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Scritto Martedì 08 marzo 2011 alle 13:37

Stazioni ferroviarie in comodato gratuito: opinioni e progetti dei sindaci ''interessati'': Airuno, Olgiate e Paderno D'Adda

Ha sollevato non poche perplessità da parte dei sindaci dei paesi coinvolti l’ annuncio dell’accordo denominato "Stazioni in Comune" sottoscritto da Regione, Rfi, Ferrovie Nord e Anci (Associazione dei Comuni) per far “rivivere” 417 stazioni ferroviarie in Lombardia, favorendo la loro cessione in comodato gratuito per 5 anni ad associazioni culturali, opere sociali, società non profit, o in comodato oneroso a società commerciali. Sono ben 122 stazioni (85 di Rfi e 37 di Ferrovienord) le stazioni già coinvolte nel programma pilota di riqualificazione. Ora l'operazione si estende alle altre 269 (185 di Rfi e 84 di Ferrovienord), completando così il piano su tutto il territorio lombardo. In tutti questi spazi si potranno svolgere attività sociali, istituzionali e di pubblico interesse oltre che a favore dei viaggiatori. Queste le stazioni coinvolte in Provincia di Leco: Airuno, Bellano-Tartavalle Terme, Civate, Colico, Costa Masnaga, Dervio, Fiumelatte, Lecco Maggianico, Molteno, Oggiono, Olgiate-Calco Brivio, Paderno-Robbiate, Piona Nel meratese il progetto, che vedrà la Regione emettere un apposito bando, coinvolgerà nello specifico gli scali ferroviari di Paderno d’Adda (linea Milano – Bergamo), Airuno e Olgiate Molgora (linea Lecco – Milano), stazioni lecchesi che, come evidenziato da una recente analisi promossa dal Pd, versano in alcuni casi in situazioni disastrose.

Queste le condizioni attuali delle stazioni del territorio e il commento dei sindaci in merito ad una loro eventuale riqualificazione in comodato d'uso gratuito:

Lo stabile della stazione di Olgiate


Olgiate Molgora: la stazione è stata completamente rinnovata a seguito dei lavori del raddoppio ferroviario ed è tuttora in corso di completamento nelle sue aree esterne. Lo stabile è occupato al piano terra da un’edicola, da poco trasferita all’interno, dalla sala d’attesa, da servizi igienici funzionanti e puliti e da uno spazio dove entrerà un bar.

La sala d'aseptto e la sua "obliteratrice"


Se la sala d’aspetto, imbiancata “ex novo”, è pulita e priva di scritte (ma non è dotata di nuovi arredi), così come le banchine di attesa dei treni, lo stesso non si può dire del sottopasso ferroviario “dipinto” in svariati angoli. È presente personale adibito alla pulizia e un servizio di biglietteria (assenti invece le erogatrici automatiche di biglietti).

La banchina e l'interno dello stabile, puliti e relativamente "nuovi"


Le obliteratrici funzionanti sono 2 su 5 (fuori uso quelle sul 2° binario e inesistente quella in sala d’aspetto), sono presenti monitor indicanti i treni in arrivo e partenza e l’annuncio sonoro dei convogli. L’ accessibilità ai disabili è garantita da rampe che collegano le banchine con l’ area esterna e tra di loro, il posteggio auto è dotato di posteggi riservati a disabili (tre nuovi stalli sono sorti nei pressi della rotatoria del posteggio) e sono disponibili due parcheggi riservati a biciclette e moto (uno senza tettoia a causa del vento).

Un'area del sottopasso


Il collegamento alla stazione è garantito da un servizio bus che dovrebbe fermare nell’area del posteggio auto, ma che a causa del mancato completamento del collegamento con la strada provinciale 342 staziona di fronte allo stabile in centro paese creando non poche problematiche di traffico. È presente un dispositivo di video sorveglianza comunale sul piazzale antistante lo stabile ferroviario, che potrebbe vedere occupati i locali al piano superiore con il progetto regionale.

A sinistra le obliteratrici non funzionanti

“Bisogna verificare i dettagli del bando, ho numerose associazioni in paese che gioverebbero nell’ ottenere in usufrutto nuovi locali, ma potrebbero rendersi necessari lavori di adeguamento e manutenzione troppo onerosi” ha spiegato il sindaco Alessandro Brambilla.

La pisra ciclo-pedonale di accesso e il posteggio auto


“Bisogna stabilire inoltre chi si debba occupare della pulizia dello stabile, bagni compresi, e dell’apertura e chiusura dei locali, ora di competenza di una società in appalto. Valuteremo la proposta”
.

I posteggi per moto e biciclette e una delle rampe di accesso al sottopasso

Airuno: più che una vera e propria stazione “vissuta” dai suoi utenti appare come un semplice “fermata”.

Lo stabile della stazione di Airuno

Mancano infatti servizi quali i bagni, il bar e la biglietteria. Non è presente la distributrice automatica dei biglietti, dunque è necessario comprare i ticket prima di giungere in stazione. Una volta sulle banchine, non si ha però la possibilità di timbrare il documento di viaggio: l’unica obliteratrice presente è infatti guasta da mesi (le altre, danneggiate da atti vandalici, sono state rimosse da tempo).

La pensilina

Funzionano invece (anche se non sempre) i cartelloni luminosi e gli altoparlanti che scandiscono gli annunci. Per accedere ai binari bisogna percorre due sottopassi imbrattati da variopinti murales. Per i disabili è in fase di ultimazione il nuovo scivolo con accesso diretto dal parcheggio creato a lato del cavalcavia Alcherio. 

La sala d'aspetto

Il numero di stalli presenti nelle due aree di sosta nei pressi della stazione sembrerebbe adeguato all’utenza anche se, ovviamente, la difficoltà di trovare un posto aumenta negli orari di “punta”. In alternativa al mezzo proprio, si può raggiungere lo scalo di Airuno con i pullman di linea i quali però fermano sulla Statale, costringendo i pochi viaggiatori che scelgono tale soluzione a salire a piedi. Quanto alla palazzina della stazione, si può tranquillamente affermare che non è mai stata utilizzata al pieno delle sue possibilità. L’edificio è infatti relativamente nuovo (l’attuale stazione ha sostituito da pochi anni la “vecchia” costituita semplicemente dalla sala comandi), composto da due piani di cui viene sfruttata solo la minuscola e spoglia sala d’aspetto collocata a livello dei binari.

Il sottopasso

Per cercare di rendere l’ambiente più vivace e “vivo”, il sindaco Adele Gatti aveva contattato già diversi mesi fa Rfi. “Non ho ancora visionato accuratamente il bando” ha raccontato “Avrei in realtà già un’associazione interessata ma bisogna vedere quali sono le condizioni. Ho sentito che i volontari si dovrebbero occupare anche dell’apertura-chiusura e della pulizia.

Il piano chiuso e la bacheca con gli orari

Non penso sia una sforzo sostenibile”. Secondo il primo cittadino, se le Ferrovie e la Regione volessero coinvolgere i comuni nella riqualificazione delle stazioni, dovrebbero destinare ad essi un risarcimento economico commensurato alle dimensioni e alle esigenze degli scali ferroviari stessi.

La rampa in realizzazione e il monitor che annunciano i treni

Alla discrezionalità di ogni amministrazione spetterebbe poi la decisione di occuparsi in prima persona della struttura o di delegare l’incarico a un sodalizio del paese. Il freno posto dalla Gatti al progetto “Stazioni in Comune” è dunque di tipo economico.

Il sottopasso e un'obliteratrice non funzionante

“Sono ancora possibilista” precisa però il sindaco “Mi impegnerò affinchè si riesca a fare in modo che qualcuno possa occupare i locali liberi”.

 

Paderno d’Adda: lo stabile al piano inferiore ospita sala d’aspetto e biglietteria (chiusa). 

 

Lo stabile della stazione di Paderno

I servizi igienici, situati in uno stabile adiacente, sono chiusi. Le banchine e la stanza in cui i passeggeri aspettano i treni sono in pessime condizioni, come l’area esterna. Scritte sul muro e sporcizia a terra caratterizzano lo stabile e la sala d’attesa dei passeggeri, dove un monitor illustra i treni in arrivo e partenza (sui binari non sono invece presenti monitor ma solo la segnalazione acustica dei convogli) accanto a vetrate rotte e panche in legno danneggiate.

I posteggi per auto e "due ruote"

Due posteggi (uno sul territorio di Robbiate, uno di Paderno) sono adibiti alle automobili (con posteggi disabili) e un parcheggio bici e moto è situato accanto alla stazione. Non è presente alcun sottopasso, l’unico modo per attraversare i binari è in prossimità del passaggio a livello o su una passerella in legno piuttosto danneggiata.

La banchina (senza tettoie) e lo stabile imbrattato

Le difficoltà di accesso per una persona disabile sono evidenti, la sala d’attesa sul lato dei binari presenta un gradino all’ingresso e una persona in sedia a rotelle sarebbe costretta a “fare il giro” per accedere al treno. Sempre che possa salirvi, visto le condizioni dei convogli lamentate da chi li utilizza ogni giorno per recarsi a scuola o al lavoro.

L'attraversamento pedonale e il gradino all'ingresso della sala d'attesa

L’area esterna allo stabile è inserita in un progetto di riqualificazione comunale. “Non ho ancora visto il bando ma in certe questioni è importante stabilire confini precisi tra proprietà pubblica e privata, con i relativi diritti e doveri” ha spiegato il sindaco Valter Motta. 

La bacheca con gli orari e l'unico monitor che annuncia i convogli

“L’acquisizione di spazi non è vantaggiosa se comporta alte spese di adeguamento e servizi che comuni e associazioni non si possono permettere”.

Si dovrà attendere la pubblicazione dle bando per sapere in quale misura i comuni coinvoilti aderiranno per riqualificare le proprie stazioni.

R.R. - A.M.
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