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Scritto Giovedì 29 dicembre 2016 alle 10:32

L'Associazione Monte di Brianza replica al Comune di Brivio sul Plis: che spavalderia

Evidenziato in basso a destra il perimentro
del territorio di Brivio inserito nel Plis
Mentre a Brivio sono preoccupati per i “carrozzoni”, noi continuiamo ad esserlo per il rischio idrogeologico che interessa proprio la parte di quel comune inserito nel PLIS del Monte di Brianza. Ricordiamo la vicinanza con il “ guast “ di Airuno che con quel suo sinistro nome rappresenta una sorta di monito continuo e le varie frane e smottamenti che, negli anni passati, hanno interessato tutto quel versante fino al punto, tempo fa, di aver causato il deragliamento di un treno in località Porchera inferiore ad Olgiate Molgora: una delle motivazioni per le quali le ferrovie hanno poi realizzato la nuova galleria per Airuno con i lavori del raddoppio ferroviario. Ci chiediamo anche come farà un comune da solo a far fronte ad una eventuale emergenza dal momento che, nella loro intenzione di recedere dal PLIS del Monte di Brianza, non tengono nemmeno conto e forse non lo sanno che, se restassero inseriti all’interno di una convenzione con altri comuni, come quella del PLIS, renderebbe più facile essere al vertice delle graduatorie per ottenere i fondi per necessità del genere. Intanto non comprendiamo perché, a fronte di tanto timore nei confronti di “carrozzoni”, certi loro rappresentanti in Regione Lombardia abbiano potuto votare compatti una legge che di fatto, tra ambiti territoriali e macro aree, li crea. Ma forse comprendiamo fin troppo bene. Dopo la legge “ammazza boschi” ecco servita la legge “ammazza parchi”. Siamo anche dispiaciuti ed amareggiati, ma purtroppo, per chi si occupa di ambiente, è diventata una costante - alla quale tuttavia non vogliamo farci l’abitudine – il fatto che l’ambiente sia, ancora una volta, la vittima sacrificale sull’altare della demagogia e della pessima politica. Vista l’età media ed il livello di istruzione della compagine che amministra quel paese ci si aspetterebbe attenzione verso i temi ambientali, invece si è colpiti anche dalla spavalderia e la spregiudicatezza del linguaggio che esprime disprezzo, con esclamazioni e slogan che rimandano a tempi oscuri. In questo modo, la nuova amministrazione, vanifica e banalizza la portata del grande lavoro realizzato sui sentieri da volontari di associazioni, guarda caso non di Brivio, a conferma che chi si occupa di territorio lo fa in modo del tutto disinteressato e a prescindere dal confine amministrativo. Certo, l’istituzione e la messa a regime di un parco locale non sono cose da poco, richiedono impegno e sforzi  che immancabilmente si scontrano con burocrazia, uffici tecnici ed amministrativi oberati di lavoro e  personale ridotto.  Brivio, senza nemmeno tentare di portare il proprio contributo per migliorare questo meccanismo, anche solo per difendere un proprio interesse, decide di accanirsi sull’anello debole di questa catena scegliendo la strada più facile. 

Associazione Monte di Brianza


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