La sorella di Mohamed Koraichi, l’uomo di origine marocchina che insieme alla moglie italiana Alice Brignoli si era allontanato da Bulciago nel 2015 facendo perdere le proprie tracce, è tra le 6 persone destinatarie di ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal GIP di Milano per il reato di “Partecipazione ad associazione con finalità di terrorismo internazionale” (articolo 270 bis, 2° comma del codice penale), nell’ambito di una vasta operazione di antiterrorismo in corso in diverse Province della Lombardia e del Piemonte.

Coinvolti oltre alla donna, residente a Baveno, risultano anche un pugile e la moglie residenti a Lecco - che avrebbero manifestato l’intenzione di aggiungere a breve il teatro di conflitto siro-iracheno, portando con loro i figli di 2 e 4 anni, per unirsi alle milizie dello Stato Islamico – e un uomo della Provincia di Varese, fratello di un combattente morto.

Al centro il Procuratore nazionale antimafia Franco Roberti
È attualmente in corso, presso la Procura di Milano, la conferenza stampa in merito all’operazione condotta congiuntamente dalle DIGOS di Lecco, Varese e Milano - supportate dal Servizio Centrale Antiterrorismo della DCPP/UCIGOS e dal ROS dei Carabinieri, coadiuvato dai Comandi dell’Arma territorialmente competenti, che ha portato all’identificazione dei 6 presunti estremisti islamici.
Al Procuratore nazionale antimafia Franco Roberti il compito di illustrare le risultanze delle indagini, coordinate dalla Procura Distrettuale di Milano d’intesa con la Procura Nazionale Antimafia e Antiterrorismo.
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