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Scritto Lunedì 11 aprile 2016 alle 13:53

Brivio-Olginate: pescatori scoprono due reti  abusive tese dai bracconieri

A scoprirle è stato Michele Filippi, un ragazzo di 27 anni, residente nella bergamasca e iscritto all'Asd Orobia Spinning Team: ieri mattina - in compagnia di amici - incoraggiato da un piacevolissimo sole primaverile ha "solcato" l'Adda, nel tratto tra Imbersago e Brivio, per gettare l'amo in più punti e dare così sfogo alla propria passione per la pesca.

Foto messe a disposizione da Michele Filippi

Arrivato alle così dette "Foppe", amministrativamente già sul territorio comunale di Olginate ma con i diritti di pesca detenuti da Brivio, si è imbattuto in due reti - chiaramente illegali - tese da bracconieri incuranti non solo delle regole ma anche irrispettosi degli equilibri - fragili - dell'ecosistema fluviale e degli sforzi fatti dai volontari dell'APS rivierasca per favorire il ripopolamento tramite opere ittiogeniche quali la "nursey" allestita d'inverno in darsena nonché le legnaie e i ghiaioni rifatti proprio in queste settimane per incentivare la frega.

In "trappola" sono così stati trovati - malconci ma fortunatamente ancora vivi- sette esemplari di luccio, qualcuno anche di importanti dimensioni con tre grosse femmine gonfie, svariate tinche, diversi cavedani e qualche barbo, tutti prontamente rimessi in libertà nell'attesa dell'arrivo degli uomini della Polizia Provinciale che hanno posto sotto sequestro entrambe le reti. "Preghiamo chiunque abiti in zona o sia solito battere lo spot, di tenere controllato sia eventuali stranezze in acqua, quali cavi, picchetti o lacci sugli alberi, sia eventuali strane attività di barche nelle ore notturne" l'invito lanciato prontamente sui social e accolto in toto dai pescasportivi briviesi, sempre in prima linea per la tutela del fiume. "Chiunque sappia o vede qualche movimento strano avvisate la Polizia Provinciale Venatoria ai numeri 0341-282180 fuori orario ufficio, altrimenti negli orari d'ufficio al numero 0341-295254 0341-295258".

La battaglia tra amanti dell'Adda e bracconieri - già ingaggiata a Trezzo, con pesanti conseguenze - sembra essersi ora spostata sul territorio lecchese, con i pescatori pronti a vigilare al fianco delle divise.
A.M.
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