A ricostruire in tribunale il tragico sinistro stradale avvenuto a Brivio il 29 febbraio 2016 e costato la vita al 71enne Paolo Colnago, investito da un'auto mentre stava raggiungendo a piedi la propria abitazione lungo la strada provinciale Como-Bergamo, è stato stamani il maresciallo Christian Cucciniello, all'epoca dei fatti al comando della locale stazione dei carabinieri. Il drammatico impatto, fatale alla vittima, con la Lancia Delta che viaggiava in direzione Calco, si verificò infatti a poca distanza dal presidio di sicurezza briviese, tanto che furono proprio i militari ad occuparsi dei rilievi e delle successive indagini per ricostruire l'esatta dinamica ed accertare le responsabilità del caso.
Stamani Cucciniello è stato quindi escusso come testimone nell'ambito del procedimento penale che vede E.E. - il conducente della Lancia Delta che urtò il 71enne - imputato con l'accusa di omicidio stradale, difeso di fiducia dall'avvocato Maria Angela Ghezzi del Foro di Pavia.

Un'immagine del sinistro mortale verificatosi nel febbraio 2016 a Brivio
Invitato dal pubblico ministero d'udienza - il vice procuratore onorario Pietro Bassi - a ripercorrere quanto accaduto quella sera, l'esponente dell'Arma ha ricostruito gli attimi successivi al sinistro, quando cioè uscito dalla caserma e arrivato sul posto si era trovato di fronte l'auto ferma in direzione Como e a terra Colnago, gravemente ferito ma poi trasportato in ospedale in codice giallo. Si sperava che potesse farcela, ma l'epilogo purtroppo fu diverso, con la morte sopraggiunta nelle ore successive.
Il maresciallo Cucciniello ha ricordato i danni, evidenti, al parabrezza e al proiettore anteriore sinistro della vettura, che aveva urtato il 71enne mentre quest'ultimo dopo aver posteggiato la propria auto, stava tentando di raggiungere il lato opposto della strada, venendo però falciato dalla Lancia Delta poco dopo aver superato la riga che separa le due corsie di marcia. Rispondendo alle domande postegli durante la propria deposizione, l'allora comandante della locale stazione ha fatto riferimento alle condizioni di scarsa visibilità che caratterizzavano quella sera di quasi tre anni fa. ''Pioveva, la strada era bagnata e rifletteva la luce, in più c'era un palo della pubblica illuminazione non funzionante'' ha affermato il maresciallo Cucciniello, che ha ricordato l'assenza di strisce pedonali in prossimità del punto di collisione tra la vettura e il pedone, presenti invece a oltre un centinaio di metri di distanza. Nella conclusione del suo rapporto, l'esponente dell'Arma aveva ipotizzato quali eventuali violazioni del codice della strada contestabili all'uomo al volante della Delta, la mancata precedenza e l'obbligo di rallentare, pur rimandando all'autorità giudiziaria le valutazioni finali in merito all'accaduto.
Escusso l'operante, sul banco dei testimoni si sono seduti poi la nipote dell'imputato e il consulente della difesa. La prima - costituitasi parte civile così come ha fatto la ex moglie della vittima - ha ricordato il rapporto che la legava allo zio, vero e proprio punto di riferimento per la famiglia, nonchè gli attimi immediatamente successivi al tragico sinistro stradale avvenuto a pochi passi da casa. Il dottor Stefano Oldrati - consulente tecnico della difesa - ha invece illustrato la propria perizia, ''scagionando'' in un certo senso il conducente della Delta che a suo avviso, per le condizioni di visibilità scarse che caratterizzavano quella serata, non avrebbe potuto contare su tempi di reazione sufficienti per evitare l'impatto con il pedone. Un'analisi più o meno in linea con quella già illustrata nell'
udienza di luglio dall'ingegner Domenico Romaniello, incaricato dalla Procura della ricostruzione cinematica dell'incidente stradale. Il perito aveva parlato di condizioni generali che avevano "reso difficile l'avvistamento", con Colnago che sarebbe stato "mascherato da altri veicoli" la cui presenza avrebbe quindi reso visibile il 71enne troppo tardi per poter evitare l'impatto, che non sarebbe comunque avvenuto a velocità elevata.
Terminata l'udienza, il giudice Martina Beggio ha aggiornato il procedimento al prossimo 12 marzo per l'escussione degli ultimi testi in lista e la discussione finale.
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