Scritto Mercoledì 30 dicembre 2015 alle 13:35
Meratese: era insospettabile e con un'occupazione il giovane legato alla jihad espulso a inizio mese, il primo caso lecchese
Un ventenne insospettabile, con un'occupazione e che risiedeva in Italia da diversi anni insieme alla famiglia. E' questo il ritratto di Ghaith A., il cittadino di origine tunisina residente nel meratese che ha dovuto lasciare l'Italia a inizio mese a seguito di un decreto di espulsione eseguito dagli agenti della Digos della Questura di Lecco.
L'attività investigativa svolta ha consentito di fare luce sulle ideologie del giovane, considerate estremiste e pericolose dalle forze dell'ordine. Il ventenne - soprattutto sul proprio profilo Facebook - esercitava infatti attività di propaganda nei confronti della Jihad, ispirandosi probabilmente al fratello più grande, che si sarebbe unito ai combattenti dell'Isis già nel 2013.
Il decreto di espulsione nei confronti del marocchino - firmato direttamente dal Ministro dell'Interno Angelino Alfano - è stato convalidato a inizio dicembre dal giudice di pace di Lecco. Il giorno successivo il ventenne è stato accompagnato all’aeroporto di Malpensa e rimpatriato in Tunisia: non potrà tornare in Italia per i prossimi quindici anni. A rendere nota questa attività è stato il Ministro in una recente intervista. A quasi un mese di distanza dall'avvenuta espulsione, i riflettori si sono pertanto accesi sulla vicenda, in merito alla quale la Questura preferisce mantenere il massimo riserbo.
''Era una persona residente da anni nel lecchese e con un'occupazione lavorativa'' ha affermato in proposito il questore di Lecco, Gabriella Ioppolo, confermando come quella effettuata a inizio mese sia stata la prima espulsione per motivi di ordine pubblico e sicurezza richiesta nel nostro territorio dal Ministero dell'Interno, la cui attività si è fatta ancor più serrata anche a seguito della recente strage di Parigi.
La famiglia del ventenne - che aveva alle spalle qualche precedente per rapina e ricettazione - si era trasferita nel meratese diversi anni fa e anche lui risultava apparentemente integrato alla realtà occidentale. Le indagini della Digos hanno invece messo in luce un risvolto inquietante: il giovane era arrivato a pubblicare sul proprio profilo Facebook un messaggio che inneggiava al martirio.
Allargando il campo al contesto nazionale, sono state 67 le espulsioni di individui legati al fondamentalismo islamico esercitate nel corso dell’anno: l'ultima nei giorni precedenti il Natale a Bologna. Alfano ha inoltre recentemente spiegato che la prevenzione del terrorismo in Italia sta funzionando ed è dovuta soprattutto al lavoro di indagine e di intelligence, per cui sono stati oscurati nel 2015 ben 6.636 contenuti web connessi ideologicamente con il radicalismo islamico, in cui vi erano incitazioni alla jihad e corsi di autoaddestramento.
30.12.2015 -
Decreto di espulsione per un 20enne del meratese, inneggiava alla Jihad dalla Rete
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