Aveva 71 anni e risiedeva a Bernareggio l'uomo che nel pomeriggio di oggi si è buttato dal ponte di Paderno. Diversamente da come si era pensato inizialmente, l'estremo gesto è stato compiuto poco prima del recupero del corpo nell'Adda.

Primi a lanciare l'allarme sono stati proprio gli operai che sono al lavoro sul San Michele e che dalle piattaforme sospese sull'arcata hanno sentito un tonfo sordo terminato ottanta metri più sotto. La sagoma dell'uomo, che indossava dei vestiti azzurri, è sparita sott'acqua per pochi istanti per poi riaffiorare ed essere pian piano trasportata verso la diga.
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L'allarme lanciato immediatamente ha fatto confluire sul posto il personale della Croce Rossa, due squadre di vigili del fuoco, raggiunte poco dopo dall'equipaggio con il gommone e il carro Saf e infine i carabinieri. Mentre dall'alzaia i pompieri tenevano d'occhio il cadavere, rimasto a pelo d'acqua per tutto il tempo fino al recupero, un elicottero da Milano veniva inviato sul posto per sorvolare l'area interessata dal ritrovamento.

La pale del velivolo, quasi "sospeso" proprio sopra la diga, hanno spazzato l'aria e increspato la superficie del fiume, rimasto fino a quel momento quasi immobile, in uno scorrere lento verso valle. L'arrivo dei sub con il gommone ha permesso il recupero del corpo del 71enne in pochi minuti e di procedere poi con l'identificazione.

L'alzaia è stata chiusa al transito per consentire il recupero del corpo. Il suicidio di oggi è il primo dal ponte di Paderno, chiuso lo scorso 14 settembre e riaperto solo la scorsa settimana al transito dei pedoni e delle biciclette.
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