
Motta, sveglia!!!
Che fosse un tipino originale lo si era già capito quando, in beata solitudine aveva votato contro l'aggregazione provinciale per la gestione dell'acqua; che c'azzeccasse poco - forse perché il lavoro lo tiene spesso lontano, ma allora perché candidarsi a sindaco? - era parso evidente quando dichiarò che Ecosystem gas era un cancro; salvo poi doversi ricredere alla presentazione del bilancio che mostrava indici in crescita e consistenti utili. Insomma originale Valter Motta lo è di certo. Ma non si sospettava che lo fosse al punto da mettere in discussione uno dei più impegnativi e intelligenti progetti di consorzio tra Comuni, come quello dell'unione dei corpi di polizia locale che faticosamente hanno organizzato Andrea Robbiani di Merate e Alessandro Salvioni di Robbiate. Il progetto ha trovato il consenso di Verderio Inferiore mentre quello Superiore, a causa di un altro sindaco che avrebbe dovuto dedicarsi al lavoro e non alla politica, rischia di vedere "saltare" la Giunta. Il Consorzio di Polizia Locale presenta una serie di vantaggi evidenti a una media intelligenza. Tanto che diversi comuni del meratese, avuta notizia dell'iniziativa congiunta di Robbiani e Salvioni hanno fatto richiesta di poter aderire. Ma prima di "aprire" è necessario avviare il piano. La Regione Lombardia lo ha già visionato e i funzionari si sono complimentati per la modalità con cui è stato redatto. Come noto maggiore è la dimensione del Consorzio più alti sono gli incentivi regionali alle iniziative a favore della sicurezza. E di questi momenti la sicurezza è in cima alle priorità dei cittadini. Ma Valter Motta non ci sta. Vuole i suoi vigili, teme di perdere qualche presenza al semaforo o qualche multa per divieto di sosta. Lavora con gli Usa ma non riesce a vedere oltre i confini di Paderno; non comprende che l'unificazione dei servizi, tra cui quello di Polizia locale è la sola strategia per mantenerli ai livelli attuali pur in presenza di continui tagli ai trasferimenti. Come per l'acqua, così per il gas e ora per la polizia locale dimostra un campanilismo straordinariamente datato, che può solo procurare danni, e danni seri, al funzionamento complessivo della macchina pubblica locale. Non tutti la pensano come lui, fortunatamente. Ma chi è d'accordo con l'adesione immediata al Consorzio rischia di finire in minoranza. Perché Motta, tra una video-conferenza e un viaggio negli States pretende di tenere stretto il potere decisionale, anche se, a differenza dei colleghi che dedicano molto del loro tempo alla funzione, ne riserva ad essa soltanto la parte residuale. L'augurio di tutti coloro che da mesi e mesi stanno lavorando per mettere assieme una forza pubblica di una ventina di uomini, coordinati da un dirigente con competenze e requisiti, al fine di affiancare le forze dell'ordine anche nel controllo del territorio, è che Motta scenda dal fico e per una volta condivida ciò che è condiviso dai suoi colleghi. Giusto distinguersi. Ma di tanto in tanto. Se lo si fa sistematicamente c'è da sospettare l'esistenza di un serio problema.
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