1) Perché la legge di riforma oggetto del referendum del prossimo 4 dicembre non mette assolutamente in discussione i
valori di fondo della Costituzione e la sua parte prima. La nostra Carta Costituzionale è e deve rimanere, a mio giudizio, qualcosa di vivo, che sta alla base del nostro vivere civile e della nostra democrazia. Il suo aggiornamento è, in questo senso, un passaggio opportuno e, per certi aspetti, necessario!
2) Perché così si affronta il problema di un
miglior funzionamento della democrazia, innanzitutto attraverso il superamento del "bicameralismo perfetto", dando solo alla Camera il compito di conferire e revocare la fiducia al Governo, con tempi brevi e certi per l'approvazione delle leggi ed un rapporto più corretto fra Parlamento e Governo.
3) Perché l'effetto della riforma sarà quello di una maggiore
stabilità e
governabilità, il ché va a vantaggio del Paese e non di una coalizione politica, con una vera possibilità di "alternanza" alla guida del Paese.
4) Perché l'ottica in cui ci si pone è quella della
semplificazione (Camera e Senato con funzioni diverse, eliminazione delle materie concorrenti fra Stato e Regioni che generano conflitti istituzionali)
5) Perché ha come risvolto concreto una
riduzione dei costi della politica (non ne è l'obiettivo primario ma non è di poco conto)
6) Perché rafforza gli
strumenti di garanzia attraverso la necessità di un quorum più qualificato per l'elezione del Presidente della Repubblica, che non potrà più essere eletto senza il concorso, attivo o omissivo, delle minoranze, di una minore affluenza alle urne occorrente per la validità dei referendum, di regolamenti parlamentari che fisseranno tempi certi per l'esame delle proposte di legge di iniziativa popolare.
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