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Scritto Martedì 13 settembre 2016 alle 18:41

Olginate: imprenditore indagato per 'usura' nei confronti di un conoscente di Merate

Avrebbe prestato diverse centinaia di migliaia di euro ad un conoscente, pretendendo però la restituzione della somma con tassi di interesse particolarmente elevati, tanto da essere ritenuti usurari dalla presunta vittima, rivoltasi poi ai carabinieri della Compagnia di Merate.
E’ questo in estrema sintesi il contenuto di un fascicolo – affidato al sostituto procuratore Nicola Preteroti - che questa mattina è stato discusso in tribunale a Lecco, dove le parti si sono presentate al cospetto del giudice per le udienze preliminari Massimo Mercaldo.
Usura è infatti l'ipotesi di reato a carico dell'indagato, un imprenditore residente a Olginate. Sarebbe stato lui, secondo il quadro accusatorio sostenuto dalla Procura lecchese, a prestare delle somme di denaro cospicue al querelante che complice la crisi, si sarebbe trovato in un momento difficoltà economica: gli affari avrebbero iniziato a navigare in cattive acque, tanto da spingerlo ad avanzare richiesta di liquidità all’olginatese. Dal 2011 al 2015 gli sarebbero state corrisposte cifre di tutto rispetto che l'uomo avrebbe poi restituito con tanto di interessi. Una situazione divenuta però insostenibile con il trascorrere dei mesi, tanto da spingere la presunta vittima a rivolgersi alle forze dell'ordine, dichiarando di aver versato al conoscente una somma nettamente superiore rispetto a quella ricevuta, con un tasso di interesse applicato, superiore, in taluni casi, al 20%.
Una versione respinta invece dalla difesa, secondo la quale l'indagato avrebbe invece prestato il denaro al meratese (con il quale intratteneva già precedentemente dei rapporti commerciali) senza alcuna richiesta aggiuntiva, se non quella di riavere indietro la medesima somma.
Se il sostituto procuratore Nicola Preteroti ha chiesto il rinvio a giudizio dell'olginatese, stamani il giudice Mercaldo ha disposto un supplemento di indagine per verificare l'effettivo svolgimento dei rapporti tra le parti e per approfondire in maniera accurata le eventuali transazioni contabili tra i due. Sarà dunque l'esito degli accertamenti a valutare il destino giudiziario dell'indagato. Si torna in aula il prossimo 7 marzo.
G.C.
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