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Scritto Sabato 22 gennaio 2011 alle 17:47

Robbiate: per scarsità di organico Luigi Viganò, agente di PL rinuncia a 70 gg.di ferie. Il Sindaco, Un senso civico esemplare

L'agente Luigi Viganò
Ha rinunciato a 70 giorni di ferie perché con la sua assenza, prolungata e continuativa, avrebbe messo in seria difficoltà i colleghi e il funzionamento del comando di polizia intercomunale, già sottodotato a livello di uomini e mezzi. A elogiare pubblicamente la sua scelta il sindaco di Verderio Inferiore Alessandro Origo, nel corso del consiglio comunale di venerdì 21 gennaio, che ha parlato di "comportamento esemplare".
Mentre infatti il pubblico impiego è spesso sotto i riflettori per casi che fanno clamore di omissioni e negligenze, la decisione dell'agente Luigi Viganò ha davvero dell'encomiabile.
Classe 1958, ha iniziato a prestare servizio nel 1990 a Paderno d'Adda presso l'allora comando comunale. Da quel giorno la divisa è diventata un tutt'uno con la sua persona, dentro e fuori servizio tanto che "Gigi" come è conosciuto da tutti, è apprezzato non solo per la professionalità e la dedizione che manifesta nel lavoro quanto anche per l'umanità e la comprensione verso il cittadino che incontra.
La sua scelta, dunque, vista la persona non stupisce. A suo credito, infatti, ci sono ben 70 giorni di ferie arretrati che Viganò non ha potuto, o meglio voluto, consumare perché così facendo avrebbe davvero creato seri problemi alla funzionalità del comando. Due mesi di assenza prolungata o comunque 10 settimane inframezzate qua e là si sarebbero andate a inserire tra la normale turnazione degli altri 7 colleghi che prestano servizio nel comando intercomunale di Robbiate, Paderno, Verderio Inferiore e Superiore. Tra assistenza all'uscita e all'entrata delle varie scuole (materna, elementare e media), accompagnamento durante i cortei funebri dalla chiesa al cimitero, viabilità, controllo e prevenzione stradale, notificazione atti, lavoro di ufficio gli 8 agenti del comando si trovano ogni giorno a dover fare i conti con risorse sempre più ristrette e orari che non bastano mai per espletare tutti i servizi. Le ferie o la malattia di un collega diventano così un vero, colossale problema. E Viganò, ben comprendendo la situazione, ha volontariamente deciso di rinunciare ai suoi 70 giorni, che gli sarebbero spettati quali diritto irrinunciabile, per non mettere in difficoltà i colleghi e ridurre il servizio al cittadino.
Un comportamento sintomo di un attaccamento al proprio lavoro, ai colleghi e al territorio che davvero meriterebbe ben più di un elogio.
S.V.
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