
La senatrice Antonella Faggi
Due arterie fondamentali per la viabilità dell'alto lago e il collegamento tra due province, Lecco e Sondrio. Una interclusa al traffico per una decina di chilometri, l'altra a rischio di collasso per l'eccessivo “carico” dovuto al flusso straordinario dei veicoli.
E' la situazione che si è venuta a creare sulla SS36 all'altezza del km 66 in comune di Lierna a seguito del distacco dalla parete di alcuni massi di grandi dimensioni, nella prima serata di mercoledì 25 aprile, e che ha costretto gli enti preposti a interdire l'intero tratto al traffico, deviandolo appunto sull'arteria posta più a sud, la SP72.
In prefettura sono stati attivati da subito i tavoli tra istituzioni locali, forze dell'ordine, protezione civile, Anas per capire l'entità della criticità e le modalità e tempistiche di intervento.
Dalle prime ore del mattino del 26 aprile, la senatrice Antonella Faggi è stata in costante collegamento sia con gli amministratori locali, in primis il vicesindaco di Lierna Silvano Stefanoni, che con l'ente prefettizio nonché gli esponenti Anas.
Dottoressa Antonella Faggi quando è stata informata dell'accaduto?Venerdì alle 7.30 sono contattata da Silvano Stefanoni che mi ha comunicato della situazione. Alle 7.45 ho telefonata in prefettura e ho parlato con il vicario che mi ha tratteggiato un primo sommario quadro. Data l'esperienza di quando ero sindaco e ho dovuto affrontare qualche evento simile ho subito proposto di convocare il tavolo permanente per la sicurezza e l'ordine pubblico, con forze dell'ordine, sindaci, protezione civili e enti preposti a fronteggiare tali situazioni. Nella mattinata stessa è stata convocata la seduta.
Qual è stato il suo primo pensiero e con uno sguardo generale sul territorio come si sente di inquadrare l'accaduto?Anzitutto sono stata sollevata dal sapere che non c'erano state persone coinvolte. In un tratto così trafficato è stata davvero una fortuna che non sia successo nulla.
Questa arteria è stata ricavata tra pareti rocciose e collinose che degradano, è un territorio come tutto il lecchese abbastanza complesso dal punto di vista idrogeologico e fino a Colico la situazione è molto delicata. Mi sono detta: ecco ci risiamo. Stiamo parlando di una tratta fondamentale di collegamento tra due province, rappresentando l'unico sistema viario di un certo peso in quella zona. E ancora una volta ci troviamo in una condizione che mette in difficoltà il territorio sia dal punto di vista della circolazione, del sistema turistico, dell'economia, del commercio.
Sono dieci anni che ho terminato il mandato da sindaco, sono parlamentare da un anno e ho fatto una esperienza importantissima come vice presidente di Autostrade Serravalle spa e so bene cosa significhi provvedere alla sicurezza delle strade.
Si deve mettere l'automobilista in condizioni di viaggiare e anche in caso di incidente il tratto di carreggiata deve essere assolutamente resistente a reggerne le conseguenze. Il sistema viabilistico per essere efficiente deve essere mantenuto. Non è necessario fare solo nuove strade ma serve manutenere bene quelle che ci sono. L'efficienza poi ripaga in termini di sicurezza, di economicità, di velocità negli spostamenti. Sento parlare da tempo di chiusure notturne e mi è stato segnalato che in alcuni tratti della 36 al passaggio di automobilisti non si sono visti operatori sul posto...qualche domanda bisogna porsela.
Quale è la situazione emersa dal tavolo in Prefettura?Vorrei puntualizzare che ero l'unico parlamentare presente. Sicuramente i colleghi avranno avuto impegni inderogabili per situazioni contingenti ma spiace sentire che la prima intenzione di qualcuno è stata la volontà di presentare una mozione al Governo e al ministro Toninelli per l'inerzia di non avere fatto nulla.
Sinceramente chiedo ,a chi accusa ,cosa abbia fatto di veramente concreto sul territorio e perchè non abbia contribuito, in regione o a livello parlamentare, in maniera fattiva a risolvere questa criticità che non è nuova.
Ho preso informazioni dettagliate e puntuali sia durante il tavolo tecnico che parlando a lungo con il responsabile di Anas Lombardia e con gli esperti della protezione civile per capire le vere criticità.
In alcune zone la 36 è contenuta con reti paramassi. Anche nel tratto dove si è verificato lo smottamento ci sono protezioni in filo di acciaio ,studiate appositamente per livelli di energia d’impatto, ad alta tenuta, che provvedono alla raccolta delle scariche di sassi e hanno evitato la disgrazia. Non è vero che non c'è nulla a protezione.
Ora anche la provinciale 72 si trova in una situazione di grande difficoltà: è una vecchia arteria, bella dal punto di vista panoramico ma che è rimasta inalterata nel tempo, con gallerie scavate nella roccia ma non più in grado di reggere la portata di un traffico che in quarant'anni è profondamente mutato. Il territorio si è antropizzato, i camion sono cambiati anche nelle dimensioni. Sulla 72 è stata deviata la circolazione del tratto intercluso sulla 36 ma in alcuni punti due mezzi non possono passare per il restringimento della carreggiata e la strada non può reggere i due tempi di marcia. Quindi serve personale permanente sul posto, costantemente collegato via telefono per comunicare e far transitare i mezzi uno per volta. Una situazione difficilissima che non può essere lasciata in capo agli enti locali e che deve rientrare in una situazione di emergenza per poter avviare percorsi snelli di intervento.

Con Roberta Marabese candidato sindaco a Cassago e con Silvano Stefanoni candidato sindaco a Lierna
Quali saranno dunque i prossimi passi?Per poter intervenire celermente serve che il prefetto, che è l'autorità statale di competenza a livello locale, dichiari lo stato di emergenza o calamità facendo istanza al Governo e al ministero preposto, chiedendo un aiuto economico e tecnico, così come è avvenuto nel caso del ponte Morandi di Genova. Anche qui si potrebbe seguire la medesima procedura ottenendo una corsia di priorità per procedere alla sistemazione. Ci sono dei punti particolarmente critici, tra Mandello e Dervio, dove si sono dovute attivare delle postazioni fisse per un monitoraggio costante.
La provinciale 72 è normalmente interessata da movimenti franosi sia per la sua conformazione che per il fattore meteo che spesso è imprevedibile e si scatena con acquazzoni e bombe d'acqua che creano grandi danni che anche per la scarsa manutenzione.
La statale 36 ha bisogno della messa in sicurezza nella porzione di parete franata, con una verifica puntuale fatta da personale specializzato, procedendo poi con la sostituzione o la sistemazione delle reti paramassi.
Nel frattempo per creare un bypass funzionale e consentire il deflusso del traffico normale ma anche di quello a grosso carico, commerciale e industriale, serve un coordinamento tra le prefetture di Lecco e Como per capire come comportarsi con i veicoli e la loro gestione.
La dichiarazione dello stato di emergenza servirebbe dunque per velocizzare i tempi e consentirLe di fare pressione a Roma per interventi e stanziamenti in urgenza?Esatto. Ora dobbiamo vedere come il tratto reggerà in questi giorni e bisogna agire di conseguenza, senza esitazioni. Questa è l'occasione e il momento per mostrare al parlamento e agli organi preposti che si tratta di un fatto assolutamente urgente. Non serve ora puntare il dito per individuare le responsabilità. Abbiamo bisogno di agire subito.
Stiamo parlando di due province che potrebbero rimanere completamente isolate con conseguenze pesantissime per la viabilità, il turismo, il commercio, il lavoro. Una situazione positiva fa da volano, una negativa ha un effetto domino. Ho dato la più ampia disponibilità a rappresentare nelle sedi opportune la vicenda per venire fuori da una situazione sempre più complessa e quasi paradossale. L'anas è competente per la carreggiata e per i primi 3 metri in altezza. Il resto può appartenere a regione, privati, provincia. Assegnare procedure emergenziali significa snellire l'iter per avere risposte certe e veloci. Se venisse rappresentata sotto un profilo di grave criticità, è naturale che potrei intervenire in maniera più incisiva e pretendere risposte concrete e certe.
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