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Scritto Mercoledì 27 dicembre 2017 alle 16:47

Un lettore: ai vertici AIDO solo tesserati PD. Ravasi, Sartor e Colombo: nessuna commistione

Una coincidenza o una volontà precisa e scientifica di piazzare ai vertici dell'associazione esponenti marchiati Partito Democratico o simpatizzanti tali?
Il "sospetto" se lo pone un lettore dove, in una dettagliata lettera, punta il dito contro le cariche dell'AIDO rappresentate da Giovanni Ravasi (presidente regionale, consigliere comunale ad Airuno), Antonio Sartor (presidente provinciale, portavoce del PD di Olginate), Giovanni Colombo (vicepresidente provinciale, ex assessore ed ex candidato sindaco a Ballabio).
Commistioni che, sempre secondo il lettore, non farebbero bene al sodalizio e che andrebbero dunque messe sotto la lente dell'AIDO nazionale per porre fine a una "situazione che non depone a favore della apoliticità dell'associazione e della priorità del suo dichiarato scopo sociale rispetto agli antagonismi di partito".
Di diverso avviso, chiaramente, gli interessati che, con grande serenità, hanno respinto al mittente le accuse, mettendosi a disposizione per un confronto diretto sia con "l'accusatore" che con gli stessi probiviri per una eventuale verifica di quanto svolto, finora, "alla luce del sole e nella totale trasparenza".

Nell'interesse degli iscritti all'AIDO della provincia di Lecco, e dei pazienti a cui questa associazione si riferisce, credo occorra fare chiarezza sulle ragioni per cui il territorio lecchese esprime ai vertici dell'Associazione Donatori Organi solo esponenti "targati" Partito Democratico.
Sorprende che, tra i 25mila associati, siano riconducibili a un preciso ambito politico del centrosinistra le massime cariche di vertice espresse dal territorio, o meglio dal consiglio direttivo dell'associazione: si parla proprio delle cariche di presidente regionale, presidente provinciale, vicepresidente provinciale.
a) Presidente regionale, Giovanni Ravasi: attuale consigliere comunale di Airuno nella lista di area PD e vice (fino allo scorso gennaio) del sindaco Adele Gatti, candidata alla Camera dei deputati nella lista PD.
b) Presidente provinciale, Antonio Sartor: portavoce del PD di Olginate, consigliere comunale impegnato in varie sedi istituzionali.
c) Vicepresidente provinciale, Giacomo Colombo: esponente "storico" del PD di Ballabio, già assessore in una giunta di area Partito Democratico. Prima di diventare vicepresidente provinciale è stato responsabile del gruppo Aido di Ballabio, carica passata alla figlia Colombo Camilla!
Mi chiedo come si possa conciliare quanto sancisce l'art. 1 dello Statuto dell'AIDO che definisce l'associazione "una organizzazione apartitica", con la realtà dei fatti che vede alle tre massime posizioni di vertice della stessa, come espressione dell'AIDO lecchese, altrettante persone riconducili a un preciso partito politico. Da notare che esponenti dell'AIDO lecchese sono protagonisti di attacchi ad avversari politici, creandosi dunque un ibrido tra motivazioni di parte e ruolo ricoperto nell'ambito dell'associazione.
L'AIDO lecchese, dunque, prenda atto della inopportunità di questa commistione e l'AIDO nazionale intervenga per porre fine a questa situazione lecchese che non depone a favore della apoliticità dell'associazione e della priorità del suo dichiarato scopo sociale rispetto agli antagonismi di partito.

V.P.
"Per quanto mi riguarda, ma credo di poter interpretare gli altri, il nostro ruolo nell'associazione non viene in nessun modo intaccato dalle nostre idee politiche" ha commentato Giovanni Ravasi "il nostro statuto dice che l'associazione è apartitica, nessuno di noi mischia il lavoro in Aido con quella che è poi l'eventuale simpatia politica. Il sottoscritto è in un gruppo che è espressione di una lista civica, poi al suo interno ciascuno può avere le appartenenze partitiche che crede, ma questo non inciderà mai sull'associazione. Quelle espresse dal lettore sono frasi che lasciano il tempo che trovano. Vorrei che questo signore dettagliasse le occasioni in cui la mia appartenenza a un certo gruppo politico ha inciso sul mio essere presidente regionale Aido. Nella nostra associazione ci sono tante persone che hanno idee e ideologie diverse una dall'altra, ma mai hanno inciso sui nostri rapporti e su quanto facciamo per il bene dei cittadini. La nostra più che una associazione è un movimento di opinione in base a cosa la persona pensa sulla donazione. Per quanto mi riguarda e credo anche per i miei colleghi di Lecco non c'è commistione tra le nostre idee dal punto di vista partitico e l'associazione. A livello nazionale sanno bene le situazioni delle zone, se in futuro ci fossero commissioni potranno intervenire ma al momento non c'è nulla di tutto ciò".

Tranquillo anche Antonio Sartor di Olginate "Ho la coscienza assolutamente pulita" ha esordito al termine della lettura della missiva "Sono iscritto all'Aido dal 1973, quando avevo 14 anni e non avevo ancora formato la mia coscienza politica. Diversamente da questa persona che non ci mette nome e cognome, noi mettiamo la nostra faccia in tutto quello che facciamo. Se vuole contestarci degli atti con precisione, se abbiamo fatto errori siamo pronti a scusarci e ne prenderemo atto ma non abbiamo mai attaccato nessun partito e nessun politico. Parliamo con tutti i sindaci del territorio, senza distinzione alcuna, abbiamo il rispetto di tutti. Sono stato accolto da sindaci di centro destra o centro sinistra quando abbiamo promosso le nostre campagne sulla donazione. Se questo signore ha qualcosa da rimproverarci per quello che facciamo per l'Aido, siamo pronti a prenderne atto e lo faremo presente a livello nazionale. Ci contesti qualcosa di reale, non però sui pensieri e le ideologie diverse perchè questo è legittimo. Una cosa che mi chiedo è se questa persona è iscritta all'Aido e se è disponibile a un confronto. Noi lo siamo".


Sorpreso e senza parole, Giacomo Colombo. "Mi vengono i brividi solo a sentire queste parole" ha commentato "L'Aido è apolitica e personalmente non ho alcuna tessera di partito. Se il signore si riferisce alle elezioni dove ero candidato sindaco, gli ricordo che il rappresentante della lista avversa era Luigi Pontiggia dell'Ulivo. Vuole che nello stesso paese ci fossero due liste dello stesso partito? La lettera è sbagliata già in partenza per la parte che mi riguarda. I vertici dell'associazione sono l'espressione di volontari che si danno da fare e si impegnano, poi che siano della medesima area o simpatia politica allora è una casualità oppure viene da pensare che una certa corrente è più predisposta a fare volontariato rispetto a un'altra. Non ho alcuna tessera di partito e per l'AIDO locale non ho passato il testimone a mia figlia che è stata regolarmente eletta dall'assemblea e che, come gli altri presidenti, si era messa a disposizione per farsi carico di certi impegni e responsabilità, cosa che mi fa solo onore. Ogni anno come AIDO andiamo a parlare nelle scuole per sensibilizzare sulla donazione e spronare i giovani ad essere attenti alla tematica. Di certo non andiamo a parlare di politica".




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