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Scritto Venerdì 05 giugno 2015 alle 16:13

Olgiate: aveva 19 anni la giovane che si è sdraiata sui binari del treno. Il racconto del testimone: ''Ho urlato ma era tardi''

Aveva compiuto 19 anni lo scorso mese di aprile e quest'anno si apprestava ad affrontare la maturità. Qualcosa però di troppo grande per lei da reggere, qualcosa che la sua giovane esistenza non ha saputo affrontare, deve averla turbata al punto tale da spingerla a buttarsi sotto il treno e a chiudere il capitolo con la vita.

Al momento nulla si sa sulle ragioni né i genitori hanno potuto fornire spiegazioni agli inquirenti sulla tragedia che ha fermato l'orologio della loro famiglia.


La giovane, stando alle prime informazioni non ancora ufficiali e che troveranno conferma solo nelle prossime ore, questa mattina si trovava in stazione a Olgiate, seduta in attesa come un normale pendolare. Nessuno zaino né borsetta. Solo un cellulare con la cover rosa in mano, scarpe e maglietta nere. Da Milano, ad un certo punto, si è visto in lontananza il treno 2558 delle ore 10.20 da Centrale e atteso a Lecco per le 10.59. Un lungo fischio ha avvertito i pendolari presenti sulla banchina del suo passaggio.

Il testimone soccorso dal personale della Croce bianca


"Era qui accanto a me" ha raccontato l'unico testimone che ha assistito a tutta la scena, un cittadino del Ghana "dopo il fischio la ragazza si è alzata. Aveva in mano il cellulare, ho visto che scriveva qualcosa. Si è avvicinata ai binari, è scesa dove ci sono le rotaie, si è piegata in ginocchio, poi si è girata e si è sdraiata, con un braccio dietro la testa. Io allora ho iniziato a urlare, a chiamarla e a chiedere aiuto. Il macchinista del treno continuava a suonare ma ormai era troppo vicino". La giovane è stata travolta dal treno, senza che il suo corpo venisse trascinato dal convoglio, ma rimanendo a pochi metri da dove si era sdraiata.


Comprensibilmente sotto schock, l'uomo è stato preso in carico dal personale della Croce bianca giunto sul posto unitamente ai carabinieri e agli agenti del vicino comando di polizia locale, con il comandante Alberto Maggioni.

Il parroco di San Zeno, Don Giancarlo, con il comandante Alberto Maggioni


Constatato il decesso, il cadavere della giovane è stato coperto in attesa dell'arrivo della PolFer, competente del caso. Addosso la ragazza non aveva nulla: né uno zainetto con i libri di scuola, né una borsetta. Solo il cellulare dal quale i poliziotti hanno potuto rintracciare il numero della mamma, memorizzato con tale nome, e fare la chiamata per avere ulteriori ragguagli e dare anche la notizia.


Una informativa che, come intuibile, ha distrutto una famiglia intera.
Stando alle prime risultanze la 19enne viveva a Colle brianza e frequentava un istituto superiore del capoluogo lecchese.

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S.V.
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