Scritto Giovedì 23 giugno 2016 alle 21:36
Merate, fallimento Immobiliare Rengione: 2 anni per il titolare
Si è presentato in aula con un assegno da 2.000 euro da offrire, quale gesto simbolico di risarcimento, al curatore fallimentare e, invitato dal proprio avvocato a rendere spontanee dichiarazioni, non ha esitato a "confessare" l'ingenuità compiuta ammettendo anche "a saperlo prima questo incarico non lo prendevo". All'esito di un'istruttoria dibattimentale resa velocissima dal consenso all'acquisizione degli atti dato dalle parti Marco M., legale rappresentante, al tempo, della Rengione Immobiliare srl con sede a Merate dichiarata fallita dal Tribunale di Lecco il 21 aprile 2009, è stato condannato a 2 anni di reclusione con sospensione condizionale della pena principale e accessoria per bancarotta fraudolenta aggravata (art. 216, 219 rd267/42). Da stabilirsi in separata sede, invece, il risarcimento da attribuire al fallimento, rappresentato dall'avvocato Marcello Perillo con curatore la dottoressa Alessandra Perillo, presente personalmente in aula ma non escussa dal pubblico ministero Cinzia Citterio (sostituta del collega Nicola Preteroti, titolare del fascicolo). A carico dell'imputato - oggi giardiniere con uno stipendio minimo - infine anche le spese di costituzione, quantificate in poco più di 2.600 euro. 25.000 euro la provvisionale chiesta invece dal penalista nelle proprie conclusioni rassegnate per iscritto, congiuntamente alla nota spese.
Fondata nel 1989 l'Immobiliare Rengione - con sede legale in viale Cornaggia - come si legge nella sentenza di fallimento fruibile online, pur non avendo formalmente cessato la propria attività, è risultata inattiva dai primi anni 2000, non presentando alcuna dichiarazione fiscale a partire dal 2001. 78.000 euro il credito vantato dai ricorrenti a cui si aggiungono debiti verso l'Erario per poco meno di 600.000 euro.
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