
La sede di Osnago
La scorsa settimana - in udienza preliminare, al cospetto del giudice Massimo Mercaldo - ha patteggiato, con accordo raggiunto con il sostituto procuratore Nicola Preteroti, tre anni di reclusione per il "crack" dell'azienda. Quest'oggi la dottoressa Nora Lisa Passoni ha acconsentito alla riunione di ulteriori due fascicoli a carico di Pierluigi Molgora, legale rappresentate della O.M.M.P., impresa metalmeccanica specializzata nella produzione di stampi per materie plastiche e gomma con sito produttivo a Osnago e sede legale a Merate dichiarata fallita dal tribunale di Lecco nel 2013. All'uomo - classe 1941 - in due procedimenti differenti assegnati originariamente al dr. Salvatore Catalano e al dr. Gian Marco De Vincenzi, ricongiunti su richiesta della difesa, per anzianità, dalla dottoressa Passoni, subentrata a quest'ultimo, viene contestato quanto previsto dall'articolo 10 bis del dl 74/2000 che recita "
E' punito con la reclusione da sei mesi a due anni chiunque non versa entro il termine previsto per la presentazione della dichiarazione annuale di sostituto di imposta ritenute dovute sulla base della stessa dichiarazione o risultanti dalla certificazione rilasciata ai sostituiti, per un ammontare superiore a centocinquantamila euro per ciascun periodo d'imposta". Nello specifico, oggetto del processo, sono gli omessi versamenti relativi al 2009 e al 2011 per un ammontare complessivo superiore a mezzo milione di euro come confermato dal dr. Luigi Bassani, dipendente dell'Agenzia delle Entrate che, ricevuti i moduli precompilati dall'azienda e notato poi il mancato versamento del dovuto oltre la naturale scadenza, ha inviato alla Procura le due comunicazioni di notizia di reato alla base del procedimento. Escusso quest'oggi, l'unico teste della pubblica accusa - sostenuta in Aula dal viceprocuratore onorario Mattia Mascaro - ha fatto inoltre accenno ad un debito ben più consistente maturato dall'azienda osnaghese nei confronti dell'Ente, anche in relazione ad altre imposte di diversa natura. Non presente personalmente all'udienza odierna, l'imputato ha fatto sapere tramite l'avvocato Martina Bolis di voler rinunciare a rendere esame. Interverranno invece in qualità di testimoni due professionisti citati dalla difesa in quanto a conoscenza della situazione aziendale che avrebbe poi portato a optare per "posticipare" il pagamento delle ritenute dei dipendenti. Si torna in aula il prossimo 11 gennaio.
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