• Sei il visitatore n° 518.636.838
Vai a:
Il primo network di informazione online della provincia di Lecco
link utili
bandi e concorsi
cartoline
Scritto Mercoledì 12 ottobre 2016 alle 21:31

Airuno, crac milionario della Metallurgica Manente: dal Gup due fratelli patteggiano

Il sito produttivo di Airuno. Foto scattata durante un presidio dei lavoratori di Cometa
La sentenza di fallimento è datata 5 dicembre 2012. A distanza di quasi quattro anni per il “crac” della Metallurgica Manente - srl con sede in via Kennedy ad Airuno, specializzata nello stampaggio a freddo di lamina e minuterie metalliche – i fratelli Anerito e Leocadio Manente hanno quest’oggi patteggiato rispettivamente 2 anni e 6 mesi e  2 anni e 10 mesi di reclusione, accettando inoltre di risarcire il fallimento con un versamento di 80.000 euro nonché accollandosi debiti per 500.000 euro. Queste infatti le condizioni poste dal sostituto procuratore Nicola Preteroti per arrivare ad un accordo nella quantificazione della pena, con i legali dei due imprenditori, a processo - dinnanzi al giudice per le udienze preliminari del Tribunale di Lecco dr. Paolo Salvatore - per bancarotta fraudolenta. Nello specifico, a vario titolo, ai due veniva contesta la distrazione di rimanenze per circa 1.500.000 euro nonché l’aver “dirottato” verso un’altra società – a loro riconducibile – con sede in Romania una somma quantificata in 900.000 euro. Nel capo d’imputazione citato poi lo “sfortunato” affitto della Metallurgica alla Cometa, senza alcuna corresponsione di denaro ma subordinato all’accollo, alla seconda impresa, del debito relativo ai Trf dei dipendenti della prima, accordo che non avrebbe però portato alle “entrate” previste.
Nel corso dell’attività investigativa, originata dal fallimento dalla srl – con debiti complessivi, al momento della cessazione dell’attività, quantificati in poco più di 7 milioni di euro – il sostituto procuratore Nicola Preteroti aveva disposto, tra le altre cose, anche una serie di perquisizioni – estese agli studi di due commercialisti bergamaschi, poi risultati estranei alla vicenda – che avevano permesso di rintracciare del denaro “parcheggiato” dai due imputati su conti in Inghilterra. Da qui le “pretese risarcitorie” del Pm, con la proposta di patteggiamento concordata con i legali dei due imprenditori poi “ratificata” dal giudice.
© www.merateonline.it - Il primo network di informazione online della provincia di Lecco