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Scritto Venerdì 23 settembre 2016 alle 19:33

Cernusco:slitta la sentenza per la rapina al Blockbuster del '06, un imputato è assente

A distanza di poco meno di 10 anni dai fatti, giovedì avrebbe potuto chiudersi il procedimento penale ingenerato dalla rapina (aggravata per via del coltello brandito da uno dei due "assalitori") al Blockbuster di Cernusco, andata a segno nel novembre del 2006 ad opera - stando al quadro accusatorio, ancora da provare - di Fabio Cagia e Edoardo Sala ma... quest'ultimo ha "detto no". Detenuto per altra causa in carcere a Monza, interpellato direttamente dalla cancelleria del Tribunale di Lecco, ha fatto sapere, decisamente in extremis, di voler presenziare personalmente - nonostante abbia nominato un avvocato di fiducia - al processo. La comunicazione è arrivata infatti quando, dichiarata chiusa l'istruttoria dibattimentale dal presidente del collegio giudicante dr. Enrico Manzi, il pubblico ministero Cinzia Citterio e l'avvocato del signor Cagia avevano già rassegnato le rispettive conclusioni e si apprestava a discutere anche il legale del "grande assente". "Sia fatta la volontà del detenuto" ha "sentenziato" - simpaticamente - il giudice, calendarizzando per il prossimo 15 dicembre un'ultima udienza, non originariamente preventivata, per consentire a Sala di ascoltare l'arringa del proprio avvocato ed eventualmente, se lo riterrà opportuno, prendere egli stesso la parola per rilasciare spontanee dichiarazioni.
Pur riconoscendo la speciale tenuità del fatto - dalle casse del negozio specializzato nella vendita e nel noleggio di videocassette e dvd ormai chiuso da anni furono asportati all'incirca 100 euro - il sostituto procuratore per lui, giovedì, ha chiesto la condanna a 2 anni di reclusione accompagnata dal pagamento di una multa di 400 euro. Leggermente più bassa, invece, la proposta formulata per il coimputato, in virtù della concessione delle attenuanti generiche: 1 anno, 4 mesi e 300 euro di sanzione.
Come emerso nel corso del procedimento, l'episodio contestato ai due è davvero originale, non tanto per la rapina in sé - due soggetti con i volti parzialmente celati da caschi si fanno consegnare i soldi, poco prima della chiusura - quanto piuttosto per come i Carabinieri sono arrivati a identificare i presenti autori: Sala, il 22 dicembre 2006, a qualche giorno dunque dal "fattaccio" cercando di simulare l'inflessione calabrese tipica del Cagia, avrebbe composto il 112 presentandosi con il nome dell'amico e asserendo di voler autodenunciarsi per quanto successo da Blockbuster. Seppur, come ipotizzato sia dai militari sia, nell'ultima udeinza, dal PM, con ogni probabilità annebbiato dai fumi dell'alcool, l'uomo è stato considerato attendibile, anche perché, una volta convocato in Caserma, avrebbe messo nero su bianco una sorta di "confessione". Proprio sull'utilizzabilità o meno di tale documento - considerato dalla dottoressa Citterio comunque superabile - si giocherà l'arringa del difensore di Sala, "rimandato" al 15 dicembre per "attendere" il proprio assistito.
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A.M.
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