Scritto Sabato 02 aprile 2011 alle 21:04
L’ UDC scende in campo contro i tagli della scuola pubblica lecchese
E’ stata recapitata in data 21 marzo a tutti i dirigenti degli UU. SS. TT. della Lombardia, a firma Luca Volontè, la nota prot. N. MIUR AOODRLO R.U. 3120, sull’ organico della scuola primaria.
La nota recepisce, senza discuterlo, l’ordine della coppia Gelmini/Tremonti di tagliare, in Lombardia, 1.424 docenti di scuola primaria, colpendo:
- il sostegno, disattendendo la norma che limita a 20 il numero per classe in presenza di alunni diversamente abili;
- il tempo pieno, prevedendo di riconoscere nuove classi prime a 40 ore solo dove vi è un numero corrispondente in uscita di classi V^ a tempo pieno; tutte le altre prime sono calcolate a 27 ore
- gli specialisti di inglese, che insegneranno soltanto su ore residuali dopo l’impiego degli specializzati;
- il tempo mensa, che non viene più riconosciuto in nessuna classe a tempo normale: le prime seconde e terze sono calcolate a 27 ore, mentre le quarte e quinte a 30 ore.
Applicando questi criteri, la Provincia di Lecco perderebbe, PER LA SOLA SCUOLA PRIMARIA, 124 docenti, un taglio pari al 10% rispetto all’anno scorso. Un taglio inaccettabile e insostenibile, che manomette i dati fondamentali dell’offerta formativa della scuola pubblica.
L’ UDC città di Lecco non vuole stare a guardare di fronte alla rovina della scuola pubblica statale e al declassamento delle scuola pubblica paritaria ed è pronta ad intervenire politicamente con iniziative mirate purché queste siano rivolte per mantenere la libertà di scelta che permetta alle famiglie di decidere dove educare scolasticamente i propri figli . Ci troviamo di fronte a dei tagli sulla scuola pubblica statale dove il governo non vuole investire non solo sotto l'aspetto economico ma anche di qualità educativa nei confronti dei ragazzi e delle famiglie , e ci troviamo di fronte a dei tagli lineari alla regione Lombardia la quale non puo’ tenere lo stesso standard di erogazione del buono scuola unico strumento che permette ad una famiglia “non ricca” di mandare per scelta educativa il proprio figlio in una scuola pubblica paritaria . Questa situazione non solo distrugge la scuola pubblica statale ma da' un serio colpo anche alla scuola pubblica paritaria . Il governo deve mettere nelle condizioni le famiglie italiane di scegliere liberamente l’aspetto educativo scolastico del proprio figlio . Deve costruire una scuola pubblica statale di qualità nelle strutture e negli attori educativi e deve continuare a sostenere una scuola pubblica paritaria per permettere una libertà di scelta, ma di questo passo non si và da nessuna parte.
Rota Gianfranco ( UDC Città di Lecco ).
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