Restano in carcere le due donne nomadi tratte in arresto nel pomeriggio di giovedì 7 luglio a Paderno d'Adda, con l'accusa di estorsione nei confronti di un 25enne di Robbiate.
Cristina Radulescu, classe 1975 e Roxana Radulescu, classe 1992, sono comparse lunedì mattina di fronte al Gip Paolo Salvatore, e sottoposte ad un lungo interrogatorio di garanzia assistite dall'avvocato Andrea Prudenzano, in sostituzione del collega Francesco Usuelli. Le due, parenti tra loro, hanno negato quanto viene loro contestato.
Il tribunale di Lecco
Ai carabinieri della compagnia di Merate il giovane robbiatese ha riferito di essere stato avvicinato dalla maggiore mentre si trovava fermo al semaforo all'imbocco del Ponte San Michele, ricevendo l'"offerta" di una prestazione sessuale. Recatosi in un posteggio poco distante, ha trovato ad attenderlo la 24enne. Prima che l'incontro "intimo" entrasse nel vivo, l'altra donna si sarebbe avvicinata gridando che si trattava di una minorenne, e che avrebbero denunciato l'accaduto. Le due nomadi avrebbero quindi chiesto con insistenza dei soldi al ragazzo (50 €), in cambio del silenzio. Spaventato, il giovane avrebbe consegnato loro la somma di circa 25 € che aveva nel portafoglio, allontanandosi poi e chiamando le forze dell'ordine.
I carabinieri del nucleo operativo e radiomobile, dopo aver raccolto la sua testimonianza, hanno dato il via alle ricerche delle due donne, rintracciate qualche minuto più tardi alla stazione di Paderno e - espletati gli accertamenti di rito - tradotte così presso il carcere Bassone di Como.
Il denaro oggetto della presunta estorsione non è stato rinvenuto, e sono stati disposti ulteriori accertamenti al fine di accertare i fatti contestati. Nel frattempo le due nomadi restano in carcere.
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