È stata una serata toccante, densa di emozioni e davvero ben riuscita quella che si è svolta giovedì 17 marzo presso il cinema dell'oratorio in occasione della festa dei 150 anni dell'Unità d'Italia. La cittadinanza, almeno per questa volta, non si è fatta pregare e già dalle 20.30 ha iniziato a popolare la platea.
VIDEO - Inno di Mameli -
VIDEO - Fanfara e marcia reale -
Un concerto, quello proposto dalla banda meratese con il coro Calauce di Caloziorcorte, che è stato organizzato dalla consulta del settore istruzione e cultura, con l'assessore Giuseppina Spezzaferri, la collaborazione delle associazioni preposte e che ha fatto da apertura ufficiale alla serie di eventi che caratterizzeranno quest'anno. A portare per mano il numeroso pubblico è stato Pierpaolo Arlati che, raccontando di un viaggio all'interno del cimitero monumentale di Milano e passando in rassegna i grandi della musica, ha fatto rivivere questa importante data del 17 marzo attraverso i canti patriottici o comunque dell'epoca.
Iniziata con la lettura della proclama dell'Unità d'Italia da parte di due alunni delle scuole elementari accompagnati dalla maestra Anna, la serata è partita con la fanfara e la marcia reale di Gabetti che ha dato un tocco trionfale all'atmosfera. Poi tutti in piedi per l'Inno di Mameli, cantato all'unisono per tre strofe dalla platea accompagnata dall'esecuzione magistrale di coro e banda. VIDEO - O Signor dal tetto natio -
VIDEO - Addio mia bella addio -
Al termine dell'Inno, è stato tributato un minuto di silenzio in memoria del cavalier Giuseppe Ghezzi, ex sindaco di Merate recentemente scomparso. Da Mameli si è passati a Rossigni con "Scherzo for band", a "Signor dal tetto natio" di Verdi fino ad alcuni brani tratti dall'opera Nabucco.
VIDEO - Inno di Garibaldi -
E sul "Va' pensiero" non sono mancati gli scambi di battute tra Arlati che ha ricordato come il brano sia stato scelto per la segreteria del centralino del comune e il sindaco Robbiani che ha indicato nella scelta il ricordo nostalgico di una canzone a lui particolarmente cara.
VIDEO - Va' pensiero -
Da sinistra Emilio Zanmarchi, Ernesto Sellitto, Andrea Robbiani, Rita Gaeni e Giusy Spezzaferri
Pierpaolo Arlati della banda e Giacomo Ventrice
È stata poi la volta di Ernani, dell'Inno del regno delle due Sicilie di Paisilello, dell'Inno di Garibaldi di Olivieri e del più popolare "Addio mio bella addio" di Bosi, cantato dai diversi anziani presenti in sala. Dopo l'Amedeo di Ponchielli, il "bis" è stato naturalmente l'Inno di Mameli, cantato con ancor più vigore e trasporto.
S.V.
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