
La palazzina dove si è consumata la rapina
Un'anziana di 91 anni è stata aggredita questa sera all'ora di cena da uno sconosciuto spacciatosi per un tecnico dell'Enel, inviato dal figlio. La donna che ha reagito al tentativo dell'uomo di strapparle la borsetta è stata trasportata in ospedale per accertamenti ma da quanto si apprende non dovrebbe avere riportato ferite preoccupanti.
Dalle prime informazioni, che saranno oggetto della ricostruzione dei carabinieri, pare che l'anziana, residente al piano rialzato di una palazzina di via Gasparotto, si trovasse ai fornelli quando ha sentito suonare il campanello. Dall'altra parte un uomo si sarebbe qualificato dicendo di essere un tecnico dell'Enel mandato dal figlio e sembra fornendo addirittura il nome corretto di battesimo dell'uomo. L'anziana allora, forte di questo dettaglio, avrebbe aperto la porta ma una volta in casa il malvivente adocchiata la borsetta si è subito precipitato per prenderla. Una mossa che ha attirato l'attenzione della donna frappostasi sulla via di fuga dell'uomo che a questo punto temendo di essere scoperto per il trambusto l'ha strattonata allontanandola e colpendola al volto proprio con la borsetta. L'anziana comprensibilmente sotto shock è comunque riuscita a chiamare aiuto. Le prime informazioni parlano di un uomo italiano piuttosto robusto, dileguatosi in una manciata di secondi. Ora i carabinieri stanno cercando di acquisire il maggior numero di elementi possibili verificando anche l'eventuale presenza in zona di telecamere per poter risalire al malvivente.
Si tratta della seconda rapina nel giro di 48 ore ai danni di un privato cittadino. Solamente l'altro giorno a Olgiate Sean Shanahan, pittore e scultore irlandese di fama internazionale, era stato atteso dai malviventi sotto la sua abitazione di Via Emilio Gola mentre rientrava con la moglie. Avvicinato da tre soggetti incappucciati che lo avevano minacciato con un taglierino, si era visto costretto ad aprire la propria abitazione e mentre due delinquenti mettevano sottosopra l'appartamento, uno teneva sotto controllo sia lui che la moglie Dalila. Terminata la razzia la banda si era data alla fuga e alle vittime non era rimasto altro da fare che allertare le forze dell'ordine e raccontare l'accaduto con il maggior numero di particolari possibili per consentire di reperire una traccia da seguire.
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