolineata è però un'altra affermazione non corretta: avendo conseguito l'abilitazione all'insegnamento tramite regolare concorso a cattedre nel 1990-1991, il personale titolo di "professore" rimane tale anche senza esercitare l'insegnamento. Vero è che dopo 15 anni di docenza di ruolo ordinario in un istituto per Geometri ho deciso per la quiescenza volontaria per dedicarmi solo alla libera professione: quindi oggi sono tecnicamente un "ex docente" o "ex insegnate", almeno per ora.
Ho più volte evidenziato al Sindaco che invece l'arch. Colnago vanta ancora oggi sulla sua carta intestata e nel curriculum professionale agli atti comunali titoli accademici o professionali inesistenti o non più validi - questi sì proprio "ex" o mai stati.
"Una convinzione che ho maturato in questi ultimi cinque anni è che un professionista che opera sul territorio comunale presentando, legittimamente, progetti nel settore dell'edilizia privata, e quindi anche con implicazioni di tipo urbanistico, è opportuno che si astenga dallo svolgere la funzione di Consigliere comunale, anche se la normativa di riferimento non lo vieta salvo il non presenziare in Consiglio comunale quando si deliberano punti all'ordine del giorno ove un Consigliere ha conflitti di interesse, privati o professionali". Per ben 2 volte e per 10 anni consecutivi prima a Verderio Inferiore e ora a Verderio, il Sindaco Origo ha volontariamente nominato suo Assessore all'urbanistica e all'edilizia privata lo stesso architetto che ha operato professionalmente nei Comuni indicati (in violazione alla normativa di riferimento?) con progetti firmati dal proprio studio familiare e come collaboratrice di studi professionali che hanno presentato importanti interventi edilizi nei Comuni di Verderio Inferiore, Superiore e solo Verderio. Il Sindaco Origo non ha accettato le dimissioni scritte presentategli il giorno 14.03.2017 dall'Assessore in parola a seguito di una vicenda che l'ha vista, per sua stessa ammissione fatta davanti a tutti i consiglieri di "SiAmo Verderio", coinvolta nella progettazione di un Piano Attuativo residenziale, adottato all'unanimità con la DGC n. 80 del 22.11.2016 con errori a favore del soggetto proponente il piano attuativo.
Come ben conoscono il Sindaco, i CC e gli Assessori di "SiAmo Verderio" è anche - se non soprattutto - per questa vicenda se dopo qualche mese mi sono staccato dal gruppo consigliare di maggioranza.
Per la sua "convinzione", senza dover scomodare il sacro (pagliuzza-trave) vorrei solo ma sempre ricordare al Sindaco il profano:
"la gente dà buoni consigli se non può più dare cattivo esempio".
7) Rilevo un evidente e stridente contrasto tra le certificazioni di idoneità statica dell'arch. Colnago e le conclusioni adottate del Sindaco.
"Una Amministrazione pubblica, che non ha al suo interno queste specifiche competenze, si avvale della collaborazione di professionisti esterni, incaricati tramite gara ad evidenza pubblica, e prende atto di quanto certificato e attestato dallo stesso professionista, che tra l'altro se ne assume tutte le responsabilità" (per inciso: per un amministratore pubblico dichiarare di
"prendere atto perché senza specifiche competenze" è l'ammissione esplicita dell'incapacità di saper valutare e di comprendere quanto di conseguenza viene poi da lui deciso o votato: non mi pare propriamente la migliore forma di rassicurazione verso i cittadini che l'hanno votato)
"Il sottoscritto tecnico incaricato ... certifica l'idoneità statica degli impalcati posti al piano terra ed al piano primo a sopportare i carichi e i sovraccarichi trasmessi fino al valore di riferimento di 600 daN/m2 (equivalenti a circa 600 Kg/m2).... i solai (che nel caso specifico preferirei definirli impalcati) del piano terra e in particolare del primo piano di Villa Gallavresi sono atti a sopportare un totale aggiuntivo, rispetto al peso proprio ed ai carichi permanenti esistenti, di carichi e sovraccarichi o meglio carichi permanenti e carichi variabili di 600 daN/m2" "...in attesa di definire quali interventi di miglioramento o di adeguamento è possibile fare per l'impalcato del 1° primo piano" Ma perché mai??
Perché il Sindaco afferma che si è
"in attesa di definire quali lavori di miglioramento o di adeguamento è possibile fare per l'impalcato del 1° piano" se questo non ha bisogno di alcun miglioramento e adeguamento strutturale di tipo statico secondo la certificazione di idoneità statica dell'arch. Colnago ed è, quindi, "realmente" del tutto idoneo alla destinazione d'uso di biblioteca??
Se l'impalcato del primo piano è stato dichiarato più volte idoneo a portare i carichi previsti dalla norme per il nuovo uso di progetto, se l'Amministrazione "prende atto di quanto certificato e attestato dal professionista" e se anche tutte le altre documentazioni correlate e necessarie (come SCIA VVF, impianti, igienico-sanitario, salubrità, completa sicurezza strutturale, conformità al progetto, scheda catastale aggiornata e asseverazione dell'agibilità etc etc) sono in perfetto ordine e tutte a posto - perché mai la biblioteca non è stata ancora installata e aperta al pubblico al piano primo come da progetto approvato dalla Giunta Comunale, dalla Soprintendenza e dai VVF e mai modificato??
Perchè il Sindaco non risponde semplicemente a queste semplici domande dei suoi cittadini e invece continua a mascherare con maldestri tecnicismi i suoi giri di parole per non far vedere che, in realtà, "il re è nudo"??
"Si ritiene che la struttura sia complessivamente sicura per come oggi utilizzata e si prevede di utilizzare": quindi il Sindaco non ritiene necessario alcun intervento strutturale né per l'aspetto statico né per quello sismico per l'edificio di Villa Gallavresi, sia per come è oggi sia per le destinazioni di progetto.
Al di là della responsabilità che si assume con questa sua libera dichiarazione, ma se davvero è così perché oggi la biblioteca non è stata trasferita al piano primo come da progetto approvato o, addirittura, lasciata e utilizzata pienamente al piano secondo dove si trovava fino all'altro ieri ??
"Pertanto per il momento si intende destinare: -
il piano terra a sala civica (salone centrale) per riunioni, conferenze, mostre, ecc., mentre i quattro locali adiacenti a disposizione di Associazioni, per riunioni Consulte, ecc.; -
il primo piano a sala consiliare (salone centrale), mentre gli altri tre locali a sala lettura, prestito libri, luogo di studio, per incontri di lettura con alunni delle scuole, ecc.;-
il secondo piano come è attualmente, con gli scaffali e i libri, con accesso limitato". In tutte queste destinazioni dei vari locali ai vari piani, completamente diverse da quelle previste in progetto e autorizzate,
alla fine dei lavori la "biblioteca comunale" dov'è finita? È rimasta forse nascosta in qualche angolo del secondo piano
"con gli scaffali e i libri come è attualmente", in difformità ai progetti comunali e antincendio approvati, dove è sempre dichiarata al piano primo?
22/05/2019
Ezio Colnaghi