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Scritto Martedì 15 marzo 2011 alle 19:21

Pagnano: mercoledì alle 16 i funerali del Cav. Fioravante Milone presidente Aido dal 1995, ex maresciallo della Guardia di Finanza

Fiore Milone con gli amici della bocciofila e del concorso di pittura

Il suo era stato il 131° trapianto di fegato in Italia. Un rischio elevato ma per lui vitale e che, altrimenti, non gli avrebbe lasciato scampo. Fiore Milone era sempre stato grato alla famiglia di quel 42enne modenese che, morto in un incidente stradale, aveva acconsentito all'espianto di organi tra cui il fegato che era giunto all'ospedale Niguarda di Milano la notte del 14 dicembre 1991. Due, tre volte all'anno si recava al cimitero di Modena, sulla tomba di quell'uomo e, deposto un fiore e recitata una preghiera, ringraziava per quel gesto che gli aveva salvato la vita.
Sposato, padre di due figli piccoli a poco 45 anni si era sentito dire dai medici che gli restavano tre mesi di vita salvo che un trapianto di fegato si fosse reso possibile in quel lasso di tempo. Classe 1942, sottufficiale delle Fiamme Gialle, Milone si era messo in lista come tanti pazienti attendendo la tanto agognata telefonata. Che arrivò proprio nel cuore della notte del 14 dicembre 1991. Da quel giorno, risvegliatosi a nuova vita, pur nelle complicazioni di esami e controlli periodici a cui sottoporsi, Milone aveva deciso di impegnarsi per inculcare la cultura della donazione e far sì che tutti si potessero sentire potenziali  protagonisti di questo gesto. Nel 1995 era stato nominato presidente del gruppo "Aido" don Gnocchi di Merate e da quel momento l'associazione e le sue attività avevano preso il volo. Convegni, mostre, incontri scientifici, dibattiti nelle scuole, concorsi canori e riservati ai ragazzi, banchetti nelle piazze, vendite benefiche. Insomma per Milone ogni momento era buono e ideale per reclutare nuovi iscritti e raccogliere fondi per l'associazione. A confermarlo i numeri che nel giro di un decennio erano raddoppiati. Nominato cavaliere, finanziere in pensione nel 2006 l'allora sindaco e grande amico Giovanni Battista Albani lo aveva voluto premiare per l'impegno e la dedizione gratuita svolta a favore dell'Aido, attribuendogli la benemerenza cittadina.

Con gli studenti a cui tanto tempo ha dedicato

Sempre presente alle varie manifestazioni associative, non mancava quando la salute glielo permetteva di presenziare alle esequie dei soci Aido, leggendo al termine della funzione la preghiera del donatore.
Domani alle 16 nella parrocchia di Pagnano si svolgeranno le sue esequie. Ci saranno i rappresentanti dell'associazione locale e provinciale, gli ex colleghi della guardia di finanza, i compagni del direttivo, gli amici di sempre e tutti coloro che, grazie a lui, in questi anni hanno imparato la cultura del donare.
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S.V.
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